Di Iena Infame Benanti
Commercialista stimato, felicemente sposato, con il vizietto del voyerismo, denunciato dalle sei collaboratrici dello studio professionale. Non è uno scherzo, né il sottotitolo di un film hard: è la squallida sintesi di una vicenda, scoppiata nell’ottobre del 2009 e che domani pomeriggio, davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale dott. Marini (Pm Lucio Setola) vivrà la sua prima udienza utile.Da una parte il professionista, il commercialista e consulente del lavoro V. L.R., 40 anni (difeso dall’avv. Antonio Fiumefreddo e dall’avv. Barbara Ronsivalle) accusato di “interferenze illecite nella vita privata” (615 bis codice penale) con l’aggravante dell’abuso di relazioni d’ufficio e dall’altra sei donne (assistite dai legali Luca Mirone, Francesco Antille e Maria Platania) che lo hanno denunciato, costituendosi già in tre parte civile: le avrebbe spiato, in bagno, servendosi di una penna con telecamera. Nel filmato ritrovato dagli agenti del commissariato “Borgo-Ognina” sono, comunque, solo tre le donne riprese. Lo strumento era stato piazzato in uno scaffale del bagno dello studio, che fungeva anche da archivio.Le sei donne si sono dimesse dal loro impiego, ma ancora non hanno cominciato la causa di lavoro contro il commercialista. L’imputato rischia una pena da sei mesi a quattro anni di reclusione.
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