Lo sport insegna a vivere, si dice. Talora, le vicende legate alle attività sportive fanno vedere l’altezza degli uomini. Accade a Fiumefreddo, in provincia di Catania, dove un lavoro improntato sul sociale trova impedimenti dal Palazzo. Succede, infatti, che un’associazione sportiva dilettantistica, la “Real Fiumfreddo C5” si trova in difficoltà: all’impianto che utilizza per le sue attività manca da ieri la luce. Per volontà dell’amministrazione comunale.
Il Presidente e il VicePresidente del sodalizio, rispettivamente Sebastiano Crascì e Nino Mobilia hanno vergato poche righe intrise di amarezza:
“la ASD Real Fiumefreddo C5 con grande rammarico, comunica che nella giornata di ieri, nonostante la diffida legale, il Comune di Fiumefreddo ha provveduto al distacco della luce dell’impianto di Liberto. Va da sé che la struttura, in gestione alla nostra società dal 2010 attraverso apposita convenzione che prevedeva il pagamento del consumo luce, che in assenza di apposito contatore è stata quantificato nel 20% della bollette del plesso scolastico. Da qui il comune ha iniziato a chiedere la somma mensile fissa di €135,00, ma è possibile che la bolletta sia sempre fissa, considerando che da qualche anno l’edificio scolastico è dotato di impianto fotovoltaico, o in questo caso si tratta di un canone?
Approvato da chi? Da anni chiediamo al Comune di poter visionare le fatture e di pagare il giusto, ma senza alcuna risposta, in barba alla trasparenza e per di più con il Comune a inviare continue lettere di richiesta di somme (in parte comunque pagate in questi anni), oltre agli interventi eseguiti a carico di questa società per permettere il regolare svolgimento delle attività sportive che oggi ci vedono come l’unica realtà calcistica giovanile di Fiumefreddo.
Nonostante tutto ci siamo e continueremo ad esserci, anche se questo potrà essere scomodo a qualcuno, perché la mancanza di dialogo e trasparenza, possiamo spiegarla solo con un chiaro disegno di voler danneggiare la nostra società a favore di altri o forse perché diventata scomoda.
Per il consigliere di minoranza Giuseppe Nucifora (Diventerà Bellissima) che già un anno e mezzo fa invitò l’ente a regolarizzare la gestione di questo impianto nell’interesse dello sport e dei nostri giovani ‘L’amministrazione sta esponendo l’ente a rischi non indifferenti, è assurdo chiedere ad una società sportiva di pagare un canone piuttosto che gli effettivi consumi, che se superiori a quanto richiesto comporterebbero un danno all’ente, se inferiori un possibile tentativo di truffa alla società sportiva.
Questa amministrazione dormiente avrebbe invece dovuto essere così solerte anche nella partecipazione ai bandi per gli impianti sportivi (vedi sport in periferia) ma vedo con piacere che brilla in trasparenza, infatti il fatturato amministrativo è invisibile agli occhi.”
Attendiamo -se vorrà-la replica dell’amministrazione comunale.
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