IL FENOMENO POLITICO “IO C’ENTRO” NON SI FERMA. LA RISPOSTA FORTE DEL TERRITORIO


Pubblicato il 24 Maggio 2016

Fabrizio Barbera

Esplode il fenomeno e ci incuriosisce. Dopo la presentazione di liste alle amministrative di Grammichele, Ramacca e Caltagirone (nella declinazione di Moderati di Sicilia), per le quali si aspettano i risultati concreti prima di valutare se sia un vero fenomeno innovativo della politica o meno, cioè se la novità  IO C’ENTRO raccolga oltre le adesioni da consiglieri comunali nelle comunità della provincia di Catania, anche il consenso popolare. 

Intanto le adesioni fioccano da Adrano, Paternò, Belpasso, Mascalucia, Nicolosi, San Gregorio, Tremestieri, Riposto, Mascali, Giarre, Trecastagni, Militello oltre ai comuni dove si vota e dove la presenza è massiccia per forza di cose e anche a Catania, dove i boatos dicono che alcuni consiglieri comunali stanno addirittura per formare il gruppo consiliare. Ma di tutto questo se ne riparlerà dopo il 5 giugno, i risultati diranno se questo fenomeno territoriale e massmediatico sarà promosso o bocciato. L’obiettivo sarà quello di oltrepassare il 5%.

Abbiamo quindi raggiunto l’ideatore di questa “idea che cammina”, come ama definire questa aggregazione politica propio Adolfo Messina, che non vorrebbe specificare più di quanto fatto finora nei vari interventi in giro per la provincia catanese, ma da autentico animale politico e grande comunicatore non ce la fa a sottrarsi a tale pratica.

“Il peccato più grave dei siciliani -esterna Adolfo Messina- è l’immobilismo, ritenere, cioè, che le idee non possano cambiare le realtà oggettive. Che l’universo isolano non possa migliorare, essere invero diverso da come è stato. 

Eppure esistono siciliani che ogni giorno cercano di cambiare in meglio, fra antinomie e disincanti, sebbene non sembrano scorgere un disegno di cambiamento logico e forte. 

Il compito dei movimenti spontanei di cittadini che si ribellano allo stato di cose, se coordinati ed organizzati, anche se alleati con qualche formazione politica, ma non omologati,  possono servire alla Sicilia, a questa rivoluzione sistemica. 

È proprio questo il compito, si deve costruire un progetto e farne il cuore della azione politica dei siciliani. 

Ecco perchè nasce io C’Entro.

Per aggregare proprio questi siciliani attivi. Per dare voce alla maggioranza silenziosa, che subisce la politica anziché farla. È il momento di dire basta e di scendere in campo, senza fare populismo ma con progetti concreti per le buone prassi dell’amministrare. 

Noi ci mettiamo la faccia, con l’ottica di porre la sfida di ripensare e ridisegnare la valorizzazione delle decisioni individuali per renderle plurali, creando un insieme di quadri concettuali che siano espressione di un ordine spontaneo aggregazione responsabile emergente dal basso invertendo e facendo evolvere, così, il rapporto Stato-Cittadino.

Sono sempre i sogni a fare la realtà. E’ con questo ossimoro che vogliamo partire. L’effetto che si ottiene è quello di un paradosso apparente. Vogliamo proprio iniziare così. 

Sono sempre i sogni a fare la realtà. Un concetto che stride, ma che ci piace. E non è solo una provocazione ma è quello che realmente pensiamo. Crediamo veramente che i sogni danno una forma al mondo.

Pensate alle imprese della storia, alle grandi realizzazioni, a qualsiasi cosa abbia plasmato la società in cui viviamo, questa è passata attraverso il sogno di qualcuno che poi l’ha realizzato.

La nostra idea di realtà passa attraverso il nostro modo di vederla e quindi anche di immaginarla, immaginare come potrebbe essere, sognarla anche ad occhi aperti.

E abbiamo anche capito che ogni attimo, nello scorrere del tempo e della storia, è diverso dall’altro e che va afferrato senza indugi, nel momento, per uscire dalla routine, dai soliti rituali che certa politica ancora ci impone. 

Cogliere l’attimo, oggi, è raccogliere la sfida che alcuni uomini hanno posto in essere, rompendo gli schemi tradizionali e con le loro azioni coraggiose ci hanno convinto che questo processo di cambiamento ci può essere e va aiutato.

La società, il mondo, il modo di vivere sono cambiati velocemente, ma ancora non tutti lo hanno percepito. Un mondo dove le informazioni corrono alla velocità del pensiero. Le coscienze globalizzate. Il pensiero dinamicissimo. Tutto ciò impone radicali cambiamenti nella società in cui viviamo.

Ma i siciliani sono pronti? Questa politica certamente no, tant’è che il cittadino accorgendosi di questo se ne allontana sempre più.

Il movimento IO C’ENTRO nasce come luogo di partecipazione o meglio come luogo della responsabilità. Non basta partecipare ma bisogna prendersi responsabilità. 

Siamo cittadini attivi,  come abbiamo più volte affermato, cittadini che vogliono prendersi e lo ripetiamo, la propria responsabilità, ne hanno il diritto, ma più che altro il dovere.

Prendere vuol dire anche togliere la poltrona a qualcuno e questo non deve suonare a scandalo, perché se non ce la prendiamo noi, se la prendono gli altri e gli altri, non volendo però generalizzare, non sono tutte persone perbene che vivono in questa terra”.


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