Secondo il contenuto di una nota diffusa dalla Presidenza della Regione: “I legali del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo hanno avviato la procedura per l’atto di citazione in giudizio civile contro il direttore del Tg1 Augusto Minzolini”.
In merito si registra anche una dichiarazione del presidente Lombardo: “Dopo l’ennesima puntata contro la Sicilia e contro il governo della Sicilia è il momento di affidare alla magistratura il compito di stabilire l’entità dei danni morali e materiali causati da una campagna denigratoria che non ha nulla a che vedere con il sacrosanto diritto d’informazione”. Nell’atto di citazione a giudizio i legali proporranno un risarcimento per danni morali e materiali pari a 100 milioni di euro.
Non s’è fatta attendere la replica del diretto interessato: “Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, mi cita in giudizio chiedendo l’abnorme cifra di 100 milioni di euro – ha replicato Augusto Minzolini. Voglio rispondere a Lombardo che la sola responsabilità del Tg1 è quella di aver fatto della cronaca, l’attività principale di ogni giornale degno di questo nome. Solo cronaca anche nel servizio di ieri sera, dove veniva denunciata la possibilità di una sanatoria edilizia in Sicilia presentata come tutela e valorizzazione delle coste che riguarderebbe anche una villetta al mare abusiva di proprietà della signora Lombardo. Nel servizio, peraltro, sono state correttamente riportate le posizioni di Lombardo. Questo e null’altro è il problema. Delle strategie e dei tatticismi politici del presidente Lombardo -prosegue Minzolini- poco mi importa. Se con queste minacce abnormi Lombardo pensa di anestetizzare il Tg1 si sbaglia di grosso. Io sono allergico ai sedativi”.
Ed ecco la controreplica del governatore Lombardo: “A Minzolini dico soltanto che non è mia volontà ‘anestetizzare il Tg1?. A far questo ci pensa già lui, con la sua inarrivabile faziosità. Da direttore del più importante telegiornale del servizio pubblico ha raggiunto, con la sua linea editoriale, dati catastrofici d’ascolto. I numeri non mentono e segnalano uno share del Tg1 ai minimi storici. Di abnorme, c’è solo il modo con cui conduce la testata. Ha perso più di un milione di spettatori e mortifica le professionalità dei giornalisti di quella redazione, come dimostra la preoccupazione degli organismi sindacali”.
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