“Caro Rettore,
stamane, venerdì 10 maggio del 2024, pensavamo, erroneamente, di poterci recare normalmente a lavoro presso la sede universitaria del Dipartimento di Scienze Umanistiche, all’ex monastero dei benedettini.
Giungendo, dato un dispiegamento di polizia degno di un G7, e l’impossibilità di lasciare i nostri mezzi anche nelle semplici vicinanze, abbiamo appreso con stupore che presso la nostra sede universitaria si teneva un convegno della Confindustria, con la presenza di figure istituzionali, non segnalato né dal sito dell’Ateneo né da quello del Dipartimento.
Entrando abbiamo capito subito che una normale giornata lavorativa sarebbe stata impossibile. Difficile l’accesso a studentesse e studenti, cosa gravissima (almeno nelle prime ore del mattino, che sono fondamentali); possibile a noi rispettando rigidi corridoi e percorsi individuati non sappiamo da chi, come e perché. Con restrizioni assurde, che ci hanno costretto a spostare riunioni, incontri e attività programmate da tempo.
Sorgono domande naturali.
Si può imporre a una struttura universitaria un simile stato di sospensione delle attività, con protocolli di sicurezza degni di forme di stato di polizia?
La struttura universitaria è luogo consono per eventi di questo tipo, che si prestano inoltre, in questo periodo (elemento ancor più grave) al rischio di propaganda elettorale?
Vi è un regolamento o un protocollo che regoli chi o cosa può essere ospitato nelle aule del sapere, della scienza, del dibattito paritario e aperto?
È sano e normale che le aule universitarie ospitino eventi di enti o associazioni di carattere privato, alle quali in taluni casi non possono accedere normalmente soprattutto studentesse e studenti, che sono la ragione prima della vita universitaria?
Il Monastero dei benedettini è la sede delle scienze umanistiche o è un asset d’immagine dell’Ateneo? Domanda questa cogente, dato che come sai la “richiesta” di spazi, la permanente presenza (anche a pagamento) di iniziative inadatte alle attività universitarie (tra cui un mulinare di banchetti e catering d’ogni tipo) pone problemi gravi all’ordinario e funzionale servizio che dobbiamo fornire al meglio.
Nella speranza che questi temi possano essere dibattuti nelle sedi opportune, confidando nella Tua sensibilità e certi di una Tua risposta, Ti salutiamo caramente.
Antonio Pioletti Professore emerito dell’Università di Catania
Attilio Scuderi Ordinario Di CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATE.”
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