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Il Nation Award incontra Andrea Arcangeli
Pubblicato il 27 Luglio 2021
di GianMaria Tesei
Il Nation Award è una kermesse che riesce a concentrare una gran copia di personalità importanti del mondo dello spettacolo, con degli incontri di grande interesse, come successo con i momenti del media partner Hot Corn, moderati da Andrea Morandi con ospiti gli interpreti recitativi Andrea Arcangeli e Carolina Crescentini.
L’Hot Corn Green, in cui si incrociano cinema ed ecologia, ha veduto come prima stella l’attore pescarese, che ha impersonato Roberto Baggio nella pellicola “Il Divin Codino”, diretta da Letizia Lamartire, in un progetto che l’ha coinvolto all’improvviso, inaspettatamente, senza fare il normale percorso di varie fasi di casting, essendo stato chiamato direttamente dai produttori (Marco De Angelis e Nicola De Angelis, casa di produzione Fabula Pictures e distribuzione di Neflix). Le riprese sarebbero dovute principiare appena una settimana dopo la fine del set di “Romulus”, la serie tv di dieci episodi di Matteo Rovere fatta per Sky Atlantic.
Il perfomer attoriale di “Domani è un altro giorno” era incuriosito, pur rendendosi conto che era un rischio preparare ed entrare nel personaggio in così breve tempo, ma ha comunque accettato di corre l’alea. La pandemia ha costretto allo slittamento dell’inizio delle riprese di sei mesi e così tutto si è svolto con maggiore possibilità di approfondire il personaggio da incarnare: il mitico campione di calcio Roberto Baggio, che Arcangeli ha incontrato la prima volta alla conferenza stampa di Netflix, affermando che si sono scrutati, quasi”annusati” per capirsi.
Baggio, ha sostenuto l’attore, è esattamente uguale a come appare esternamente: umile e semplice, tanto che quando lo stesso Arcangeli gli aveva detto che sarebbe andato a Vicenza per qualche mese per meglio imparare l’inflessione veneta, Baggio ha detto di non preoccuparsi di queste cose perché sarebbe stato sicuramente bravissimo anche senza compiere quell’atto. Del resto la modestia di Baggio si è avvertita anche quando egli stesso si era chiesto a chi sarebbe mai potuto interessare un film su di lui !
Arcangeli si è domandato più volte aveva la capacità di interpretare un grande come Baggio che gli ha detto che da piccolo si era posto come obiettivo il trionfo ai mondiali di calcio, che ha, purtroppo solo sfiorato nella finale del 1994 ( con il rigore sbagliato, soprattutto per le conseguenze di problemi ad una coscia) rendendosi conto che quello che conta di più è l’impegno, ammaestramento che l’attore ha fatto suo, consapevole che più di quello non avrebbe potuto fare nel rendere sugli schermi il fuoriclasse azzurro. Forse, con estrema attenzione al particolare, ha aggiunto, che avrebbe potuto tenere più socchiusa la bocca quando esultava in corsa.
Riguardo la sua carriera Arcangeli ha affermato che il suo percorso è la cosa di cui va più fiero, senza avere avuto regali da nessuno, provenendo da una famiglia non collegata all’ambiente recitativo, che comunque non lo ha ostacolato perché è sempre stato una persona che non si lanciava senza paracadute.
Infatti l’attore abruzzese è andato a Roma, dopo il primo piccolo ruolo nella seconda stagione di “Benvenuti a tavola – Nord vs Sud”, per attendere agli studi di Arti e scienze dello spettacolo, dopo il liceo, crescendo e creandosi un interessante cammino recitativo, parallelamente agli studi e fatto di una continua e crescente maturazione. Ma in maniera diversa rispetto, ad esempio, come ha asserito, al suo collega sul set di “Romulus”, Francesco Di Napoli, che ha vent’anni e che ha esordito già con un ruolo da protagonista in “La paranza dei bambini” nel 2019, film di Claudio Giovannesi, dimostrando di fare cose straordinarie già in giovanissima età.
Nel percorso artistico di Arcangeli c’è anche una bella esperienza americana con la serie televisiva “Trust”, del 2018, con la direzione di Danny Boyle. Proprio all’università Arcangeli aveva portato un pezzo di “Slumdog Millionaire”, film del regista di Manchester, che ha emozionato sempre fortemente l’attore di Pescara, tanto da avere addirittura un mancamento nella visione di “127 ore” (prodotto filmico del 2010, con sei nomination all’Oscar, con James Franco), quando il protagonista rimasto bloccato nel canyon, decide di amputarsi l’arto superiore per liberarsi. La stima per Boyle ovviamente passa anche da “Trainspotting”, film di culto pluripremiato del 1996, per cui quando il suo agente ha prospettato la possibilità di fare il provino per il suddetto prodotto seriale, ha colto subito l’occasione, venendo provinato direttamente dal director, premio Oscar nel 2009 per il su citato “Slumdog Millionaire”, persona che è al contempo appassionata ed umile in quello che fa, tanto che durante il provino, quando aveva intuito che Arcangeli non aveva probabilmente colto una sua indicazione, ha invece ribaltato il punto di vista affermando che forse aveva sbagliato lui, rispiegando tutto all’allora ventitreenne Arcangeli.
Per quanto attiene alla tematica del rispetto dell’ambiente l’attore italiano ha affermato che la nuova serie “Romulus 2”, è interamente eco-sostenibile, poiché fa riferimento al protocollo ZEN 2030 che ha per slogan “il cinema a sostegno degli obiettivi dell’accordo di Parigi e del green new deal europeo”. Del resto, ha aggiunto Arcangeli, già adesso sui set si tende a non usare bottiglie di plastica ma borracce in metallo, incominciando a lavorare sulla diminuzione dei rifiuti, che ammontano anche a grande quantità, che vengono generati su un set cinematografico.
Dopo essere stato premiato con il Nation Award ed omaggiato di una mattonella decorata in ceramica dell’artista Marco Monforte, Arcangeli ha affermato come egli apprezzi e tenga a riferimento gli attori che scelgono progetti che possano importargli qualcosa dal punto di vista emotivo come Daniel Day-Lewis o Frances Mac Dormand o gli italiani Kim Rossi Stuart ed Elio Germano.
Ed a livello di persone esemplari l’attore pescarese ha asserito che mentre stava impostando il personaggio di Baggio, aveva cominciato a studiarne il periodo in cui aveva fatto le sue magie calcistiche ed i personaggi che lo avevano caratterizzato, trovando in Jury Chechi, anche perché da piccolo aveva fatto ginnastica artistica anche lui, un modello da seguire per la dedizione e l’impegno che hanno contraddistinto la sua vita.
L’attore, secondo Arcangeli, dovrebbe avere come riferimenti persone come Chechi, mentre spesso accade che, se diventa famoso, tende a “sedersi”, mentre l’atleta deve lottare sempre e comunque.
Dopo aver ricevuto un ulteriore presente di Marlù gioielli, Arcangeli ha dichiarato che se tornasse indietro all’età dell’adolescenza, conoscendo il proprio futuro, rifarebbe le stesse cose, forse essendo meno timido con le ragazze, ma attraversando comunque i momenti avversi della propria vita, perché lo hanno formato e reso quello che è adesso.
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