Il Pd vuole “costruire” una nuova Catania, ma chi salverà Catania dal Pd? Arriva la Vanin!

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Apprendiamo dal QDS che è stata nominata la nuova coordinatrice del Partito Democratico a Catania. Il prestigioso ruolo è stato affidato ad Elisabetta Vanin.  In una riunione ristretta, alla presenza (o presunta tale considerato che alcuni dei presenti citati negherebbero di essere andati) dei segretari del partito e di qualche ex parlamentare che ci spera ancora, dei segretari di circoli esistenti però quasi solo sulla carta, è stata presa tale solenne decisione. 

A commentare la cosa non è la stessa Vanin di cui ricordiamo la mole di interventi nella politica catanese (a proposito, quali?). Del resto, forse neanche lei ha compreso bene cosa debba coordinare?

L’unica voce che si leva è quella di un Enzo Bianco plaudente che ruba la scena a tutti (modalità da politica virtuale, rituali per l’ex sindaco). E ne ha ben donde in effetti. Da fine stratega, probabilmente è forse convinto di aver piazzato una pedina fondamentale per il suo ritorno al Palazzo? E dire che la villa Pacini, con annesso tavolo da tresette, è vicina al Municipio.

Elisabetta Vanin, fedelissima del già onorevole Marco Forzese, con il suo sostegno fu eletta in consiglio comunale nel 2013. Da consigliere comunale non è mai stata iscritta al PD. Non solo: ha mai versato un euro alle casse del partito che all’epoca della “straordinaria” gestione Napoli era gravato da non pochi debiti? Non si trovano riscontri positivi o ricordi del caso.

Questa è probabilmente la principale ragione per la quale oggi ha avuto un sostegno plebiscitario dai residui di un partito e di segreterie che furono e che a Catania continuano pervicacemente a non voler…andarsene.

Dopo cinque anni abbastanza anonimi, in cui si ricorda forse solo il “tradimento” al suo “padrino politico” che fu probabilmnete consumato per consegnarsi al “mito della primavera” (c’è ancora qualcuno che ci crede?!…) che fu, tentò di essere rieletta col sostegno convinto della segreteria del ricandidato Bianco.

Nelle elezioni del 2018 fu travolta insieme al suo sindaco. Una splendida performance.

Prese una manciata di voti, meno di un terzo di quelli presi con il sostegno di Forzese, che non le permise di avvicinarsi neanche a distanza alla speranza di essere rieletta in consiglio.  Ed è da qui che riparte il futuro del PD a Catania. 

In bocca al lupo!

Ps: il Pd dimostra sempre una qualità sopraffina del suo gruppo dirigente. Catania, da questo punto di vista, è sempre una “stella” di prima grandezza politica. La capacità di non realizzare alcun cambiamento è da guinness dei primati. Chi li conosce li evita? Al confronto Attila era un monellaccio…

marco benanti, iena al servizio della borghesia imperialista.

 

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Benanti

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