di Bruno Spitaleri, consigliere comunale PedaraNon riesco a dare una soluzione alle mie domande. Continuo a cercare la risposta migliore agli interrogativi che da qualche giorno mi costringono a non prendere ancora una posizione ben precisa riguardo le primarie del PDL. La mia condizione di presidente comunale della Giovane Italia, la provenienza e militanza politica e soprattutto il cuore dicono che il mio sostegno per le primarie di dicembre dovrebbe andare, naturalmente, all’ex ministro della gioventù Giorgia Meloni.E’ quel “dovrebbe” che mi frega e non mi fa stare sereno. Già, perchè una mobilitazione simile attorno al presidente nazionale della “Giovane Italia” non può essere improvvisata, a mio avviso, in venti giorni di campagna elettorale. Non vorrei che i sogni di migliaia di militanti e simpatizzanti, vecchi e nuovi, di vedere Giorgia Meloni vincere queste competizioni interne e diventare leader di un nuovo centrodestra, si possano infrangere contro i diktat dei maggiorenti del partito che, nel frattempo, sembrano aver scelto da che parte stare, qualcuno (o tutti?) pure a dispetto della chiara provenienza partitica pre-predellino. Ma se così fosse queste primarie avrebbero un sapore strano, quello della beffa!Eh sì, non mi piace l’idea che il mio voto per la Meloni possa servire solo per dare una parvenza di competizione con l’Angelino già vincitore predestinato ( rectius: predesignato) che altrimenti non avrebbe competitor tra gli altri candidati. Se fosse come dice la Santanchè, cioè tutto già scritto con la nomenklatura pronta a mobilitarsi per Alfano, allora preferirei che le primarie non si svolgessero. Insomma, non prendiamoci per il culo…se tutto è già stato deciso non giochiamo a fare il Pd.Ancor peggio sarebbe aver fatto partire il tam-tam mediatico delle primarie per poi leggere che Berlusconi potrebbe tornare in campo con una nuova sigla, forse la stessa già usata in passato prima del matrimonio scellerato con Alleanza Nazionale. Già, perché, si sa, il vintage va di moda e secondo Silvio, “Forza Italia” potrebbe risolvere i problemi di un partito che è sceso vorticosamente nei sondaggi. A quel punto a cosa servirebbero le primarie? Azzardo la risposta…A niente! Il leader sarebbe lui. E infatti, sicuramente, non si celebrerebbero più. Praticamente avremmo “giocato” fino ad ora.Tutto questo per dire che Io credo in Giorgia; credo davvero che lei possa rappresentare quell’elemento di novità, di freschezza e di innovazione di cui ha bisogno il nostro Paese ma spero che la sua non sia la solita candidatura, un numero per fare confusione. In attesa di schiarimenti, rimango con i miei dubbi.
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