Il pentito Sturiale parla di voti e della bastonatura di Angelo Lombardo, ma la Difesa contesta: “perché non lo ha fatto subito?”


Pubblicato il 03 Aprile 2012

Un ex “santapaoliano” del “ramo grande distribuzione” racconta, con aggiunte “inedite”, episodi inquietanti. E il verbale dell’avvio della “collaborazione” finisce, in parte, online, invece che a Pm e Difesa!

Di Iena Giudiziaria, Marco Benanti

“Colpi di scena” -con annesso “giallo”- all’udienza di stamane nel processo per reato elettorale, davanti al giudice monocratico Michele Fichera della quarta sezione penale del Tribunale di Catania, contro i fratelli Angelo e Raffaele Lombardo. In videoconferenza è stato sentito il collaboratore di giustizia Eugenio Sturiale (nella foto di spalle mentre parla in videoconferenza da località segreta), già “santapaoliano” del “ramo grande distribuzione”, per poi passare con i Cappello e poi i Laudani.

Sturiale si è soffermato su due episodi: un incontro, presente un parente di un mafioso, con annessi “saluti” per aiuti in campagna elettorale da parte dell’autista di Lombardo e soprattutto la presunta bastonatura di Angelo Lombardo. “Nel 2008 Santocono (“santapaoliano” di rango, ndr) mi disse che avevano bastonato Angelo Lombardo perché, dopo che erano stati ‘disturbati’ per essere aiutati nelle elezioni Regionali stavano per venir meno alle promesse date in cambio.Dopo questo episodio l’atteggiamento della vittima Angelo e del fratello Raffaele cambiarono, perché Santocono mi disse che sennò la prossima vittima sarebbe stato direttamente Raffaele Lombardo. Credo che ottennero qualcosa da questa bastonatura”

E ancora in riferimento al secondo episodio, un incontro avvenuto tra il febbraio e il marzo del 2008 tra lui e Orazio Buda, cugino del boss Orazio Privitera, e Zappalà, autista di Lombardo, a un tavolo del bar nei pressi della segreteria di Lombardo. “Zappalà disse a Buda – ha ricostruito Sturiale – di portare i saluti a Orazio Privitera, che non si sarebbe dimenticato, lui e il presidente Lombardo, di tutti quelli che si erano prodigati nella campagna elettorale per l’elezione di Lombardo alla presidenza della Regione”. E ancora: “suo cugino si stava prodigando, smuovendo mari e monti, per fare eleggere presidente Lombardo”-ha aggiunto Sturiale. Ma come sarebbe stato raccolto il consenso? “Con buste della spesa, soldi e quan’altro” ha detto anche Sturiale. Ma chi pagava? E soprattutto ci sono state contropartite precise? Dal “pentito” non sono arrivati –su questi punti- riferimenti specifici né a Lombardo né all’Mpa.

Ma soprattutto: la Difesa di Angelo Lombardo, con l’avv. Pietro Granata, ha contestato al “pentito” che questi episodi, nel caso specifico della presunta bastonatura e del progetto di fare il bis con Raffaele Lombardo, non sono mai stati da lui riferiti (e ci sono discrasie anche sul piano temporale) all’Autorità Giudiziaria nei precedenti verbali, in particolare nel primo, quando Sturiale esordì –davanti al Pm Pacifico- come “pentito”. Sturiale ha risposto dicendo che col tempo ha ricostruito molti dettagli. Su questo verbale, poi, è emerso una sorta di “giallo”: Accusa e Difesa hanno detto di non averlo a disposizione. Eppure “stralci” sono stati pubblicati su siti d’informazione, su internet.

E poi, sebbene qualcuno lo avesse ipotizzato, dopo la decisione del Gup Barone di ordinare l’imputazione coatta, la Procura non ha disposto né rinvii d’udienza né ha contestato l’aggravante mafiosa. Si tira dritto. Prossima udienza il 27 aprile prossimo, quando sarà sentito un investigatore e il collaboratore di giustizia Gaetano D’Aquino.


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