Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo:”Abbiamo il sospetto che la mafia controlli tutto il sistema economico siciliano”


Pubblicato il 31 Gennaio 2012

di iena antimafia, Fabio Cantarella

“Abbiamo il fondato sospetto che tutto il sistema economico siciliano, con particolare riguardo al settore degli appalti pubblici, sia stabilmente sotto il controllo della mafia. Ci stiamo attrezzando, abbiamo qualche risultato, ma è un mondo nuovo che va affrontato con nuove tecniche e nuovi mezzi”. A dirlo non è una persona qualunque ma un uomo da sempre impegnato in prima linea nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata. Parliamo del procuratore capo della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, che ha lanciato l’allarme stamani nel corso di un incontro molto speciale: la prima lezione antimafia inaugurata oggi dalla fondazione Falcone in sinergia con l’Università di Palermo e Confindustria Sicilia.

“Al tempo in cui io ero studente –ha spiegato il procuratore Messineo rivolgendosi ai tantissimi studenti accorsi– la tesi prevalente ripeteva che la mafia non esisteva, ma si trattava di un’invenzione di cattivi giornalisti che non avevano altro di cui occuparsi. Un seminario di questo tipo allora sarebbe stato impensabile. La negazione della mafia non era solo un fatto culturale e ci sono stati anni di cui ci vergogniamo e durante i quali la mafia era vista come uno stabilizzatore sociale. Oggi la nostra normativa antimafia viene studiata e imitata nei paesi più disparati”.

Il procuratore di Palermo ha poi fornito agli studenti alcuni dati assai utili al fine di comprendere quanto si è fatto e quando si può e si deve ancora fare in termini di contrasto alla criminalità organizzata: “le nostre stime sono approssimative ma valide e ci dicono che in 20 anni le persone condannate per il reato di associazione mafiosa sono state migliaia. Se si considera che la forza della mafia nella Sicilia occidentale, cioé nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento, è stimabile intorno ai 3-4 mila individui, possiamo concludere che almeno una volta nella loro vita questi individui sono stati condannati e ciò testimonia la grande efficienza del sistema. Il momento è positivo come contrasto alla mafia militare -ha precisato il dott. Messineo- basta riflettere sulla circostanza che prima gli omicidi erano 100 in un solo anno, oggi sono uno o due nello stesso arco di tempo. Questo però non ci deve illudere, perché è aumentato di gran lunga il potere di infiltrazione economica”.

Un pensiero, infine, sui mezzi attualmente a disposizione della magistratura per contrastare la mafia. Il procuratore di Palermo Francesco Messineo ha rimarcato l’importanza del sequestro dei beni e della successiva confisca ma anche il contributo dei collaboratori di giustizia: “non ci riguardano gli aspetti intimi, se cioé il pentito sia veramente pentito di ciò che ha fatto, ma quanto riferisce all’autorità giudiziaria e anche in questo la nostra legislazione è all’avanguardia e oggetto di studio da altri Paesi”.


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