Tratto dai documenti forniti in conferenza stampa dall’associazione. “Apprendiamo in questi ultimi giorni che il 14 marzo si dovrebbe tenere la Conferenza di servizi Decisoria per il rilascio di una concessione demaniale, per 99 anni, ad una impresa che vorrebbe costruire un porto turistico con le relative infrastrutture turistico-ricettive e commerciali. Tutto ciò, ancora una […]
(Il)Legalità “a targhe alterne”
Pubblicato il 26 Giugno 2022
C’è un modo tutto strano a Catania di reagire alle (e valutare le) illegalità.
Se ad esempio la Casa del Mutilato della centralissima piazza Teatro Massimo, edificio dall’ indiscutibile importanza storica e valore architettonico, viene occupato, vilipeso, degradato e saccheggiato dagli immigrati( clandestini? Avrei scritto lo stesso se ad occuparlo fossero stati autoctoni di razza bianca), nessuna indignazione si fa spazio nel dibattito acceso sul degrado della città; nessuno che si adonta, che abbia un sussulto di dignità, una pur minima reazione a difesa di un edificio che serba in sé una memoria violentata dall’incuria e dalla insensibilità di un’intera città. Il portone aperto che sono riuscito a fotografare l’altro ieri è l’accesso libero alla vergogna; è il modo più schietto di ricordare a noi tutti quanto possa essere venefica l’ipocrisia di chi sa solo strumentalizzare ideologicamente certe situazioni ; è il sigillo dell’incapacità dei politici e delle istituzioni; è il paraculismo dei soliti intellettuali a “reazioni alterne”; è la paralisi della coscienza di una intera città.
E qui mi fermo.
Chi deve provvedere a far rispettare un edificio che merita attenzione e considerazione? Fin quando dobbiamo continuare ad oltraggiare la nostra ” storia” e la nostra memoria? Ha un limite la vergogna oppure gode dello spazio infinito dell’ipocrisia?
Gianni Coppola.
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