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Immigrazione, Catania: le proposte di Forza Italia
Pubblicato il 14 Settembre 2015
Forza Italia ha presentato questa mattina a Catania una serie di proposte in tema di immigrazione, tese a limitare il flusso migratorio di tipo economico ma anche a garantire migliori condizioni di accoglienza in Italia e nel resto d’Europa ai profughi.
Rimpatri da un lato e accordi bilaterali tra l’Ue e i paesi del nordafricani: questi i percorsi da seguire.
“Sulla questione migranti l’Europa si è parzialmente svegliata, dopo il silenzio assordante di questi ultimi anni, la Commissione Juncker ha recepito buona parte di quanto indicato dal Parlamento Europeo e, in modo particolare, dal Ppe e da Forza Italia: adesso auspichiamo che il Consiglio mantenga questo percorso – ha sostenuto l’europarlamentare on. Salvo Pogliese -. E’ anche vero che bisogna fare molto di più sul versante dei rimpatri alla luce degli ultimi dati che registrano un aumento, rispetto al 2014, dei migranti ospitati nelle strutture italiane (al luglio 2015 aumento del 40%) : chiediamo all’Europa la massima solidarietà verso i profughi, cioè verso coloro i quali hanno i requisiti per ottenere asilo perchè provenienti da paesi in guerra civile o che fuggono dalle carestie oppure, ancora, dalla becera distruzione delI’Isis, ma chiediamo altrettanta intransigenza nei confronti dei migranti economici che l’Italia e l’Europa non sono in grado di ospitare”.
Come? “Attraverso rimpatri forzati, attuati con precisi accordi di cooperazione economica tra gli stati nordafricani e la Ue, e non con i singoli stati membri dell’Unione. Apripista, in tal senso fu Silvio Berlusconi nel 2008, il cui accordo con la Libia sancì la riduzione sbarchi (Nel 2008 gli sbarchi nel nostro Paese sono 37mila. Ad agosto di quell’anno viene firmato il «Trattato di amicizia e cooperazione» fra Italia e Libia a Bengasi e nel 2009 sulle coste italiane arrivano 9.600 clandestini, mentre l’anno successivo, il 2010, il numero scende a 4.400. In due anni una diminuzione di quasi il 90%), ed oggi la strada che la Ue deve seguire non può che essere quella degli accordi. Investire in quei paesi, quindi, per evitare il flusso dei migranti economici, legando però gli aiuti alla lotta efficace dei paesi africani all’immigrazione illegale e alle organizzazioni criminali” prosegue l’on. Salvo Pogliese che ritiene la chiusura di Schengen un errore. L’eurodeputato di Forza Italia reputa necessario un intervento della Ue anche per migliorare le condizioni di vita all’interno dei campi d’accoglienza dei paesi in guerra o limitrofi alle guerre, così come nei campi rifugiati dei paesi europei che, a volte, presentano condizioni inumane. Necessario che la Ue uniformi le scelte anche tra i paesi membri. “Un’azione militare sotto l’egida dell’Onu per combattere l’Isis, appare imprescindibile” spiega ancora Pogliese.
Alla conferenza stampa di Forza Italia hanno preso parte il coordinatore regionale sen. Vincenzo Gibiino, il capogruppo all’Ars Marco Falcone, il deputato regionale Alfio Papale, il capogruppo al Consiglio comunale di Catania Santi Bosco.
“Da oltre due anni il problema dei migranti è sottovalutato e lo abbiamo rilevato all’epoca con il primo atto parlamentare sul tema – esordisce il sen. Gibiino -. Avevamo capito che il trattato di Dublino avrebbe sottoposto l’Italia all’emergenza, perchè paese di approdo che avrebbe dovuto trattenere sia i profughi che i migranti economici. L’Europa si è girata dall’altra parte e l’Italia non ha saputo interpretare il proprio ruolo. Mare Nostrum, sottoscritta dal ministro Angelino Alfano, è stata operazione figlia di quell’errore. L’Italia ha sbagliato con Mare Nostrum e poi ha trascinato l’Europa in un altro sbaglio cioè Triton. Adesso abbiamo oltre 300 mila migranti che pressano sui confini d’Europa e l’esodo ha finalmente svegliato l’Europa che ha cominciato a distinguere tra chi chiede asilo perchè proveniente da stati in guerra e altri migranti, cioè quelli economici. L’Europa sin qui non è esistita, anche perché solo alcuni stati membri hanno dettato e dettano le linee guida. E l’Italia non è tra questi. Gli accordi bilaterali e l’organizzazione dei campi profughi in Africa con il necessario sviluppo economico di quei paesi, appare necessario per limitare il flusso di migranti economici”.
Il coordinatore regionale di F.I. rileva come “malgrado quanto sia accaduto nel corso dei mesi e che continua ad accadere, il premier Renzi preferisce andare in America, non si sa bene per cosa, piuttosto che vedere con i propri occhi cosa accade al Cara di Mineo, anche dopo la morte di due siciliani. Una operazione di marketing, ma una occasione persa per Renzi”.
Sul Cara di Mineo punta l’attenzione il capogruppo di F.I. all’Ars, Marco Falcone: “E’ evidente il concentramento eccessivo di migranti a Mineo. Sarebbe opportuno la creazione di centri di accoglienza con dimensioni decisamente ridotte che abbiano presidi di controllo adeguati, per evitare allarme sociale, che è evidente, e le ovvia difficoltà di controllo delle strutture da parte delle forze dell’ordine. UN sistema meglio dimensionato, meglio organizzato”.
All’Ars è in discussione un Disegno di Legge, su cui interviene in conferenza il deputato Alfio Papale: “Cercheremo di modificare la legge proposta dal Governo Crocetta che altro non è se non una serie di intenti e nulla più. Ad esempio il centro di accoglienza di Mineo deve essere tale e non una specie di campo di concentramento: deve servire per le identificazioni e non può diventare dormitorio per 2 anni”.
Il capogruppo al Consiglio comunale di Catania, Santi Bosco, ha reso noto che Forza Italia ha chiesto una seduta straordinaria del Consiglio per la stipula di un ordine del giorno unitario che impegni governo regionale e nazionale ad intervenire concretamente per arginare un flusso migratorio che produce problemi di sicurezza. Tra i presenti in sala, l’on. Pippo Arcidiacono vice coordinatore provinciale di F.I., Luca Sangiorgio Giacomo Bellavia vice coordinatori comunali di F.I.
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