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Continua senza sosta l’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania guidata da Giovanni Salvi a contrasto dell’immigrazione clandestina. Questa mattina, i militari della Guardia di Finanza di Catania ha eseguito 4 misure cautelari personali, nei confronti, secondo l’accusa, di un’associazione a delinquere radicata nel capoluogo etneo e finalizzata, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Agli arresti domiciliari sono finiti Gaetano Augeri, 66 anni, titolare di uno studio di consulenza, secondo l’accusa organizzatore dell’associazione; Andrea Venturelli , 45 anni; Antonio Triolo , 68 anni, e Nicola Ciccia , 44 anni. Secondo l’accusa gli indagati con un articolato meccanismo di frode avrebbero consentito a centinaia di soggetti extracomunitari di beneficiare indebitamente del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno.
In particolare, le indagini sono scaturite dalle numerose segnalazioni pervenute al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania dalla locale Prefettura e dalla Questura – Ufficio Immigrazione, con particolare riguardo alla documentazione fiscale (buste paga, modelli CUD e dichiarazioni dei redditi) che alcuni soggetti extracomunitari, prevalentemente di etnia cinese, africana e cingalese, avevano allegato alle domande per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno presentate negli predetti Uffici preposti.
Sulla documentazione, pertanto, si è concentrata l’attenzione dei militari della Guardia di Finanza di Catania che hanno, così, avviato mirati controlli fiscali finalizzati ad appurare la veridicità e la sussistenza reale dei dati contabili e reddituali dichiarati dagli extracomunitari. I primi riscontri avrebbero permesso di accertare la falsità dei documenti fiscali esibiti, in quanto attestanti rapporti di lavoro dipendente inesistenti, ovvero l’esercizio di attività imprenditoriali mai avviate.
Inoltre, dai successivi approfondimenti circa gli intermediari preposti all’invio telematico della documentazione fiscale prodotta sarebbe emerso che la stessa è stata predisposta presso soli tre uffici di consulenza contabile. In particolare, i titolari degli studi sono risultati, dalle indagini della Guardia di Finanza, i responsabili che avevano predisposto con modalità secondo l’accusa fraudolente le buste paga e le altre certificazioni di lavoro dipendente o d’impresa, utilizzate dagli extracomunitari per dimostrare alla Questura e alla Prefettura di Catania il possesso dei requisiti necessari per ottenere il permesso di soggiorno.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali sono state di grande utilità per delineare il ruolo degli indagati, la loro consapevolezza dell’attività illecita, nonché la posizione di vertice rivestita da Augeri, secondo l’accusa, ideatore e promotore del meccanismo, fin dal 2007 e ancora attuale, finalizzato a consentire il rilascio dei permessi di soggiorno a soggetti clandestini privi dei requisiti richiesti, nonché di favorire anche la ricongiunzione dei rispettivi nuclei familiari.
Presso lo studio di uno degli indagati è stata sequestrata un’ingente somma di denaro in banconote di grosso taglio, pari a oltre 34milaeuro. Sulle banconote rinvenute, a riprova che le stesse fossero il provento dell’attività, gli indagati avevano annotato i nominativi degli stranieri da cui avevano ricevuto il contante quale corrispettivo delle consulenze. Sono stati, altresì, acquisiti oltre 300 fascicoli riconducibili a cittadini extracomunitari che si erano rivolti ai predetti studi professionali per la predisposizione secondo l’accusa dei falsi documenti e delle false dichiarazioni fiscali necessarie al rilascio delle autorizzazioni da parte delle Autorità preposte.
Sulla base della documentazione acquisita, sono stati poi sentiti i cittadini extracomunitari titolari dei fascicoli rinvenuti, consentendo di appurare pagamenti fino a 500euro per singola indebita pratica. L’indagine rientra nelle complesso delle attività coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania a contrasto dell’immigrazione clandestina. Continueranno, pertanto, con determinazione le attività di contrasto a ogni forma di sfruttamento dell’immigrazione, sia perseguendo le organizzazioni criminali internazionali che alimentano gli incessanti afflussi verso le coste siciliane, sia colpendo ogni altra attività criminale ed economica connessa, in grado di stabilizzare e radicare sul territorio il fenomeno dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento dei cittadini extracomunitari.
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