Immigrazione e Associazioni, Sudpress accusa “i soliti manifestanti…”, Iannitti(Catania Bene Comune): “a fomentare odio sono coloro che creano le diseguaglianze”


Pubblicato il 19 Agosto 2013

Dopo i fatti legati alla vicenda dei profughi siriani nella scuola “Andrea Doria” ecco uno scontro sul crinale fra media e presenza sociale…abbiamo sentito uno dei protagonisti, suo malgrado…di iena politica marco benanti

Matteo Ianntti (nella foto davanti alla “Doria”) sei un fomentatore di odio?Mi batto, insieme a moltissimi, per la giustizia sociale e i diritti. In tante battaglie ho incrociato odio e rabbia ma anche amore e fratellanza. A fomentare odio sono coloro che creano le diseguaglianze, che cancellano i diritti, che causano morte e sofferenza. Non sono tra quelli.Come spieghi le accuse che ti piovono da Sudpress?Non credo, in premessa, che le accuse siano rivolte a un singolo. Le parole scritte dalla direttrice di Sudpress qualche giorno fa sono state rivolte, per dirla con gli epiteti usati nell’articolo, ai “soliti manifestanti che bivaccano all’esterno” della scuola Doria dove erano reclusi i migranti. L’accusa rivolta alle associazioni di aver tenuto un comportamento “criminale” e di aver “fomentato reazioni nei confronti delle forze dell’ordine e dell’autorità” è doppiamente grave. In primo luogo perché è volutamente censurato il ruolo che hanno avuto le associazioni nell’aiuto ai migranti, alla loro cura e assistenza. Sudpress, nonostante la direttrice affermi che componenti della redazione si siano recati “personalmente a verificare”, non racconta che mediatori e interpreti sono stati forniti in prima battuta esclusivamente dalle associazioni “bivaccanti”, che allo stesso modo sono stati reclutati i medici quando ancora non era attiva l’assistenza della croce rossa ma soprattutto omette il fatto che è stato il lavoro delle associazioni, allargato alle delegazioni di alcuni soggetti politici e ai deputati Albanella, Burtone e Grillo che hanno ispezionato la struttura, a favorire un percorso che permettesse l’identificazione dei migranti e il loro ricongiungimento con i parenti nei paesi del nord Europa.

Un lavoro brutalmente interrotto dal Viceprefetto Giuffré che ha impedito che procedesse l’impegno dei mediatori e degli interpreti delle associazioni. L’accusa rivoltaci dalla direttrice di Sudpress è in secondo luogo grave perché svilisce e mortifica la dignità dei migranti presenti dentro la scuola Doria accusandoli di essere o “fomentati” dai “soliti manifestanti” oppure, e questo è l’insulto rivolto ai bambini presenti, “perfettamente, cinicamente addestrati alla propaganda”. Che i migranti possano avere una loro coscienza, una propria onestà intellettuale o che, banalmente, possano avere la possibilità di raccontare dei fatti non è dato. A queste tristi domande sono giunto in conclusione: perché la redazione di Sudpress, sempre pronta a verificare e documentare le proprie notizie accetta così fideisticamente la testimonianza di un singolo, ovvero dell’Avv. Fiumefreddo? Per quale ragione la mia educata richiesta, da normalissimo cittadino e lettore di Sudpress, di trasparenza nell’informazione sulla vicenda Doria ha prodotto una risposta così stizzita da parte della direttrice? E infine mi chiedo, per spiegarmi questa inutile e grottesca polemica, perché la lettera di un noto avvocato con trascorsi nella politica e nella pubblica amministrazione, così mielosa nei confronti delle Istituzioni catanesi (procura, questura, prefettura) assume il ruolo di unica informazione ufficiale e istituzionale su ciò che è avvenuto in quella scuola, chiusa alle associazioni indipendenti? Non è che forse la velina delle Istituzioni sia stata proprio appaltata all’Avv. Fiumefreddo per evitare comunicati ufficiali? E se fosse così, perché Sudpress ci casca?Qualcuno ha manipolato la situazione dei migranti alla “Doria”?Non credo. Da parte nostra ognuno ha raccontato ciò che ha visto e quello che i migranti hanno riferito. Ribadisco, da parte nostra.Sei pronto a fare autocritica davanti all’avvocato Fiumefreddo?Non comprendo su cosa si debba fare autocritica.A proposito: ma com’è entrato l’avv Fiumefreddo alla “Doria”?La redazione di Sudpress ci informa che è entrato in quanto volontario della Comunità di Sant’Egidio, unica associazione alla quale la Viceprefetto Giuffrè ha concesso l’ingresso. Poi riferisce la redazione che sia rimasto in quanto avvocato. Prendiamo atto che, al contrario di quanto era a nostra conoscenza, l’Avv. Fiumefreddo sia un grande esperto di leggi sull’immigrazione e un capace consulente per chi intende chiedere diritto d’asilo o vuole conoscere quali diritti e quali obblighi assegni la normativa italiana ed europea ai migranti. Infatti nel pomeriggio del 14 agosto a due avvocati del centro Astalli di Catania, esperti in materia di immigrazione, veniva impedito di entrare alla Doria e di incontrare i migranti. Eppure, pensandoci, che male c’era ad avere più avvocati? Non era forse un diritto della persona trattenuta scegliere il proprio avvocato?Pensi di avere sbagliato qualcosa in quel contesto?Penso che il grande gesto di solidarietà di tante donne e uomini che hanno passato la loro settimana di vacanze a presidiare la scuola Doria, a fornire assistenza ai migranti, a combattere perché venissero garantiti i loro diritti sia stato un fatto eccezionale. Penso che abbia drammaticamente sbagliato chi non ha capito il senso della presenza delle associazioni antirazziste. Ma si renderanno conto e cambieranno atteggiamento, ne sono certo.Al prossimo sbarco, credi che il comune farà finalmente la sua parte?Il Comune è stato presente per tutta la giornata dello sbarco, il 10 agosto, il Consigliere Lanzafame si è sempre tenuto aggiornato sulla vicenda e l’Assessore Scialfa ha fornito aiuto e assistenza anche nella giornata dell’11 agosto. L’Assessore Trojano, contattato dalle associazioni per la vicenda del ragazzino egiziano “dimenticato” in ospedale si è subito attivato per risolvere le problematiche emerse. Nei momenti più complessi però l’amministrazione comunale ha latitato. Mentre i migranti denunciavano gli atteggiamenti delle forze dell’ordine e si paventava un loro trasferimento al CARA di Mineo abbiamo tentato di far intervenire il Comune, in pieno diritto di esercitare un ruolo nella vicenda, ma nessuno si è presentato. Durante le giornate alla Doria le associazioni antirazziste si sono spesso trovate a dover fare da ponte tra Istituzioni che non erano capaci di mettersi in contatto e che avevano il dovere di salvaguardare la salute dei migranti. Abbiamo apprezzato molto la decisione del Comune di accogliere il nostro appello e proclamare il lutto cittadino nonostante ciò che è avvenuto alla scuola Doria abbia fatto perdere parecchio significato a quell’atto. Siamo certi che il Comune non sottovaluterà il ruolo che ricopre nelle fasi dell’accoglienza e siamo convinti che, dopo ciò che è successo alla Doria, nessuna Istituzione delegherà in bianco alla Prefettura la gestione dei migranti.

 


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