Rifondazione Comunista, che domenica 1 Marzo ha organizzato una visita ispettiva presso il CARA di Mineo con l’europarlamentare Eleonora Forenza, a seguito delle gravissime denunce sulla gestione del centro e sulla relativa gara d’appalto effettuate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, rinnova la richiesta di immediata chiusura del centro.
Ancora una volta denunciamo che il CARA è un non luogo, una riserva nel nulla che ha rappresentato un’occasione d’affari per chi è riuscito a creare speculazione anche sulla disperazione di chi scappa da fame e guerre. Donne e uomini rinchiusi in un mondo parallelo per mesi, quasi sempre più di un anno, in attesa di un diritto, i caporali nei pressi del centro in attesa di schiavi da sottopagare e, come denuncia il presidente Cantone, anche irregolarità nell’affidamento della gestione dei servizi per garantire, affermiamo noi da tempo, quel sistema di potere politico che anche attraverso il CARA ha rafforzato la sua rete clientelare. Le irregolarità nell’affidamento dell’appalto per la gestione dei servizi all’interno del centro hanno favorito cooperative e società già note come il Sol. Calatino, il consorzio Sisifo, la Cascina e la Pizzarotti, sancendo lo strapotere politico dell’NCD, vero protagonista dell’affare CARA insieme ad i suoi alleati di governo del PD. Le dichiarazioni di Cantone confermano pertanto quello che denunciamo da anni e conferiscono ancora più valore alle posizioni assunte dal Sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, primo ed unico Sindaco a rifiutare l’ingresso nel Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza e a tutte le battaglie fatte sul territorio dalle realtà antirazziste alle quali ci uniamo per chiedere ancora una volta la chiusura del CARA di Mineo.
Per la Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista : Pierpaolo Montalto Segretario Prov. PRC”
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“IMMIGRAZIONE. BERRETTA (PD) SU CARA MINEO: “INTERVENTO DELL’ANAC FONDAMENTALE PER FARE CHIAREZZA SU SISTEMA OPACO”.
Il deputato nazionale dei Democratici: “Ora ci aspettiamo risposte chiare e in tempi rapidi dal ministro Alfano, da noi sollecitato più volte”.
“Le illegittimità nella mega gara d’appalto per la gestione del Cara di Mineo, riscontrate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, sono pesantissime e sono certo che le Procure di Catania e Caltagirone alle quali il presidente dell’ANAC ha trasmesso gli atti faranno piena luce su un sistema opaco che abbiamo denunciato anche in Parlamento”. Lo afferma il parlamentare nazionale del Partito Democratico Giuseppe Berretta.
“L’intervento del presidente dell’Autorithy Raffaele Cantone è preciso, dettagliato e risulterà fondamentale per fare finalmente chiarezza su una gara d’appalto che avrebbe ignorato le più elementari regole della concorrenza e della trasparenza – prosegue Berretta – Credo sia necessario fare luce inoltre su tutto il meccanismo che ha trasformato il dramma dell’emergenza immigrati in un sistema affaristico che ha danneggiato l’intera collettività”.
“Un quadro che rende necessari e urgenti dei chiarimenti anche da parte del Ministero dell’Interno, da me sollecitato con due distinte interrogazioni parlamentari sui criteri di assegnazioni degli appalti, sull’operato del Consorzio che gestisce il Cara di Mineo, sul ruolo di Luca Odevaine nella commissione di gara – conclude il deputato etneo del PD – Domande alle quali ci aspettiamo una risposta chiara e in tempi rapidi da parte del ministro Alfano”.”