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Imprenditore vessato fa condannare tre estortori. Denunciare significa liberarsi!
Pubblicato il 19 Marzo 2012
Da una condanna in tema di “pizzo”, il presidente della “Rocco Chinnici” Claudio Risicato ribadisce il senso di un atto di ribellione e di libertà
di Iena Antiracket, Marco Benanti
E’ di pochi giorni fa la notizia di una pesante condanna comminata a tre estorsori appartenenti al clan Santapaola che con intimidazioni e minacce volevano costringere il proprietario di un noto esercizio commerciale al pagamento del pizzo.
L’imprenditore, socio di Confcommercio, ha denunciato il fatto facendo arrestare in flagranza di reato i tre malviventi con una brillante operazione gestita dalla Direzione Investigativa Antimafia in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Catania.
La condanna, emessa lo scorso 14 marzo, ha stabilito pene varianti dai 9 ai 12 anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e libertà vigilata non inferiore ai 3 anni. Inoltre, sono state risarcite l’Associazione Antiracket Rocco Chinnici e la Camera di Commercio di Catania, costituitesi parte civile per dare forza e sostegno al coraggioso imprenditore.
“Quanto accaduto – commenta Claudio Risicato (nella foto), presidente dell’Associazione antiracket antiusura ‘Rocco Chinnici’ del Sistema Confcommercio – dimostra ancora una volta quanto in Sicilia sia importante la libertà di impresa e quanto diventi necessaria la denuncia dell’imprenditore vessato, che oltre ad essere un obbligo di legge, contribuisce a dare coraggio a tanti operatori economici che ancora oggi, purtroppo, subiscono in silenzio la criminalità organizzata con danno rilevante per le loro imprese. Inoltre, gli arresti e le condanne subite dai criminali sono la dimostrazione dell’efficiente azione repressiva degli organi dello Stato allorquando l’imprenditore decide di denunciare”.
L’Associazione Antiracket – Antiusura “Rocco Chinnici” del sistema Confcommercio invita ancora una volta gli operatori alla denuncia per liberare le imprese dall’ipoteca mafiosa che soffoca la crescita sociale ed economica della nostra terra, dichiarando la disponibilità al sostegno psicologico e legale agli imprenditori vittime della mafia.
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