Al Mudea è stato presentato il libro “In presa alta”, che narra la storia del leggendario portiere dell’Inter e della Nazionale italiana, campione del mondo, Ivano Bordon. L’autobiografia scritta da Bordon con l’amico e super tifoso Jacopo Dalla Palma rappresenta un tuffo nel passato, in un calcio meraviglioso come quello degli anni 1970 e 1980. La prefazione è di un altro eroe Mundial ed ex interista Gabriele Oriali.In una gremitissima sala, alla presenza del padrone di casa Carmelo Stivala, del presidente della PHILBORDON, Philippo Barbagallo e del vice allenatore del team nerazzurro Giovanni Siciliano, l’ex numero 1 dell’Inter ha regalato aneddoti, battute, ricordi e momenti davvero toccanti nel ricordo di grandi campioni scomparsi come Giacinto Facchetti, Tarcisio Burgnich, Enzo Bearzot, Gaetano Scirea e Paolo Rossi. Tanta nostalgia per quel periodo storico impreziosito dalla grande impresa della formidabile Italia in Spagna nel 1982. Bordon, un vero signore del football, campione in campo e nella vita, ha posato per foto, dediche e autografi con i tanti tifosi accorsi nella splendida struttura di San Giovanni La Punta.“E’ un libro che avevo intenzione di scrivere già due anni prima che uscisse – dichiara l’ex calciatore -. Mi ha contatto Jacopo Dalla Palma, grande amico, tifoso mio nonché dell’Inter ed abbiamo iniziato a mettere su questa autobiografia. Racconto la mia vita da bambino ai giorni nostri. Da quando, a 5-6 anni, giocavo all’oratorio oppure per strada vicino a casa a Marghera, fino all’arrivo nel settore giovanile dell’Inter. Quindi il passaggio in prima squadra con grandi campioni, la vittoria del torneo di Viareggio nel 1971, i due scudetti del 1970-1971 e del 1979’80, le tre Coppa Italia con l’Inter e quella con la Sampdoria nel 1984-1985. Ricordi indelebili come il trionfo in Spagna nel 1982 con l’Italia del vecio Enzo Bearzot. Con lui il rapporto è stato sempre ottimo. Mi ha fatto debuttare in Nazionale nel ’78, e poi mi portò in Spagna. Per questo restai sorpreso di scoprire dalla radio che non ero stato convocato per i mondiali dell’86 in Messico. Non ci sentimmo più, sino a quando partecipammo alla partita di addio al calcio di Antonio Cabrini, che si disputò a Cremona. Stavamo facendo colazione in hotel e Bearzot fece il giro della tavolata per salutarci tutti. Quando mi si avvicinò, mi toccò la spalla e mi chiese ‘Sei ancora arrabbiato con me?’ Io risposi di no e lui mi chiese scusa”.Jacopo Dalla Palma ha raccolto i miei pensieri e ha scritto molto bene questo libro. Lo dicono gli amici, i tifosi, ma anche chi non mi conosce mi ha mandato testimonianze molto positive. Un libro scorrevole. C’è tutta la mia carriera calcistica dalla Juventina Marghera, dove vivevo in provincia di Venezia, all’Inter, passando per la Sampdoria, la Sanremese e il Brescia. Le mie esperienze come preparatore dei portieri al fianco del grande amico e allenatore Marcello Lippi, alla Juventus, all’Inter e con la Nazionale campione del mondo nel 2006. Ma di mondiali ne ho vinto tre: anche quello militare in Congo nel 1973 con compagni come Oriali, Furino, Graziani e Zecchini”. Un testo piacevole da leggere e molto coinvolgente. Ivano racconta le sue vittorie, le sue parate, le sue partite. Narra episodi indimenticabili come il gol subito dall’ex compagno Bini quando Bordon difendeva la porta della Sampdoria. Racconta del primo gol in Serie A di Diego Armando Maradona segnato, su calcio di rigore, proprio a Bordon domenica 23 settembre 1984, in un Napoli Sampdoria chiuso sull’1-1 (rete blucerchiata di Fausto Salsano). All’inizio di ogni capitolo, su idea di Dalla Palma, è inserita la storia di un portiere degli anni’30, 40’ e 50’. Ricca anche la galleria fotografica con scatti anche fuori dal campo con la famiglia e con la moglie Elena, conosciuta a Trezzano sul Naviglio, da ben 47 anni al fianco di Ivano.“Adesso nel mio cuore c’è anche la PHILBORDON – aggiunge l’ex portiere -. Ringrazio Phil Barbagallo per aver fondato questa squadra che porta i nostri nomi. Per me è un onore essere qui e aver conosciuto i giocatori e gli allenatori del team neopromosso in Seconda categoria. Se ci sarà un’altra promozione tornerò di certo a Catania… Ma come prima stagione, in Seconda categoria, potremmo anche accontentarci di una salvezza senza penare troppo”.Un emozionato Phil Barbagallo, presidente e fondatore della PHILBORDON, afferma: “Sono orgoglioso di essere con Ivano alla presentazione del suo bellissimo libro In presa alta, che consiglio veramente a tutti. Sono felice che Bordon abbia partecipato alla nostra festa per la promozione in Seconda categoria conoscendo i ragazzi e il mister Maurizio Alonzo. Ringrazio di cuore l’amico d’infanzia Carmelo Stivala, per averci ospitato, nella splendida struttura del Mudea, dove in un clima cordiale e nostalgico, abbiamo presentato il libro di Ivano. Sono stati giorni indimenticabili per tutti noi della PHILBORDON. Grazie Ivano”.“Un grande piacere essere qui con un campione e gentiluomo come Ivano Bordon – dice Carmelo Stivala, patron del Mudea -. Ospitiamo spesso eventi di grande rilevanza e questo meritava sicuramente. Ivano ci ha fatto rivivere le grandi emozioni del suo calcio e trasmesso valori importanti. Con Phil Barbagallo abbiamo una amicizia che va avanti da più di 40 anni. Ci siamo conosciuti su un polveroso campetto della provincia etnea. Ricordo che arrivò con una maglia verde dedicata proprio a Bordon. Abbiamo visto che era bravo come portiere e l’abbiamo subito reclutato in squadra. La passione di Phil per Ivano è storica. Abbiamo coronato un sogno, quello di ospitare il mitico Bordon qui al Mudea a San Giovanni La Punta. Ringrazio tutti gli intervenuti e vi invito a leggere questo meraviglioso libro”.
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