In viaggio verso un sogno: un racconto on the road senza clichè sulla disabilità, con Shia Iabeouf, Dakota Johnson e Zack Gottsagen


Pubblicato il 13 Giugno 2020

di Gian Maria Tesei

Sarebbe dovuto approdare alle sale cinematografiche, come alcuni prodotti filmici realizzati nel 2018 e tanti nel 2019, ma invece, pur già distribuito lo scorso anno negli USA, in Italia è da qualche giorno, per ovvi motivi (vedasi Covid 19 e chiusura delle sale) in streaming su alcune piattaforme (Apple Tv, Chili, Google Play,Infinity, Sky, Rakuten TV, TimVision) “In viaggio verso un sogno”  (titolo originale: The peanut butter falcon)è un film che offre una grande prova del cast che lo anima ossia Shia LaBeouf, Dakota Johnson e la rivelazione Zack Gottsagen, interprete affetto dalla sindrome di down.

La coppia alla regia che ha dato luogo a questa opera prima (nel 2014 aveva realizzato un cortometraggio intitolato “The moped diaries”) è costituita dal director, produttore e montatore Michael Swartz e dall’attore e regista Tyler Nilson , artista dalla personalità volitiva che ha espresso appieno negli anni vissuti a viaggiare e perlustrare i mari del Sud Pacifico, per poi decidere di andare a vivere in quel di Los Angeles  con l’intento di raccontare la vita e le vicende che la caratterizzano. Nella città californiana ha preso parte a parecchi spot pubblicitari, partecipando inoltre ad un film del regista, comico sceneggiatore e conduttore radiofonico Judd Apatow ,affiancando anche John C Reilly ( candidato agli Oscar del 2003 come miglior attore non protagonista in “Chicago”)ed avendo come caratteristica peculiare l’essere considerato uno dei più importanti “modelli di mani” al mondo, tanto da essere molto ben remunerato per sostituire le mani di attori del calibro di Brad Pitt.

Nella definizione di “In viaggio verso un sogno”, a fare la differenza è stato un incontro avvenuto fatto dai due cineasti circa sei anni fa quando conobbero ad un laboratorio per attori con disabilità proprio Zack Gottsagen che li avrebbe poi intrigati per la sua forte personalità e la grande brama a divenire un attore di livello.

I due metter en scène hanno quindi successivamente deciso di costruire il film con al centro proprio Gottsagen ( peraltro tra gli interpreti del musical “Best Summer Ever”, del 2020, per la regia di Lauren Smitelli e Michael Parks Randa), senza mai cader nel rischio di un pietismo che a volte ha erroneamente contraddistinto pellicole che davano risalto ad attori con disabilità, ma , al contrario, non ponendo accenti eccessivi né sottacendo alcunché, in un plot che ha evidenti richiami alle avventure di Huckleberry Finn.

Infatti la pellicola narra la storia di Zak un ragazzo down ventiduenne che vive, in quanto lasciato dalla famiglia, in un ospizio per anziani della Georgia, luogo dal quale sceglie di andar via per inseguire il suo desiderio di divenire un lottatore di Wrestling, come il suo idolo Salt Water Redneck (interpretato da Thomas Haden Church), alla cui scuola di lotta in Nord Carolina vorrebbe iscriversi ma non può proprio perché affetto dalla sindrome di down, pur riuscendo infine ad approdarvi. L’incontro con un pescatore di granchi spiantato, ossia Tyler( Shia LaBeouf), che avverte il peso di aver cagionato il decesso del fratello e che fugge da altri pescatori con cui ha avuto delle forti controversie,  determina lo sviluppo delle vicende  con Tyler che attraverso Zak riesce ad intaccare il suo lato cinico ed il senso di colpa per la scomparsa del fratello, con una venatura sentimentale che si realizza  nella pellicola attraverso la liason tra lo stesso Tyler ed Eleanor ( personificata da Dakota Johnson, notissima per i tre film di “cinquanta sfumature di grigio” ed il “Suspiria” di Guadagnino), una volontaria che accudiva nell’ospizio il giovane Zak.

Sicuramente si nota una splendida consonanza tra l’elemento registico e Gottsagen, che ha accettato di continuare le riprese, pur sofferente, nonostante avesse avuto un problema d’ernia che non gli ha impedito di realizzare il suo sogno di attore, sogno che i due registi, grandi amici di Zack, hanno cristallizzato in una storia on the road di buon livello.

Ed anche l’empatia creatasi tra Zack e Shia è un elemento che traspare dal prodotto filmico, con il secondo che ha avuto una carriera folgorante soprattutto a partire dal 2007, anno in cui ha interpretato “Disturbia” di Steven Spielberg, per poi affermarsi ancora maggiormente nei vari “Transformers”  di Michael Bay e, tra le altre pellicole , in “Borg McEnroe” di Janus Metz Pedersen, anche se ha spesso ha remato contro sé stesso nel privato con atteggiamenti border line che la sua condotta degli ultimi tempi e, proprio la partecipazione ad un film così particolare, può finalmente fargli abbandonare.

 

 


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