di Iena Giudiziaria
Arriva a Catania, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Ministro della Giustizia Paola Severino (nella foto). Domattina, a Palazzo di Giustizia, il Guardasigilli parteciperà all’evento e sarà una presenza che porterà i riflettori dei media su Catania. Un’altra novità positiva, dopo l’arrivo del nuovo procuratore della Repubblica Giovanni Salvi nel novembre scorso.
Non mancheranno, comunque, le proteste, come quella degli avvocati che hanno preso posizione contro il decreto sulle liberalizzazioni del governo Monti. Domani, il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Catania, Maurizio Magnano di San Lio, leggerà un comunicato –uguale per tutto il territorio nazionale- sull’argomento e poi abbandonerà la cerimonia. Lo stesso faranno, nelle altre sedi dell’inaugurazione, gli avvocati italiani quando parlerà il rappresentante del governo.
A Catania, è prevista anche la protesta, in piazza Verga, dei Radicali che chiedono l’amnistia “come atto di responsabilità e riforma strutturale di fronte al collasso di una giustizia paralizzata da 9 milioni di processi pendenti. Lo Stato italiano è primatista di condanne di fronte alle Corti internazionali per la irragionevole durata dei processi. L’enorme arretrato di cause civili e penali, vero ostacolo alla domanda di giustizia dei cittadini, rappresenta un gravissimo danno per l’economia del paese e mina alla radice l’idea stessa di democrazia e Stato di diritto.
170.000 prescrizioni ogni anno rappresentano una forma di ‘amnistia’ mascherata, ipocrita, incontrollata e di classe, a cui chiediamo di porre fine con una amnistia legale, secondo diritto, ai sensi dell’articolo 79 della Costituzione. Un’amnistia indispensabile anche per interrompere le violazioni dei diritti umani fondamentali che ogni giorno si verificano all’interno delle carceri italiane, recentemente definite dallo stesso ministro della Giustizia Paola Severino come luoghi di tortura, in cui 68.000 persone sono stipate in spazi che ne possono contenere al massimo 45.000, e in cui oltre il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio, e in prevalenza in attesa di primo giudizio.
Analoghe contro-inaugurazioni radicali dell’anno giudiziario, oltre a quella che si è svolta a Roma presso la Corte di Cassazione, avranno luogo sabato 28 gennaio in molte città italiane, fra cui Torino, Firenze, Genova, Milano, Bologna, Trieste, Ancona, Napoli, Salerno, Lecce e Potenza”.
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