Catania, 22 novembre 2024 – I consiglieri comunali del M5s Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio hanno presentato un’interrogazione urgente sulla recente concessione rilasciata alla società La Tortuga, che prevede l’ampliamento e la privatizzazione del molo di ponente del porticciolo di Ognina, sottraendo spazi storicamente accessibili alla collettività. “La concessione, approvata dalla Regione Sicilia, sembrerebbe senza […]
Inventario delle ciclabili che non esistono
Pubblicato il 22 Gennaio 2024
1. I 40 km di ciclabili dell’ “Agenda Urbana”
Ampollosamente denominata “Rete della mobilità dolce per la sostenibilità urbana”, la tranche più corposa delle attesissime piste ciclabili urbane fu tumultuosamente individuata sulla carta⧉, ormai quasi 5 anni fa, dal nascituro Catania Mobility Lab⧉, una rete di associazioni costituita in risposta all’invito del Comune di Catania, che trovandosi a disposizione 8 milioni di euro stanziati dal PO FESR 14-20 per le ciclabili, aveva chiesto encomiabilmente qualche indicazione su percorsi e tipologie, anche perché del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ancora non c’era nessuna traccia.
Il bando per la progettazione fu pubblicato il 23 aprile 2021 e venne aggiudicato allo studio LAB. INNTECH dell’ingegnere Francesco Galvagno, fatto reso noto con grande giubilo e squilli di tromba, dopodiché non se ne è saputo più niente, se non per vie traverse ed informali.
Dopo essere stato incastonato nel PUMS postumo – partorito al terzo tentativo, visto che il primo era stato bloccato in partenza per un ricorso, ed il secondo era stato annullato a metà strada (naturalmente a muta muta) dopo essere stato vistosamente taroccato per sgraffignare i fondi della “metropolitana” che in ultimo sono stati dirottati acrobaticamente sul PNRR -, il progetto definitivo delle piste ciclabili è stato approvato, ed è in redazione l’esecutivo.
Ma ormai già da tempo questo silenzio aveva indotto i malupinsanti a sospettare che i fondi sarebbero stati persi o indirizzati ad altro. Ed i malupinsanti avevano ragione: il termine ultimo per l’impiego dei fondi PO FESR 14-20 è scaduto a dicembre 2023, i fondi residui sono stati riprogrammati e, a muta muta (tanto per cambiare), quegli 8 milioni sono stati destinati ad altro – con buona pace di chi afferma con certezza che una volta assegnati i finanziamenti non si possono più spostare -, anche se non è dato sapere a cosa.
Ma – attenzione! – ci è stato assicurato dall’Assessorato Politiche Comunitarie, che il progetto è stato “riprotetto”, è stata emanata cioè una delibera di giunta regionale che ne sancisce il mantenimento in vita con altri fondi, che verranno stanziati attingendo dal piano sviluppo e coesione (PSC).
Attendiamo novità fiduciosi.
Attilio Pavone.
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