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La banalità dell’arte: Hitler, Stalin e Mao, “culturame” allo Stabile su “sollecitazione” dell’assessore regionale…
Pubblicato il 10 Febbraio 2020
di iena marco pitrella (con il concorso morale, interno ed esterno, di marco benanti)
Con “culturame”, per citare Mario Scelba, è da apostrofare il ciclo di conferenze “parole del potere” che ha avuto e avrà palcoscenico il Teatro Stabile di Catania, in cui si leggeranno i discorsi di Hitler, si leggeranno i discorsi di Stalin e si leggeranno i discorsi di Mao.
Lunedì il prossimo appuntamento. “Si cercherà di leggere insieme la storia – l’obiettivo scritto nella presentazione –, nella fiducia che intelligenza e memoria possano screditare le parole vuote e evitare il ripetersi di catastrofici inganni”.
Però, a proposito di “intelligenza e memoria”, va in scena tutto e il contrario di tutto: “l’iniziativa si pone cronologicamente – c’è scritto ancora – tra la Giornata della memoria delle vittime dell’olocausto e il Giorno del Ricordo dei martiri delle foibe”.
Del resto, mettere insieme – “cronologicamente” – giornata della memoria e giorno del ricordo delle vittime delle foibe (bene ha fatto Mattarella a definire il negazionismo “deprecabile”) non pare né rispettoso per l’intelligenza e né un omaggio alla memoria.
Tutto questo andrebbe trattato con maggiore rispetto.
E, allora, ecco il teatrino: leggere i discorsi di Stalin e di Hitler e di Mao, “le parole del potere”; ma è il linguaggio dell’arte qui a mancare.
Che poi, a dirla tutta, Stalin era a capo dell’armata rossa che aprì i cancelli di Auschwitz; era il 27 gennaio del 1945. Per non parlare di Mao, che in Cina fonderà la Repubblica Popolare “solo” nel 1949, a guerra già bella che finita.
Ora, se tanto mi dà tanto, perché non leggere di Pol Pot e perché non leggere di Ceausescu e perché non leggere di Ho Chi Minh e perché non leggere di Pinochet e perché non leggere di Muss… alt!
“L’iniziativa – c’è scritto sempre nella presentazione – nasce su sollecitazione dell’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana”, quello stesso assessorato che è guidato da Manlio Messina. Proprio lui, Manlio Messina che da consigliere comunale in carica si mise come immagine di copertina sul suo profilo facebook un tale Benito Mussolini.
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