La “gioventù bruciata” della politica siciliana. Quando la Finocchiaro entro’ in parlamento negli Stati Uniti c’era Reagan


Pubblicato il 16 Agosto 2012

Una rassegna di “matusalemme” e simili, “poltrone inchiodate” e altro….Di Iena Sgomenta Massimo Malerba

Carlo Vizzini, detto “Bostik”, è entrato in Parlamento cinque anni prima della caduta del Muro di Berlino (esattamente 28 anni e 358 giorni fa). Da allora non ne è più uscito. E che dire di Anna Finocchiaro(nella foto) – giovane quadro di prospettiva, direbbero nel Pd: quando è entrata a Montecitorio, nel 1987, il presidente degli Stati Uniti era ancora Ronald Reagan. Di presidenti, nel frattempo, l’America ne ha cambiati 5 ma la senatrice del Pd e ancora lì, saldamente incollata alla poltrona di Palazzo Madama da cui peraltro non intende separarsi a breve.

E Domenico Nania, coordinatore regionale del Pdl? Un’altra “cariatide” politica con 25 anni e 42 giorni di Parlamento sul groppone. Quando lui è diventato parlamentare un terzo dei ministri del governo danese era ancora all’asilo.

Infaticabili occupatori di scranni i nostri tre highlander siciliani si piazzano nelle parti alte della classifica dei 100 onorevoli più longevi, diffusa oggi dal senatore Stefano Pedica. Una lista che sta facendo il giro dal web assieme ad una petizione: non votateli più.

Nella stessa lista figurano altri matusalemme siciliani, di poco più “giovani” (si fa per dire): Adolfo Urso, la siracusana Stefania Prestigiacomo, il catanese Giuseppe Palumbo, il messinese Antonio Martino, il palermitano Enrico La Loggia e l’ex viceministro allo sport, il messinese Rocco Crimi. E ancora, l’immortale Beppe Lumia del Pd (oggi sostenitore del “Rinascimento” crocettiano) e il trapanese Antonio D’Ali’. Tra i più “giovani” figurano il senatore di Termini Imerese Antonio Battaglia che raggiunge a malapena quota 18 anni e 87 giorni in Parlamento. A chiudere la classifica, il presidente palermitano del Senato Renato Schifani, il senatore di Bronte Giuseppe Firrarello e il palermitano Marcello Dell’Utri, tutti con 16 anni e 96 giorni.

Nessuno, naturalmente, mette in dubbio il contributo che i nostri onorevoli hanno dato al Paese ma non sarebbe arrivato il momento di un meritato riposo?


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