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La mafia ‘pesa’ sui costi dei commercianti dell’Isola per 37,5 miliardi di euro: il dato emerge dal Focus di Sicilia Sos Impresa
Pubblicato il 04 Aprile 2012
di iena estorta
Cresce il condizionamento esercitato delle organizzazioni criminali di stampo mafioso nel tessuto economico della Sicilia, e di Palermo in particolare. Accanto ai reati tipici dell’estorsione e dell’usura, emerge un crescente protagonismo della cosiddetta mafia imprenditrice sempre piu’ presente in gangli decisivi dell’economia di Palermo e della Regione. E’ quanto emerge dal Focus Sicilia di Sos Impresa, presentato ieri a Palermo. Ammonta a 56 miliardi il denaro movimentato, con costi per i commercianti dell’Isola per 37,5 miliardi.
Il rapporto conferma la capacita’ del crimine organizzato di intervenire con proprie imprese nelle relazioni economiche, stabilendo collegamenti collusivi con la politica, i titolari di istituti di credito e gli apparati burocratici soprattutto per il controllo del sistema degli appalti e dei servizi pubblici. In questo quadro le famiglie mafiose esercitano direttamente l’estorsione (che vale 5,5 miliardi, con 160mila taglieggiati) e l’usura (che fattura 20 miliardi, con 200 mila persone colpite); 1,2 miliardi sono prodotti nel settore degli appalti pubblici; 5,3 miliardi nelle forniture private, soprattutto edili. Le cosche sono attive nei traffici di droga, armi, persone; gestiscono in proprio o avvalendosi di prestanome, le attivita’ di reinvestimento degli utili con particolare attenzione all’industria del divertimento, alla ristorazione veloce, ai supermercati, agli autosaloni, al settore della moda e persino nella sanita’. (Fonte AGI)
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