La maledizione di “Iblis”: giù il soffitto nell’Ufficio Gip. L’ultima dimostrazione della “macumba” di chi sfiora Raffaele Lombardo?

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di Marco Benanti, iena scaramantica

Altro che Tutankhamon! Altro che macumbe e stregonerie assortite! Chi ha sottomano “Iblis”, l’inchiesta su mafia-politica-imprenditoria, rischia di rimetterci l’osso del collo! Come? Proprio così, sembra che a mettere mano ad “Iblis” o “peggio” a Raffaele Lombardo, si scateni…”l’ira del diavolo”, davvero….

Oggi, l’ultima “prova” della “maledizione”. Stamane l’Ufficio Gip del Tribunale di Catania è finito sottosopra, “terremotato” dal maltempo di stanotte. Dal soffitto, infatti, sono venuti giù pezzi: immediata la chiusura, con annesso via vai di carte e fascicoli! Ufficio chiuso e attesa prolungata dei pompieri! Roba da film di Mel Brooks. Anche perché i problemi strutturali dell’ufficio non sono nuovi, ma del resto la manutenzione del Palazzo di Giustizia è del Comune di Catania e dicono che chi fa i lavori sia il migliore della piazza. Come dargli torto. Peccato però che il prossimo primo marzo proprio un Gip, Luigi Barone, dovrà decidere se archiviare (come chiede la Procura della Repubblica) o meno la posizione di Raffaele Lombardo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Stando così le cose non sarebbe forse il caso di un viaggio a Lourdes dell’intero Ufficio Gip prima dell’udienza? O magari di un esorcismo… “scacciacattivipensieri”?

E’ solo l’ultimo di una lunga serie di eventi nefasti che si sono abbattuti su chi ha per le mani i fascicoli di “Iblis”. La chiusura –”per acqua piovana”- dell’Ufficio Gip segue, infatti, all’incidente occorso poche settimane fa al dott. Alfredo Gari, Gip che giudica gli “abbreviati” di “Iblis”. Il dott. Gari, vittima di un incidente stradale, è finito ingessato ad una gamba! Niente male. Risultato? Udienze slittate a fine mese.

Ma non è finita. Facciamo un salto indietro nel tempo: i quattro Pm che avevano in mano l’inchiesta “Iblis”, prima che venissero “spogliati” del fascicolo proprio dei fratelli Lombardo, ne hanno viste quattro. O otto, a seconda dei punti di vista. Chi aveva dato per arrestato Lombardo, come i giornalisti di “Repubbica”, è finito quasi sotto processo: poi assolti davanti al gup. Grane giudiziarie anche per il cronista Alfio Sciacca, del “Corriere” (anche lui assolto) e per il mitico Antonio Condorelli, ancora sub judice ed in attesa di sviluppi…giudiziari. Tutti si sono occupati di “Iblis” e di Raffaele Lombardo, tutti hanno avuto grattacapi.

E che dire delle polemiche, anche “di fuoco”, talora anche partigiane, attorno all’operato dei Pm Patanè e Zuccaro, per lo “stralcio” della posizione dei fratelli Lombardo? E che dire della “sfortuna” dell’avv. Fiumefreddo: lui, invece, è stato “bocciato” dalla Corte d’Appello avendo tentato di ricusare Gari per una posizione, quella di Lombardo, che Gari non trattava. Squisquillie.

“Sfortuna” anche per “Primoconsumo”, associazione non lontana, macchè vicina, all’avv. Fiumefreddo, che non è potuta entrare come parte civile nel processo per reato elettorale ai fratelli Lombardo, che si svolge, in un aula, nella ex pretura, dove ogni giorno ladri di polli e simili, vedono il volto arcigno (con loro) della –come dire- giustizia.

E poi ancora “sfortune” su “sfortune”: che dire della posizione dell’ex consigliere provinciale Antonino Sangiorgi, anche lui coinvolto in “Iblis”, che, pochi giorni dopo essere stato scarcerato (sotto Natale), ha espresso la volontà di tornare in seno al consiglio provinciale? Ma perché no?

Insomma, in generale, sarà tutto per colpa del “destino cinico e baro”? O di una bambola con spilloni, manovrata da un “Grande Vecchio”? Insomma, vade retro “Iblis”…chi tocca a te…i manu ci cascanu!

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Redazione Iene Siciliane

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