La protesta si sposta a Roma, cadono i blocchi: scene d’esultanza all’arrivo delle prime autocisterne ai distributori di benzina

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di iena siciliana Fabio Cantarella

Il tempo inizia a darci ragione. Lo avevamo detto che a nostro avviso la protesta messa in atto dal Movimento dei forconi e da Forza d’urto era più che legittima perchè ispirata da sentimenti e ragioni che un siciliano non può che condividere: avevamo però avvertito l’esigenza di prendere le distanze dalle modalità della protesta che, come ritenevamo, alla fine ha finito per dare un’ulteriore scoppola all’economia siciliana già in ginocchio nell’indifferenza collettiva dei nostri “carissimi” politici.

Adesso, finalmente, dopo sei giorni i blocchi iniziano ad essere rimossi e, colpo di scena, ma mica tanto, il fronte dei manifestanti si divide proprio sulle modalità delle manifestazioni. Forza d’urto per esempio, per bocca di uno dei suoi rappresentanti, Mariano Ferro, ha deciso di sospendere la protesta, motivando la scelta con quanto noi avevamo sostenuto nei giorni scorsi: “non si può mettere in ginocchio più di quando già lo è la Sicilia, non era questo il nostro obiettivo. La protesta non finirà ma la lotta si trasferirà a Roma”. Ed era proprio a Roma che, come avevamo sostenuto su questa pagine, la protesta andava organizzata sin dall’inizio, lì dove dovrebbero essere emanati quei provvedimenti legislativi necessari al rilancio dell’Isola. Ferro ha poi lanciato una nuova sfida: “Siamo pronti a protestare anche per venti giorni a Roma, andremo nella Capitale per combattere la lotta per la nostra sopravvivenza, anche a costo di alimentarci soltanto con pane e acqua!”.

A Catania si registrano scene apocalittiche, con file interminabili ai distributori di benzina. Dopo la rimozione dei blocchi nelle raffinerie di Priolo, le autocisterne si sono dirette a Siracusa e poi a Catania: alla Circonvallazione etnea un lungo applauso liberatorio ha accolto l’arrivo della prima autobotte al rifornimento della Esso. Per agevolare il ritorno alla normalità la Camera di commercio catanese, con provvedimento a firma del dott. Pietro Agen, ha sospeso tutti i turni di riposo, anche notturni, per i benzinai.Il fronte della protesta si spacca. All’ingresso autostradale di San Gregorio un gruppo di camionisti non ha sospeso la protesta e continua a manifestare. L’Aias, invece, ha dichiarato la momentanea fine della manifestazione, infatti, tramite il leader Giuseppe Richichi, aveva chiesto l’autorizzazione a tenere dei presidi per altri cinque giorni, ma la questura di Catania non l’ha concessa. Protestano ancora, quindi, solo gli autonomi, mentre nell’intera area è massiccia la presenza di agenti.

Che sia arrivata la tanto attesa Lega Sud? Una cosa è certa, il Movimento dei forconi è entrato a pieno titolo nella storia dell’Isola e adesso avanza quelle che sono le rivendicazioni del gruppo al quale hanno spontanemente aderito migliaia di siciliani. Innanzitutto una moneta popolare e il blocco dei prodotti agricoli provenienti dalla Cina e dai Paesi esteri. Ma anche l’abbattimento del costo dell’energia elettrica a 0,030 euro e del costo dei carburanti a 0,70 euro. E poi l’attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana, la rimodulazione del programma per lo sviluppo regionale. Temi caldi da affrontare in vista della riunione prevista tra qualche giorno tra il premier “tecnico” Mario Monti e il presidente della Regione Raffaele Lombardo.

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Redazione Iene Siciliane

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