La seconda vita di Angelo Villari (in lista con Cateno De Luca)


Pubblicato il 24 Agosto 2022

L’epilogo non poteva che essere questo: un gran finale alla Villari denso di “cambi di scena” e “colpi di teatro” shakesperiani. Con gli “spettatori” – fedelissimi e detrattori, critici e apologeti, apocalittici e integrati – con gli occhi incollati ai social in attesa di un segnale, di una dichiarazione, di un’indiscrezione, di una smentita o di una conferma che potesse finalmente porre fine ad una settimana al cardiopalma. E alla fine, il gran finale arrivò. Stamattina. Sulla pagina Facebook di Angelo Villari, che nel giro di pochi minuti è passato dal rivestire la carica di segretario provinciale del Pd (da remoto), all’essere il candidato di punta della terza o quarta lista di Cateno De Luca, fiero e pugnace leader populista, in corsa per la presidenza della Regione: “Ho deciso di dimettermi da Segretario Provinciale del Pd – annuncia l’ex segretario del Pd, additato come “impresentabile” – e da tutti gli organismi di partito ed ho anche rimesso la tessera già sottoscritta. È un momento di grande dolore e amarezza, ma non posso accettare che il Partito per cui io e un’intera comunità politica ci spendiamo da decenni possa mortificare il suo segretario con tecniche subdole e pretesti inaccettabili che nulla hanno a che vedere con la politica e con la nostra tradizione, né con legge, il codice antimafia e lo statuto del partito”.

Pietre, più che parole. “Lame infilate” nella carne viva di un partito ormai al capolinea. “Chiaramente il mio impegno non si fermerà – assicura però Villari – e non verrà disperso. Perché questo vorrebbe chi ha tentato di mortificarmi in questi giorni. Annuncio, pertanto, il mio impegno in prima persona in questa campagna elettorale a sostegno del candidato Presidente Cateno De Luca, con l’intenzione di portare avanti il profilo politico e le battaglie che mi hanno sempre contraddistinto forte dell’agibilità politica che in una lista indipendente mi viene garantita”. Ebbene sì, i rumors dei giorni scorsi, diffusi dalla penna al fosforo di Debora Borgese, vengono così confermati. Il Villari “riformista”, anzi “laburista”, il Villari già segretario della Cgil catanese, il Villari dei comizi in piazza con Dario Fo e delle intemerate contro il populismo, il Villari della “buona politica” e della “politica che ascolta” (ronf) passa con De Luca, il più populista tra i populisti siciliani: il più clamoroso “cambio di casacca”, si fa per dire, dai tempi di Badoglio. Questione di marescialli, così per dire…. Altro che gran finale, altro che sipario. E’ semmai una palingenesi. La seconda vita di Angelo Villari.

La notizia corre sui social, rimbalza di chat in chat. Qualcuno manifesta pubblico apprezzamento per la scelta di Villari. A partire dall’esercito di parenti disseminati su Facebook: da Gianni Villari ad Anna Villari, da Santi Villari a Emanuele Villari. Ma anche Gianni Vasta e Mario Crocitti che si manifestano con un like o l’avvocato e influencer Salvo Grillo che su Catania Today commenta: “Villari ha fatto bene”. Altri invece tacciono ma sarebbero in procinto di seguire il destino di Villari. Tra questi il consigliere di municipalità Mirko Giacone, e i “fedelissimi” Jacopo Torrisi e Angelo Petralia. L’ex deputata regionale Concetta Raia e il marito Giacomo Rota, invece, si sarebbero chiusi in un silenzio “tattico”.

Ma c’è anche chi non perde tempo a prendere le distanze, come il segretario provinciale della Cgil, Carmelo De Caudo, che nel pomeriggio recapita, via WhatsApp, un comunicato al cronista: “Assistiamo ad una classe dirigente incapace, e nauseanti personalismi e protagonismi non più accettabili”, recita la nota. “Non è tempo di populismi e di operazioni qualunquiste. Catania e la Sicilia meritano altro, occorre il coraggio di tutti a cominciare dalle forze sociali, culturali e del mondo del lavoro. La Cgil di Catania c’è e si farà sentire”. Parole che suonano come una “bocciatura” della scelta di Villari e che, a quanto risulta a Iene, sembrerebbero condivise da chi, fino all’altro ieri, professava con fede indefessa il verbo villariano: i Cubito, i Foti, i Pistorio. Personaggi d’altri tempi ma “mimetizzati” nel nuovo corso: “Lo hanno già scaricato – sbotta un ‘villariano’ non pentito sollecitato sul punto – eppure è stato Angelo a ‘farli cristiani’, è grazie ad Angelo se sono segretari”. E in effetti, la chiave di lettura che va per la maggiore nei conciliaboli sindacali è esattamente questa. “Villari è andato via, ma sono rimasti i ‘villariani’, magari si potesse fare al contrario. Se non altro quello è l’originale”, scherza qualcuno.

E adesso, l’attenzione è tutta puntata sulla conferenza stampa (h 9,30) che si terrà in mattinata da “Prestipino”, in via Etnea. Saranno presenti Cateno De Luca e Angelo Villari. Il battesimo del fuoco. Iene Sicule ci sarà.

di iena Marco Benanti


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