Catania

La sottile saldatura che lega lo Yachting Club alla Scalinata Nevsky

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di Gaspare Quasimodo

Catania è una città di grande spessore culturale e senza confini di classe.

Deve essere questa la spiegazione, se le ricette nell’analisi di alcuni frequentatori dello Yachting Club o sulla scalinata davanti al Nevsky sono identiche.

Certo, allo Yachting Club ci vanno i ministri a discettare su come sarebbe Catania se arrivassero soldi per fare una sanità che non c’è e musei che sembrano partoriti dal Cappellaio Matto.

Certo, lungo la scalinata, professionisti del diritto e della penna criticano aspramente la dedizione per le giovani donne e non solo degli esponenti del centrodestra illiberali o ‘fascisti’.

Ma poi magicamente, all’atto pratico, le due famiglie si riuniscono in una.

In Ucraina?

Gli pseudo fascisti che metterebbero la mano alla fondina per un furto di mele al mercato, diventano pacifisti e tolleranti nei confronti della Russia, assediata ma a distanza dalla Nato. Che poi la Nato non è nemmeno un Paese ma un’alleanza difensiva, quindi che si assedia?

Ma sulla scalinata affermano la stessa cosa. Aggiungono che il popolo ucraino in fin dei conti è sempre stato russo, quindi che combattono a fare? Meglio concludere la lotta fratricida, cosicché i russi possano evitare di usare le loro armi nucleari. Che ovviamente sono fondamentali perché i russi possano difendersi dal fantomatico assedio Nato, che poi la Nato non è nemmeno un Paese… (vedi più sopra, per chiarimento).

La domanda è: come fanno gli scalinari e gli yachtisti ad avere le stesse idee su questioni di politica internazionale, ma in fondo anche di politica interna, uniti nel pensare con saldezza degna di migliore sforzo che la Sicilia è irredimibile e pertanto deve essere funestata dall’inazione, per arrivare all’inedia?

L’impressione è che l’amore per sé stessi, per la propria cieca ignoranza di tutto, espressa a suon di titoli onorifici e rarissimamente da fatturati gonfiati da buone amicizie, porta le due famiglie anti liberali e auto lesioniste a vivere a braccetto, come ubriachi che si appoggiano ciascuno alla spalla dell’altro e che disprezzano chi ha la schiena dritta e impedisce il piccolo cabotaggio o la sistematica violenza esercitata da detentori di un qualche potere, qui in Sicilia o a Mosca.

Risultato concreto: sulla scalinata o allo yachting Zelensky col suo coraggio di uomo normale messo a capo di uno Stato dà fastidio. Come danno fastidio i Peppe Impastato, che potremmo definire figlio unico di madre vedova, i giudici come Scidà, e le persone comuni che quasi per caso si trovano ad affrontare questioni semplici e quasi subito si trovano davanti a esponenti yachtisti e scalinari che rammentano le loro idee e furori giovanili, ma poi hanno trovato il parente ‘ingiustamente’ accusato di aver fatto parte di qualche parentopoli a scelta.

E qualcuno vota questi qui. Poi si domanda perché non cambi nulla.

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Iene Sicule

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