“La testa della mafia è in Corso Italia, altro che viale Moncada”: Saro Patanè ricorda ai benpensanti chi produce malavita e disperazione sociale

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Le “anime candide” e le “anime manipolatorie” hanno colto subito l’occasione dell’operazione “Sipario” (politica, mafia e tanto altro…) per ricominciare col solito “nastro”: quant’ è brutto Librino!
“Film” già visto.
Abbiamo rivolto allora qualche domanda a chi vive davvero il quartiere: ecco le risposte di un uomo di popolo (che ha ricoperto anche incarichi istituzionali) come Saro Patanè.
Saro Patanè, Librino e’ visto sempre come zona senza speranza: perché?
Perchè chi doveva iniettare, alimentare e sostenere la certezza di riscattoe la fierezza di rinascita l’ha trasformata e certificata come la grande miseria, la prostituta di strada che si adatta alle esigenze del cliente di turno.
Nella vicenda “Sipario” cosa emerge di nuovo?
Nella vicenda, sipario di nuovo, si vede che non è l’occupare abusivo, il poveraccio di turno, ma la divisa, la dignità, il bene ad inventare meschinità politica e si mette al servizio del male. Semplicemente si invertono i ruoli, il male diventa bene, il bene diventa male. Brutta cosa.
Ci sono situazioni che non si sapevano?
Il non voler sapere che ancora la roccaforte di Librino e la dignità di sapere che siamo indietro e soli, ma la voglia di non arrendersi o di rassegnarsi è forte, e resiste. Non sono i casi di una minima parte di singoli a distruggere l’onestà di Librino.
Librino resta sempre e solo un serbatoio di voti?
Ma oggi non solo Librino, ma il paese per il riproporsi e salvare egoismo politico è un serbatoio di voti, vedi governo Draghi, Lega,PD, 5S, Forza Italia.
Per combattere la mafia bisogna partire da viale Moncada o da corso Italia?
Bella domanda, ma vecchia, perché sicuramente in Corso Italia c’è la testa, la mente, in viale Moncada ci sono sono i tentacoli. Sicuramente In Corso Italia c’è la noia del perbenismo, la falsità e l’ipocrisia della civiltà e la meschinità di essere popolo abitante dell’olimpo e di vivere una vita, avendo tutto, ma sentendosi sempre insoddisfatti, avendo sempre sete di potere. In viale Moncada magari siamo sporchi, brutti e cattivi, con la culturadell’ ”arrusti e mangia”, macchine da una vita media di 10 anni, andare al mare e portare la parmigiana con fierezza, fare 20 anni di mutuo per comprare casa a Librino. Ma con poco ancora riusciamo ad essere liberi, soddisfatti e consapevoli.
Le istituzioni che volto hanno a Librino?
Hanno Il volto della iena maculata.
E’ vero che la fame figlia della crisi economica ha raggiunto vette impensabili e produce crimine in serie?
E’una normale conseguenza di un malessere. Dal Corso Italia al viale Moncada, a causa di crisi, si moltiplicano i malesseri.
Che fare di fronte a questo quadro devastante?
Cosa fare, il mio è un invito alla riflessione, come nei vecchi sussidiari di scuola dei miei tempi dove non c’erano i master, ma un signore ancora da più lontano senza alcuna enciclopedia o Wikipedia, ma semplicemente un umano filosofo come Platone, pensava che è auspicabile che ci siano delle cattive leggi ma uomini giusti,ma anche delle buone leggi e uomini ingiusti.
Iena Marco Benanti.

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Benanti

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