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LA “TRUFFA POLITICA” CHIAMA “LEGALITA’ ALLA TRANTINO”
Pubblicato il 11 Aprile 2025
La “frontiera” della “truffa politica” rappresentata dall’amministrazione Trantino si misura anche nel mito della cosiddetta “legalità”. Un tema sbandierato dal “sindaco-sceriffo”, con tante iniziative mediatiche al limite del ridicolo, dalla presenza in Tivvù “negli studi amici” alle “performance” tragicomiche sui social, con una campionaria di insulti, sarcasmi e “sermoni” per questioni fondamentali: quali? Ad esempio, la sosta delle auto e le sue regole.
Ma il “problema” non è Trantino e la sua cultura di postmissino della “borghesia dell’ordine”(contro gli ultimi, sempre): il “problema” è il “catanese medio” che si esalta quando vengono colpiti dal “maglio della legge” i poveracci, quando la “loro” legge fa il “volto truce” per gli schiamazzi e i “ragazzi maleducati”, quando i principi dello Stato di diritto e le sue libertà vengono compressi con provvedimenti, con il timbro del “loro” Stato, che ledono la Costituzione. Pippo Fava lo scriveva negli anni Settanta: “vorrebbero un poliziotto ad ogni angolo”. Per picchiare, rendere “decorosa” la “loro” città, dove la delinquenza di massa è l’altro volto della delinquenza dei “gruppi d’affari” che comandano in città.
Ma il “catanese medio” vuole poliziotti e vigili urbani, i quali possono intervenire “stile blitz”. Per fare incassare tanto. Al comune. Insomma, una serie di azioni, con quale conclusione? Un modo semplice, un modo sbrigativo per non risolvere niente.
Mentre gli “idioti politici della legalità” si rassicurano per le divise in giro e le multe a chili, cosa viene fuori dalle cronache comunali degli ultimi mesi? Vengono fuori vicende che magari non hanno rilievi penali o in senso generale di legalità, ma che dovrebbero –sottolineiamo dovrebbero- suscitare reazioni o comunque dibattiti sul piano della Politica. Perché la Politica ridotta soltanto a rispetto della “legalità” è pura idiozia.
E’ politicamente “normale” allora che la madre dell’assessora al personale abbia una “E.Q” (elevata qualificazione) e che le progressioni verticali sono state deliberate dalla giunta, con la figlia in qualità di assessore al personale? Basta dire che tutto va bene legalmente? E che il fratello sia dipendente comunale e nel frattempo ha avuto una consulenza in una partecipata? Basta il rispetto della legge. E la politica? Non la morale, la Politica dov’è? La politica dei Trantino è silente. Di fronte a simili vicende, come ad altre.
Esempi? Sul porto e la sua gestione se non ci fosse stato il consiglio comunale a sollevare legittimi interrogativi (documenti alla mano) oggi avremmo già un “pezzo di città” privatizzato. Un affare faraonico, come denunciato da poche associazioni dell’area di quel che resta della sinistra catanese. Così come per altre vicende: quante opere vengono realizzate per interessi generali e non soltanto per consentire al “sistema delle imprese” di realizzare lavori in sé? E in questo senso, in tema di piano regolatore del Porto, come si giustifica il voto a favore del capogruppo Pd?
Come si gestiscono i fondi per le aree popolari? Quanti interrogativi si dovrebbero porre?
E cosa accade dentro il consiglio comunale? Le ultime sedute hanno visto emergere sempre più una “convergenza” sul tema delle attività produttive fra amministrazione e l’ “area Sammartino”. Lo “spettacolo” surreale che ne è uscito fuori è quello di polemica continua del nuovo assessore contro l’ex: che, però, almeno una serie di regolamenti l’aveva realizzati. E il “nuovo” invece che fa? E’ stato detto in consiglio comunale che dentro l’assessorato alle attività produttive opera una sorta di consulente? A che titolo? Risulta dagli incaricati dell’amministrazione? E’ tutto in regola? E’ tutto “trantinamente” a posto?
A proposito, alle attività produttive è arrivata l’architetto Marina Galeazzi, in qualità di dirigente. Al di là delle singole vicende, resta sullo sfondo un dato politico: “Enzo” Trantino è un sindaco da Prima Repubblica, altro che “sindaco civico”, che tanto piacerebbe alla cosiddetta “società civile” parrocchiana. Un “venditore di fumo” di “legge e ordine” che, però, quando c’è da “accontentare” le varie “anime politiche” sulla sua maggioranza, diventa distratto oppure proprio silente. Così come nella gestione degli assessorati (a presto un nostro servizio sui servizi sociali), così come nelle partecipate, dove il “manuale Cencelli” è stato utilizzato in modo sistematico. Poi, naturalmente, si va a raccontare in Tivvù o sui social di “legge e ordine”: e il “catanese medio” torna nel suo torpore, quando non proprio nella sua “idiozia politica”.
Anche quando, leggendo le cronache dell’ultima inchiesta mafia-politica in salsa catanese, vengono fuori vicende piuttosto opache di non pochi esponenti di partiti della maggioranza che appoggia Trantino. Se n’è accorto il sindaco?
La politica si vuole occupare seriamente dell’urbanistica di città o meglio di quel che accade a “Palazzo Bisignani” già via Biondi?
La politica si vuole occupare della “gestione allegra” (leggi consulenze) della “Sidra” di Fatuzzo?
Ma a proposito: qualche giorno, dalle parti di piazza Trento, in pieno centro, il “fuoristrada” del consulente –a titolo gratuito- alla Città Metropolitana avv. Ivan Albo (ufficialmente consulente, in realtà “uomo tuttofare”) che ci faceva parcheggiato non proprio nelle regole? Magari sarà stata solo una sosta di due minuti per un caffè o altro? Due minuti? Proprio i “due minuti” che a molti catanesi vengono negati, con tanto di verbale spiattellato in faccia. Cose che capitano.
Ma occhio che si avvina l’estate: il mare, tanto per cambiare, in molte zone del lungomare sarà non fruibile. L’ordinanza del sindaco parla chiaro: vedi come “la sfortuna” si accanisce su Catania. Perché si arriva ogni anno nella stessa condizione, con il mare interdetto o privatizzato?
E’ alle viste una nuova colata di cemento nel quartiere di Cibali all’insegna del “social housing”? Gli ambientalisti (esistono?) che diranno?
Le parleranno di questo e di altro i “magistrati svolazzanti” sui social o comizianti in libreria? Li attendiamo sempre, perché a mettere le mani nella “merda di Catania” molti preferiscono o gli “interessi di casta” o la vendita di un libro in più.
Ma tu catanese che ami “l’ordine e la legge” e magari voti centrosinistra (e magari leggi le “Gazzette delle Procure”) torni al tuo sonno. Tu sei peggio del tuo sindaco.
iena marco benanti.
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