di iena per il cambiamento, quello vero
Ieri il leader nazionale dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha fatto la sua apparizione a “Le Ciminiere” di Catania. Lui e i suoi colonnelli si sono soffermati sulla necessità di voltare pagina e di dare corso al cambiamento tanto invocato dagli italiani e dai siciliani. Non sono mancate critiche al governo regionale, al Mpa e a Raffaele Lombardo, anche e soprattutto da parte di Lino Leanza da poco approdato nell’Udc dopo aver lasciato il Mpa. Attorno a Casini, oltre a Leanza e al segretario regionale del partito Gianpiero D’Alia, c’erano personaggi come Francesco Musotto, fino a ieri capogruppo del Mpa al parlamento regionale e oggi improvvisamente folgorato sulla via di Damasco insieme a Lino Leanza, il rettore di Catania Antonino Recca che nel corso del suo mandato si è distinto anche per aver conferito una contestatissima laurea honoris causa all’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone, niente di meno che ‘parente’ acquisito di Pier Ferdinando Casini (cugino del costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, conosciuto anche per essere suocero di Pierferdinando Casini), recentemente distintosi, lo scorso cinque marzo per l’esattezza, per essere stato arrestato per truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del porto turistico d’Imperia. Poi finito ai domiciliari, è stato nuovamente spedito in carcere per evasione qualche giorno addietro a seguito di un provvedimento firmato dal gip di Imperia, Massimiliano Botti, su richiesta dei pubblici ministeri che sostengono come da casa Caltagirone continuasse ad occuparsi della società “Acquamare” socia della “Porto d’Imperia S.p.a.”. E, proprio qui a Catania, non possiamo poi dimenticare la nota questione del “Mulino Santa Lucia”, nella quale il gruppo “AcquaMarcia”, che proprio ai Caltagirone fa capo, si è distinto per una storia di lottizzazione abusiva da Antonio Condorelli ironicamente definita in un suo articolo “edilizia creativa”. Triste storia, quella del “Mulino Santa Lucia, nella quale comunque nessuno dei Caltagirone risulta indagato come scrive sempre Condorelli in un altro servizio, anche se l’intera struttura è stata sequestrata dalla Procura di Catania che adesso ne chiede la confisca e la condanna degli imputati. Sul palco de “Le Ciminiere”, quindi, grandi esempi di rinnovamento, coerenza e nuovo che avanza. Un appuntamento formativo che nessun giovane avrebbe dovuto farsi sfuggire…
Le reazioni alla visita di Pier Ferdinando Casini a Catania e alle belle parole dette nel corso degli interventi, non si sono tuttavia fatte attendere. A partire dal giornalista d’inchiesta Antonio Condorelli che a freddo si è lasciato scappare le seguenti parole: “mi sarei aspettato che ad accogliere Casini e i suoi fosse un tir di pomodori e uova avariate, opportunamente scagliate da agricoltori e manifestanti inferociti; invece, come è avvenuto nel caso di Gianfranco Miccichè, pupillo del presunto mafioso Marcello Dell’Utri, c’erano centinaia di sudditi col ‘cappello in mano’ che si sono esibiti in baciamano, salamalecchi, inginocchiandosi davanti a questi personaggi. Questo è il vero volto del ‘nuovo che avanza’ “.
E’ andato giù pesante anche il governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo, il quale, ancora una volta a distanza di pochi giorni, dimostra di non gradire le “lezioncine” e il moralismo dei casiniani: “So io cosa rinnegare e cosa no -ha detto Raffaele Lombardo, che ha aggiunto- ho sostenuto con cognizione di causa che l’Udc e’ alla spasmodica ricerca della verginita’, che attacca il governo in carica della Regione siciliana e che e’ stato consapevole beneficiario, e non solo elettoralmente, degli esecutivi siciliani del recente passato”. E’ la replica del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo alle dichiarazioni rilasciate dal leader Udc, Pierferdinando Casini.
“E’ vero – ha concluso Raffaele Lombardo – non ho fatto visita in carcere a Cuffaro, anche perche’ non godo delle prerogative dei parlamentari nazionali. Se lo avessi fatto non lo avrei esibito, in modo cosi’ plateale come ha fatto Casini, cosi’ come non esibisco il mio essere cristiano. E’ vero, le nostre strade sono diverse, una e’ quella dell’essere, l’altra e’ quella dell’apparire”.
Come dire, se questo è il ‘nuovo che avanza’ , si prevedono tempi sempre più bui per i siciliani.
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