Catania, 22 novembre 2024 – I consiglieri comunali del M5s Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio hanno presentato un’interrogazione urgente sulla recente concessione rilasciata alla società La Tortuga, che prevede l’ampliamento e la privatizzazione del molo di ponente del porticciolo di Ognina, sottraendo spazi storicamente accessibili alla collettività. “La concessione, approvata dalla Regione Sicilia, sembrerebbe senza […]
L’ASSOCIAZIONE TERRE FORTI DI ALFIO GUZZETTA PRESENTA L’11 E 12 LUGLIO, AL CASTELLO URSINO DI CATANIA, PER “CATANIA SUMMER FEST 2024”, “U VOLONTARIU” DI MONS. FRANCESCO PENNISI
Pubblicato il 08 Luglio 2024
Catania – L’associazione culturale “Terre forti” fondata e guidata dall’attore, regista e autore catanese Alfio Guzzetta, nell’ambito del cartellone “Catania Summer Fest 2024”, organizzato dall’Amministrazione comunale, mette in scena al Castello Ursino di Catania, giovedì 11 e venerdì 12 luglio, alle ore 21.00, lo spettacolo “ ‘U volontariu” di Monsignor Francesco Pennisi.
Regia di Alfio Guzzetta, in scena Antonietta Attardo, Concetto Cefalà, Letizia Tatiana Di Mauro, Gaetano Gullo, Alfio Guzzetta, Matteo Sicuro, Saro Stellae i piccoli Andrea e Kevin. Direttore di scena Antonietta Attardo, assistente alla regia Letizia Tatiana Di Mauro. Ingresso allo spettacolo Euro 5,00, info e prenotazioni: 349.6093918.
“ ‘U volontariu”, farsa scritta da Mons. Francesco Pennisi, Vescovo di Ragusa morto nel 1974 – spiega il regista Alfio Guzzetta – vuole essere una sorta di gioco ironico che crea uno spaccato socio/politico degli anni Cinquanta del secolo scorso. Allora vi erano, in politica, degli schieramenti netti e ben definiti e ognuno difendeva anche aspramente il proprio ideale di partito. Due le componenti più agguerrite: quella dei “compagni” comunisti e quella degli “amici” democristiani, questi ultimi appoggiati dalla Chiesa. L’autore si “diverte” ad inventare un contesto, in un paesino della Sicilia, dove, in ottemperanza delle direttive di Togliatti, necessita trovare un volontario, in occasione del conflitto coreano del 1950/53 che, insieme ad altri “volontari” di tutta Italia possa andare a difendere i “proletari” della Corea del Nord. Ovviamente nessuno è “liberamente” disponibile, per cui si innescano degli equivoci e delle soluzioni inaspettate. Il tutto condito da un forte ironico sarcasmo”.
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