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Lavori Piazza Turi, Tudisco “Mio Italia Catania”: “Senza possibilità di dialogo con il Sindaco Trantino non si va da nessuna parte”

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“Venire a sapere dei lavori di riqualificazione di piazza Turi Ferro, nel quartiere San Berillo, attraverso i canali social del Primo Cittadino di Catania e non in modo istituzionale, una condivisione di idee e proposte con le associazioni di categoria, rappresenta l’ennesimo segnale di una politica che non ci piace. L’ennesimo caso di scarsa attenzione e sensibilità del Sindaco Trantino verso gli imprenditori che lavorano e investono nel Centro Storico perché probabilmente ci considera sacrificabili così come è stato fatto agli esercenti di piazza Castello Ursino”.

A ribadirlo è il Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia” Roberto Tudisco.

“Senza possibilità di dialogo non si va da nessuna parte e l’apertura del cantiere per un anno e tre mesi in piazza Turi Ferro e via Di Prima, con conseguente eliminazione di posteggi in una zona già gravemente carente di parcheggi per auto, senza nessun tipo di pianificazione con i soggetti interessati rappresenta un vicolo cieco per tutti”.

“Noi come “Mio Italia” sosteniamo quei piani del traffico concertati e strutturati: esattamente il contrario a quello a cui stiamo assistendo. Il Sindaco Trantino ci aveva promesso che, prima di chiudere la piazza Turi Ferro e via Di Prima, avrebbe realizzato un parcheggio multipiano in via Don Luigi Sturzo; che fine ha fatto quest’opera tanto attesa?”

“Oggi- prosegue Tudisco– ci rendiamo conto di continuare a non essere ascoltati e questo ci lascia perplessi soprattutto a fronte di gruppi social con cui il Sindaco comunica, distanti dalla realtà e forti sul web davanti ad una tastiera, parlano di sviluppo e di valorizzazione del centro storico proponendo una miope lotta alle auto ad oltranza. Per queste ragioni ci appelliamo anche al Senato Cittadino con i consiglieri comunali che devono aiutarci a far comprendere alla città e all’opinione pubblica che, prima di chiudere al traffico il Centro Storico di Catania, vanno sviluppati i parcheggi con migliaia- e non poche decine- di stalli a disposizione. 

Taormina, Marzamemi e Ortigia sono all’avanguardia e attirano le grandi firme perché il visitatore trova posteggio a ridosso delle aree turistiche. A Catania, al contrario, abbiamo abbassato il target commerciale e stiamo vivendo la desertificazione commerciale perché facciamo fuggire il turismo di qualità e gli avventori dell’hinterland etneo. Questo inevitabilmente comporta per i pubblici esercizi ed i negozi del Centro Storico, con un indotto di migliaia e migliaia di posti di lavoro, ad abbassare definitivamente la saracinesca”.

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Iene Sicule

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