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Lavoro, record della Trinacria, la Cisl denuncia: "La Sicilia regione più disoccupata d’Italia"
Pubblicato il 06 Novembre 2012
Addirittura la Cisl, con il segretario generale di Catania Alfio Giulio, lancia l’ennesimo allarme: i senza-lavoro nella nostra isola sono un “esercito”. La conferma arriva dai dati Istat e dall’Osservatorio nazionale Cisl. In un anno andati in fumo 35mila posti, disoccupazione al +5,1%
a cura di iena sindacaleEcco quanto dichiara, con un comunicato, Alfio Giulio:
la Sicilia, assieme alla Calabria, è la regione più “disoccupata” d’Italia. Lo dicono gli ultimi dati Istat: in un anno, sono andati in fumo 35mila posti di lavoro; nel secondo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione è del 19,4 per cento, cioè un incremento del 5,1 rispetto all’anno scorso. L’agenda dei primi mesi del governo regionale deve concentrarsi su questo.
Perché ciò avviene in una situazione in cui la recessione avanza e diminuiscono le opportunità di inserimento al lavoro, soprattutto per i giovani e le donne della Sicilia. Giovani che, secondo l’Istat, sono oltre 600mila a cercare lavoro; con una generazione Neet (“Not in Education, Employment or Training” cioè che non studia, né lavora né lo cerca) che arriva al 77 per cento del totale.Sono dati ripresi anche dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Cig-occupazione, a cura del Dipartimento nazionale mercato del lavoro Cisl, che mette ancora una volta in risalto la criticità dei dati Istat sulle forze lavoro: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale dal 27,4 per cento del secondo trimestre 2011 all’attuale 33,9, con un picco del 48 per cento per le giovani donne del Mezzogiorno. Ma considerando anche la fascia di età successiva, si può calcolare che oltre il 50 per cento dei disoccupati ha meno di 35 anni.Dati allarmanti che ci preme sottoporre all’attenzione del neo presidente della Regione Siciliana affinché si affronti immediatamente tale emergenza.Non va sottovalutato, inoltre, che alle difficoltà della crisi nel territorio catanese si sommano altri fattori aggravanti come l’alta dispersione scolastica, lo scarso livello di scolarizzazione, la mancata/ritardata attivazione della formazione professionale, il crescente tasso di criminalità giovanile.La crudezza di questi elementi deve impegnare tutti a dare assoluta priorità e nuova energia per costruire in tutte le forme possibili nuove opportunità di lavoro: facendo allo stesso tempo attenzione alle centinaia di migliaia di lavoratori oggi si trovano coperti da ammortizzatori sociali affinché non scivolino inesorabilmente e drammaticamente verso la disoccupazione.Al presidente Crocetta, la Cisl di Catania ribadisce le proposte a cui dare assoluta priorità e nuova energia, per affrontare la crisi, riavviare i processi di sviluppo per creare opportunità di occupazione per i giovani e le donne: le persone a essere maggiormente penalizzate.Tra le priorità per costruire nuove opportunità di lavoro, c’è da rafforzare l’apprendistato per tutte le specificità di disoccupazione giovanile anche per correggere titoli di studio non adeguati al lavoro; bisogna incentivare i contratti di solidarietà espansivi per assumere giovani; è necessario poi attuare su larga scala un nuovo contratto intergenerazionale che preveda il part-time in uscita per i lavoratori anziani con la contestuale assunzione di giovani.Su tali temi la Cisl di Catania invita il nuovo governo regionale a costruire e avviare un confronto serio e costante con le parti sociali, imprese e sindacato, che hanno dimostrato responsabilità. Occorre ora archiviare la stagione delle bugie, delle false promesse e dell’assistenzialismo clientelare, e che i temi della crisi siano posti davvero al centro dell’agenda dei primi mesi di governo.
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