Lavoro: sette mesi senza stipendio, la protesta delle cooperative. Ma il comune non ha soldi


Pubblicato il 04 Ottobre 2012

Drammatica situazione sotto l’Etna. Cronaca di una protesta, stamani…

Di Fernando M. AdoniaScende in piazza la crisi. Ennesima protesta a Catania degli operatori del settore socio-assistenziale (nella foto). Alle ore 9.00 di stamani oltre quaranta tra cooperative e onlus che operano sul territorio etneo, si sono date appuntamento sotto Palazzo degli Elefanti per protestare contro il mancato pagamento di “sette mensilità” da parte dell’amministrazione comunale.Quasi tutte le rischiano la chiusura, con effetti sociali e occupazionali sul tessuto cittadino non indifferenti. “La situazione è drammatica”- a dirlo è Corrado Tabbita Siena, dell’Unione sindacale di Base- che presenta pure anche il conto al Comune:”il credito vantato dalle cooperative sfiora i 27 milioni di euro”.”Stiamo parlando di un settore che opera nel silenzio, assistendo bambini, anziani e disabili pscichici”. “Questa è la storia di lavoratori – stando sempre alle parole di Tabbita Siena- che non riceve lo stipendio da marzo. Ma anche di fornitori che non riescono a veder pagate le loro commesse. Il sindaco Stancanelli aveva promesso per martedì il pagamento di almeno una mensilità, ma non abbiamo visto nulla. Siamo quindi in piazza per necessità”.

Il quadro descritto ha delle ricadute in stile “effetto domino”. A cui fanno seguito le considerazioni di Brunalba Carpignani Panebianco, amministratrice della cooperativa Carpe Diem: “trattiamo con esseri umani e vorremmo a sua volta essere trattati come tali. I lavoratori ci aggrediscono per il ritardo nel pagamento degli stipendi, ed hanno pure ragione. C’è chi tra le nostre operatrici – continua la Carpignani Panebianco – è separata o ha i figli gravemente malati. Ed è per noi una sofferenza non poter dare risposte economiche immediate. Non ce la facciamo più”.Paola Valenti di Casa Serena lancia invece un allarme disperato: “Il nostro è un servizio fondamentale. Una società che non è in grado di occuparsi di queste persone è perdente. I nostri assistiti sono doppiamente ‘ultimi ‘- conclude polemicamente- dimenticati perché in numericamente pochi e quindi di alcuna attrattiva elettorale”.

A fine mattina una delegazione è stata da ricevuta dal vice-sindaco nonché assessore al bilancio, Roberto Bonaccorsi e dal ragioniere generale del comune Giorgio Santonocito. La loro voce è unanime e lapidaria: “non c’è nulla in cassa. Aspettiamo ancora la secondo rata dell’Imu e prima del 15 o 20 ottobre non vi sarà alcun pagamento”.Per domani mattina alle 10.00 è fissato dunque un nuovo tavolo di confronto tra le parti, molto probabilmente sarà presente anche il sindaco Raffaele Stancanelli. Intanto gli operatori del settore socio assistenziale stanno vagliando nuove e più incisive forme di protesta.


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