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LE GIORNATE CALATINE DI MEDICINA INTERNA
Pubblicato il 30 Settembre 2024
MEDICINA 4.0: L’INTERNISTA TRA PASSATO E FUTURO
IL RESOCONTO DEL CONGRESSO
Una medicina interna in profondo cambiamento, una medicina interna centro nevralgico dei nosocomi e anello di congiunzione nell’integrazione tra ospedale e territorio, ma non solo: una medicina interna che si trova, quotidianamente, a fronteggiare un numero impressionante di patologie e che ha completamente modificato i propri orizzonti dopo i terribili anni dell’era Covid. Sono solo alcuni degli spunti che sono emersi durante la due giorni di lavoro delle “giornate calatine di medicina interna” un congresso, quello coordinato da Claudia Ferrigno, Direttore medico U.O.C. Medicina Interna Presidio Ospedaliero Gravina Caltagirone ASP3, e Biagio Nativo, Past President AMD, che ha permesso ai professionisti del settore di confrontarsi e di aggiornarsi sul vasto panorama della medicina interna. Dagli argomenti generici a quelli che chiamano in causa gli specialisti di cardiologia, pneumologia e diabetologia.
“Sono stata fortunatissima – spiega la coordinatrice Claudia Ferrigno – ad avere qui con me in questi due giorni l’eccellenza della medicina interna. Si sono susseguite relazioni di elevato livello scientifico, che hanno coinvolto moltissimo tutti i partecipanti. Non posso che essere onoratissima e felicissima di avere organizzato queste due giornate di medicina interna con questa partecipazione così acclamata e importante”.
E come detto gli spunti non sono mancati: tra gli obiettivi del congresso, infatti, c’era anche quello di aprire una finestra sul presente dell’internista, ma provando a dare un’occhiata al futuro. Un futuro dinanzi a cui gli operatori di medicina interna sono stati improvvisamente proiettati durante il Covid, ma che ha aperto scenari pressoché impensabili fino a qualche tempo fa. “Solo per fare un esempio – continua la dott.Ssa Claudia Ferrigno- l’intelligenza artificiale è stata una delle lectio magistrali che è stata tenuta dal dott. Cannizzo nel nostro convegno e che aprono un mondo nuovo per noi internisti che siamo sempre al centro della prevenzione e delle cure del paziente critico complesso e fragile. Ecco perché oggi l’intelligenza artificiale ci potrà dare una mano in più, sempre però nel rispetto del paziente”.
Una due giorni di confronto che è servita anche per confrontarsi su uno dei nodi cruciali del panorama sanitario, l’integrazione ospedale-territorio. “Quello che si può fare – spiega Domenico Grimaldi, Direttore Scuola Nazionale Quadri Federazione italiana medici di famiglia – è riuscire a convincere i colleghi che se noi vogliamo salvaguardare veramente l’interesse del cittadino dobbiamo mettere da parte le cose che dividono, le antipatie, il modo di non voler stare insieme. Se non approfittiamo del danaro dato dall’Europa con la “Missione 6 Salute” perderemo una grandissima occasione”.
Ad aprire il congresso anche i saluti istituzionali del sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, e del direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio che ha confermato la centralità del nosocomio calatino nei programmi e dei progetti dell’Asp catanese. “Caltagirone rappresenta una priorità – ha detto il direttore generale dell’Asp – il rafforzamento, il mantenimento del suo valore per il territorio è un obiettivo sfidante perché ci sono numerosi problemi organizzativi. Le aree periferiche soffrono della carenza di medici, ma con grande buona volontà possiamo superarle. Stiamo facendo degli sforzi in termini di investimenti e Caltagirone ha la massima attenzione. Lo stiamo facendo celermente mettendo a bilancio degli investimenti non finanziati dai fondi europei”.
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