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“Legalità catanese”, emergenza Covid: dall’avvocato Francesco Antille esposto su una giustizia “a rischio virus”
Pubblicato il 13 Ottobre 2020
ILL.MO SIG. PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO DI CATANIA
p.c.
ILL.MO SIG. PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI CATANIA
p.c.
ILL.MO SIG. PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI CATANIA –
ILL.MO SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANIA-
ILL.MO SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CATANIA –
ILL.MO SIG. PRESIDENTE DELLA CAMERA PENALE “SERAFINO FAMA’ “ DI CATANIA –
ILL.MO SIG. COMANDANTE PROVINCIALE CARABINIERI CATANIA –
Ill.mi Sigg.ri Destinatarii,
poiche’ in questi giorni a Catania l’infezione epidemica da Covid-19 avanza drammaticamente , segnalo alle SS.LL. Ill.me quanto segue :
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Si creano inevitabili assembramenti presso il sito (Tribunale) di via F. Crispi il cui atrio a piano terra è del tutto insufficiente per garantire il distanziamento tra le centinaia di persone che durante la mattinata (in special modo) attendono di essere chiamate per i procedimenti penali da trattare ; laddove l’adozione delle cd. “fasce orarie” è del tutto ininfluente poiche’ non solo tra una fascia e l’altra si trovano in carico diversi processi ma, non essendo prevista altra modalita’, tutti (parti, testimoni, periti, avvocati) attendono che il loro giudizio sia trattato. Dunque il sovraffollamento si sposta (ma le aule restano comunque sempre ben occupate e sono mal areate) dal sito ove siede il Giudice al predetto atrio. Occorrerebbe intervenire con linee guida chiare, univoche, cogenti .
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Taluni avvocati avevano chiesto ( qualcuno forse avra’ pensato “strumentalmente” – anche se non si sa a quale strumentalita’ si possa fare riferimento a fronte di impiegati,magistrati e legali gia’ pericolosamente infettati ) alla Corte di Assise di Appello sez III Ct di trattare il 09-10-2020 un maxiprocesso (Kronos) presso il sito di Bicocca (vds all. istanza) anziche’ presso il Palazzo di Piazza Verga (così come altri Giudicanti monocratici e collegiali hanno fatto e stanno facendo in queste drammatiche giornate di pandemia) .
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La Corte , esercitando le prerogative che legittimamente le competono, ha respinto l’istanza ed in particolare : ha disposto lo sgombero dell’aula ove sostava del pubblico indicando agli avvocati presenti che essi potevano ben occupare i posti destinati al predetto pubblico ( ovviamente , come noto, senza tavoli, né microfoni , né supporti per i fascicoli) ; in un’aula da cui sono stati rimossi anche i preesistenti separatori in plexiglas ( ma solo per i banchi del Sig. Procuratore Generale e degli Avvocati , poiche’ quelli posti a tutela della Corte sono rimasti) . In un’aula dove vi sono solo due-tre microfoni funzionanti (uno dei quali condiviso tra difensori e cancelliere , fermi restando quelli destinati al Sig. Procuratore e alla Corte ). La situazione è percepibile dalle allegate fotografie scattate poco prima dell’arrivo degli altri avvocati componenti il collegio difensivo. In un’aula in cui non vi sono finestre PER UNA ADEGUATA AEREAZIONE dei locali poiche’ non servono a nulla le aperture fessurate poste sulle vetrate a diversi metri circa da terra in quanto l’areazione deve riguardare il nucleo umano destinato ad incontrarsi ( e quindi la ventilazione dovrebbe essere ad altezza d’uomo).
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Tutti sanno a Catania che gli avvocati, ormai da anni, non dispongono di un adeguato numero di microfoni per potere svolgere adeguatamente il loro mandato (il problema non sussiste per i Giudicanti e per i Signori Procuratori che sempre hanno manifestato disponibilita’ a prestare ai difensori il loro ripetitore) .
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Preme sottolineare che l’intento della presente è quello di collaborare il piu’ possibile con ogni istituzione interessata al buon funzionamento della giustizia locale poiche’ l’epidemia ha purtroppo prospettive durature oltre che speciosamente mortali . Non vi è dubbio come tutti i provvedimenti giudiziali vadano rispettati anche quando non condivisi ; ma vanno rispettate in egual misura la salute (e la dignita’) di tutti (e in tali tutti è ricompresa anche la figura dell’avvocato); quell’avvocato (forse mal gliene colga per essere tale) che dovrebbe sedere , ad esempio, durante un’ udienza, presso i banchi destinati al pubblico ; quell’avvocato che in una certa aula ascolta una sua collega invocare un rinvio tra la folla (con la notoria connessa sospensione di tutti i termini custodiali e prescrizionali) presso il sito di Bicocca – maggiormente ampio ed attrezzato- non gia’ per sabotare il processo in corso – ma per rassegnare, tra l’altro , di avere avuto recenti contatti con soggetti positivi al virus presso altro Foro limitrofo a quello di Catania con tutte le implicanze del caso. Non è stato possibile ovviare atutto cio’ e tuttavia si chiede alle SS.LL. di attenzionare con il consueto e riconosciuto scrupolo cio’ che si sta verificando in queste ore fino alla formulazione di chiare linee guida comportamentali ,incidenti sull’assetto dei ruoli, la trattazione dei processi, la dignita’ delle parti ad essi interessate. In particolare si chiede che ci si pronunzi sulla possibilita’ di celebrare maxiprocessi (come e dove) ; sui rinvii – anche sul ruolo- circa i reati bagattellari e contravvenzionali e per quelli con imputati a piede libero e con prescrizione non vicina . Il carico dei pendenti potrebbe essere così meglio distribuito in modo da evitare le conseguenze di pericolosi assembramenti .
Con Ossequio
Avv. Francesco Antille.”
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