La variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione Siciliana anche in seguito a decisione del Tar etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del […]
LEGALITA’ PRIMA DI TUTTO, A CATANIA.SGOMBERATO CONSULTORIO, LE REAZIONI
Pubblicato il 05 Dicembre 2023
ARCI COMITATO TERRITORIALE DI CATANIA
COMUNICATO STAMPA
OGGETTO: Gravissimo sgombero dello Studentato. Comune e Università restituiscano immediatamente il bene a studentesse, studenti e donne.
Lo sgombero in corso a Catania dello studentato 95100, sede delle attività di consultorio, di Non Una Di Meno, cuore della lotta transfemminista, è un’azione insensata e gravissima.
Ancora più grave è che la titolarità dell’immobile sia anche dell’Università di Catania che ha consentito una azione così stupida e violenta. Università al centro di operazioni immobiliari enormi nella zona e che non aveva alcun bisogno di quegli spazi.
È grottesco e assurdo che mentre il Comune avalla l’occupazione di beni confiscati da parte dei mafiosi e l’Università tiene sottoutilizzati e chiusi molti dei suoi locali, si procede allo sgombero di uno spazio vivo e indispensabile per la comunità.
Sindaco e Rettore diano spiegazioni e restituiscano immediatamente quello spazio alle studentesse, agli studenti, alle attività a sostegno delle donne e alla lotta transfemminista.
Arci Comitato Territoriale di Catania
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Catania. Lima e Leone: “emergenze sociali gravi ma si decide sgombero studentato gestito da Non una di meno”
Catania, 5 dicembre 2023 – “E’ in questa città, preda alle emergenze civili e sociali come ci ricorda la cronaca di queste ore, che si procede allo sgombero dello studentato 95100 che offre servizi gratuiti di assistenza e di consultorio gestito da Non una di meno. Uno sgombero assolutamente ingiustificato visto che i locali giacevano da anni in stato di abbandono. Chiediamo che si fermino immediatamente le operazioni di sgombero e che si trovi una soluzione per mantenere operativa una struttura che offre servizi sociali essenziali e copre le mancanze colpevoli delle istituzioni”. Lo affermano Mariagrazia Leone, segretaria della federazione catanese del PD e Sergio Lima, componente delle segreteria regionale e della direzione nazionale Dem.
Secondo i dirigenti Dem, infatti, “a Catania la graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare conta oltre seimila nuclei familiari, oltre 3000 sono gli sfratti annuali quasi sempre per morosità incolpevole e più di duemila sono le richieste di contributo per l’affitto. Sempre a Catania il sistema dei consultori, come in tutta la regione, soffre – concludono – carenze di organico e di spazi adeguati. Eppure si decide lo sgombero di una struttura, in stato di abbandono, in cui venivano offerti servizi gratuiti di assistenza”.
MOVIMENTOMEC: SGOMBERO DI UN CONSULTORIO NEL GIORNO DEI FUNERALI DI GIULIA CECCHETTIN È GRAVE.
A seguito dell’operazione di polizia per lo sgombero del centro sociale di via sant’Elena 28, a Catania, il Mec ha espresso contrarietà.
“Comprendiamo il desiderio di ritorno alla legalità in una città come Catania, e proprio per questo crediamo che sgomberare un consultorio autogestito da ragazze giovani, motivate, che danno solidarietà e accoglienza anche a chi è stata vittima di violenza è contro la logica. Farlo in modo violento, il giorno dei funerali di Giulia Cecchettin dà l’idea della mancanza di sensibilità istituzionale, oltre che della inappropriatezza della misura.”
La presa di posizione è del Movimento Elettori e Consumatori, guidato dal presidente Claudio Melchiorre.
“Abbiamo preparato una serie di interrogazioni per sapere quale sia il titolo di proprietà dell’immobile, considerato che per lustri è stato lasciato in stato di abbandono. In ogni caso, riteniamo che il Comune di Catania debba farsi carico di fornire a queste ragazze ben disposte, pacifiche e motivate spazi adeguati per la prosecuzione delle loro attività. Quell’immobile è stato rimesso in sesto da loro e in una città dove la vivibilità è in fondo alle graduatorie nazionali, è importante valorizzare l’impegno di chi ha dimostrato senso civico, riconosciuto anche in varie occasioni istituzionali.————————————-
Socialdemocrazia SD: Catania non si copra di ridicolo: Sgombero di un Consultorio e uno Studentato realizzati in un immobile abbandonato dall’amministrazione non sono una buona notizia.
Sull’iniziativa della Procura di Catania di sgomberare un ordinato consultorio nella città di Catania, Socialdemocrazia SD ha stigmatizzato la scelta. “Non c’era alcuna necessità di usare la forza per lo sgombero, ma soprattutto non c’era alcuna necessità di eliminare uno dei presidi di legalità vera e di solidarietà nel centro storico. A pochi metri dal consultorio e lo studentato sgomberati c’è una città lasciata alla più totale anarchia e disagio. Incredibile che nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin sia stato scelto come esempio di legalità la chiusura di un presidio di accoglienza e assistenza di ragazze e donne in cerca di sostegno. Il comune di Catania trovi una sede adeguata da affidare alle ragazze sbattute fuori dall’immobile abbandonato dall’Amministrazione, anni fa. L’iniziativa delle ragazze di via Sant’Elena qualificava e non poco questa città. Non lasciamo che Catania si copra di ridicolo e di vergogna.”
Socialdemocrazia SD – Claudio Melchiorre, per la direzione nazionale.
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Rifondazione comunista Catania. Con un’operazione di stampo militare, eseguita dalla Polizia con la collaborazione dei Vigili del Fuoco è stato eseguito lo sfratto dello Studentato di via Gallo. Uno spazio a servizio dei diritti di tutte/i, dove funzionava un consultorio autogestito, dove si incontravano le femministe di Nonunadimeno, dove si dava assistenza gli sfrattati, dove si davano risposte ai problemi incontrati dagli studenti universitari. Uno spazio pubblico dove si praticava la solidarietà, e che suppliva con il volontariato alla distruzione del welfare che le politiche liberiste di centrodestra e centrosinistra portano avanti da anni. Lo sgombero è avvenuto su richiesta della Biblioteca Ursino-Recupero, di proprietà del comune di Catania e,pare, anche dell’Università. Siamo in piena continuità con l’espulsione violenta dei senza fissa dimora da Piazza della Repubblica, nella quale furono anche distrutte e sequestrate le tende di fortuna di clochard e migranti. Il centrodestra mostra così il suo vero volto, quello feroce della esclusione cui si accompagna quello della repressione delle lotte e delle esperienze sociali impegnate nel cambiamento. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza a quante e quanti sono impegnate/i quotidianamente per garantire diritti e dare risposte ai bisogni sociali.Mettiamo a disposizione i nostri locali per garantire la continuità delle attività mutualistiche, almeno quelle più urgenti. Nessuna/o deve sentirsi abbandonata/o.
Mimmo Cosentino, segretario provinciale Rifondazione Comunista, Mario Pugliese, segretario circolo Gabriele Centineo
In questo momento in Via Sant’Elena è in corso uno sgombero dello studentato e del consultorio popolare. Due presidi importanti che per anni si sono sostituiti al comune e hanno fornito servizi gratuiti ai cittadini e (soprattutto) alle cittadine.Al di là delle ragioni che hanno spinto qualcuno a ordinare questo gesto eclatante, sono da condannare il metodo e la violenza utilizzata. Alcuni ragazzi, infatti, alle 5 del mattino, ora dell’inizio del blitz, sono rimasti feriti.Oggi pomeriggio tante donne, che con tanta fatica sono state spinte a denunciare e a confrontarsi con i volontari e con i medici, non potranno farlo. Questo a pochi giorni dal 25 novembre e in un giorno “caldo” a proposito della violenza di genere. Una sola parola: vergogna! Gianina Ciancio
Catania. Celerini, Digos e Vigili del fuoco hanno sgomberato lo “Studentato Occupato 95100” di via Gallo——-A Catania, in via Gallo 13, dal 2018 è stato attivo fino a stamattina lo “Studentato Occupato 95100”, realizzato in uno stabile, da anni chiuso, proprietà dell’ente Ursino Recupero.Lo “Studentato” è stato in questi anni la casa delle studentesse e degli studenti esclusi dalle borse di studio, in un immobile pubblico abbandonato, lasciato in balia del degrado. Ma con l’occupazione nell’edificio occupato sono sorti spazi sociali autogestisti, in modo particolare quelli destinati alle donne, dal consultorio allo sportello antiviolenza.Stamattina, all’alba, celerini, agenti della Digos e Vigili del fuoco hanno dato l’assalto allo Studentato, imponendo lo sgombero coatto.
ASIA USB, che è sempre stata, sin dall’inizio dell’occupazione dell’edificio di via Gallo, presente e solidale con questa realtà, esprime condanna per l’ennesimo atto di repressione poliziesca consumato in città.
ASIA USB condanna il ripetersi a Catania dell’utilizzo poliziesco dei Vigili del fuoco.
ASIA USB, esprime solidarietà alle studentesse e agli studenti senza reddito “sfrattati” con lo sgombero dallo Studentato, in una città dove abitazioni e palazzi pubblici e privati chiusi e abbandonati sono oltre 15 mila.
ASIA USB esprime solidarietà alle donne che improvvisamente si ritrovano senza il loro consultorio.
Gli spazi sociali non si sgomberano!
ASIA USB CATANIAVia Caltanissetta 3.
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