Comunicati Stampa

Lettera al Presidente della Repubblica (dal Comitato Nazionale per il ritiro di ogni Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti – Tavolo No AD)

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Addì, 20 giugno 2024 

AL SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

                                                           ON.LE SERGIO MATTARELLA

URGENTE  

OGGETTO: LEGGE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA          APPROVATA IN VIA DEFINITIVA DALLA CAMERA IL 19              GIUGNO 2024. 

SIG. PRESIDENTE

La Camera dei Deputati il 19 giugno u.s. ha approvato in via definitiva il disegno di legge Calderoli sulla c.d. “autonomia differenziata”. Ora si apre la fase della promulgazione e quella della pubblicazione, dopodiché questa normativa diventerà legge dello Stato.

 Si tratta di una legge che sovverte radicalmente il regionalismo come concepito dalle Madri e dai Padri Costituenti del 1948 e persino dal Legislatore Costituzionale del nuovo Titolo V del 2001, i quali in nessun momento hanno immaginato un regionalismo competitivo ed egoistico rispetto a quello cooperativo e solidale che essi hanno voluto.  La nuova legge, infatti, è del tutto scollegata, anzi contrasta, con i princìpi fondamentali di cui agli artt. 2, 3 e 5 della Costituzione: solidarietà, uguaglianza, unità ed indivisibilità della Repubblica.

 Questa legge, inoltre, mortifica il ruolo del Parlamento, chiamato semplicemente a ratificare l’operato del Governo, nonostante sia in gioco  l’assetto costituzionale della Repubblica; essa incide negativamente sui rapporti tra Stato e Regioni ed i relativi poteri, nonché sui rapporti tra le stesse Regioni che tra di loro potranno essere anche controinteressate ai maggiori poteri dell’una rispetto alle altre. 

 È significativo, al riguardo, che proprio le Regioni più ricche del Nord (Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna) abbiano già avanzato (anni 2018 e successivi) richieste di competenza esclusiva per un numero inusitato di materie strategiche: il Veneto per tutte le materie concorrenti e per tre di competenza esclusiva dello Stato di cui all’art. 117 Costituzione; sulla stessa strada, con uguale ricerca di potere esclusivo ed appropriativo, Lombardia ed Emilia-Romagna. Altre Regioni lo faranno, quanto meno per spirito di emulazione e di concorrenzialità, alla ricerca di nuovi poteri pubblici che le rendano pari alle altre. 

Ne deriverà un nuovo regionalismo asimmetrico, caotico per cittadini e cittadine, per le imprese e per le stesse istituzioni; un regionalismo che priverà lo Stato della sua capacità rappresentativa e negoziale sia all’interno che all’esterno nei rapporti con altri Stati. Si tratterà di uno Stato le cui leggi avranno un’efficacia parziale e variabile a seconda dei territori, che perderà la sua capacità di indirizzo, coordinamento e controllo, nonché la possibilità di svolgere politiche strategiche ed unitarie su tutto il territorio nazionale.

SIG. PRESIDENTE,

a nulla sono fin qui valse le osservazioni critiche, a Lei ben note, pervenute dalla stragrande maggioranza di costituzionalisti, economisti, enti, istituzioni ed associazioni, auditi nel corso dell’iter parlamentare. Anche la Commissione Europea e la CEI hanno espresso rilievi critici. A nulla sono valse le innumerevoli manifestazioni civiche di protesta, organizzate su tutto il territorio nazionale, peraltro completamente ignorate dai media che hanno dimostrato colpevole disinteresse al tema. 

A nulla è valso sottolineare che materie che incidono sull’ordinamento costituzionale non possono essere oggetto di scambio politico, come palese- mente accade ora fra le componenti della maggioranza, ognuna interessata ai propri obiettivi ed entrambe del tutto indifferenti alle conseguenze che inevitabilmente ci saranno sull’assetto della Repubblica a danno dell’intera comunità nazionale.

A nulla è valso, purtroppo, il Suo importante monito, espresso in occasione del Suo recente viaggio in Calabria, il 30 aprile u.s.: “la separazione delle strade tra le Regioni del Nord e quelle del Sud comporta gravi danni alle une ed alle altre”.

SIG. PRESIDENTE,

è per tutti questi motivi che il Comitato Nazionale per il ritiro di ogni Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti e il Tavolo No AD, che da anni contrastano questo assurdo intento demolitore dei princìpi costituzionali,

CHIEDONO

un Suo autorevole intervento nelle forme e con i contenuti che vorrà dare in questa delicatissima fase del procedimento legislativo a salvaguardia dei valori indiscutibili della Costituzione e segnatamente degli artt. 2, 3 e 5 di solidarietà, uguaglianza, unità ed indivisibilità della Repubblica.

Comitati e Tavolo No AD continueranno a lottare con rinnovata energia e determinazione affinché in nessun momento si affermi una concezione separatista e devastante rispetto all’unità nazionale e allo stesso ordinamento costituzionale della Repubblica. Con i più deferenti ossequi,

                                                la Portavoce

del Comitato Nazionale per il ritiro di ogni Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti e del Tavolo No AD Marina Boscaino.

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Iene Sicule

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