A seguito della seduta della III ed VIII Commissione Consiliare del 14/12/2023 e dei numerosi articoli che ne sono seguiti, riteniamo sia doveroso inserire nel dibattito anche altri punti di vista, che in questi anni si sono largamente ed innegabilmente diffusi, e meriterebbero finalmente la dovuta considerazione.
Lo facciamo in forma di lettera aperta ai nostri rappresentanti in Consiglio, ai quali suggeriamo una serie di domande, puramente indicativa e parziale, da sottoporre a chi di dovere, a completamento di quelle da loro sottoposte durante la suddetta seduta.
Domande che, a chi abbia orecchie per intendere, contengono molte delle risposte sia alle questioni sollevate in quella seduta, che a molti altri dilemmi che affliggono la mobilità insostenibile della nostra città in generale.
Per #Salvaiciclisti-Catania Attilio Pavone.
Cari consiglieri, Sindaco ed Assessori, con l’annuncio, durante la seduta della III ed VIII Commissione Consiliare del 14/12/2023, dell’imminente dismissione della linea storica di superficie in concomitanza con l’avvio dei lavori per l’estensione della “metropolitana” fino a Paternò, la Ferrovia Circumetnea si avvia alla fine della sua secolare storia.
In questi anni abbiamo dedicato gran parte del nostro impegno in attività di divulgazione e sensibilizzazione nel tentativo di fornire gli strumenti necessari per comprendere la portata delle operazioni in corso, ma, avendo assistito per intero alla diretta della seduta, ci è sembrato che nessuno abbia ancora la percezione di ciò che sta accadendo.
Riteniamo doveroso fare delle precisazioni su alcuni degli aspetti affrontati nella discussione (punti contrassegnati nel testo con ✔), ma soprattutto informarvi di alcune tra le tante domande che non sono state poste, né in quella seduta, né in molte altre occasioni, ma, a nostro avviso, sono le più cogenti e da molto tempo richiedono una risposta (punti contrassegnati con ❓).
Cominciamo con gli argomenti trattati
✔ Il consigliere Buceti ha chiesto chiarimenti sulla dismissione della linea di superficie in vista del prolungamento della “metropolitana” fino a Paternò e sulla possibilità di implementare altri collegamenti, ad esempio con l’hinterland nord, oltre a quelli esistenti. In risposta è stato affermato che:
«Una volta avviati i lavori della Misterbianco-Paternò […] a breve, in un orizzonte temporale stimato oggi massimo in un anno, procederemo alla dismissione di quella tratta […].»
«Noi come FCE siamo un entegestore[…] quello che stiamo facendo in direzione di Paternò è un ammodernamento sulla nostra stessa sede[…] le scelte che si fanno per quanto riguarda la pianificazione dei trasporti stanno in capo a chi governa il territorio […] c’è uno strumento in corso di redazione che si chiama PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) […] dal quale poi si mettono a sistema tutte le infrastrutture»
Troviamo queste dichiarazioni fuorvianti per i seguenti motivi:
✔ Il consigliere Curia ha chiesto chiarimenti sull’utilizzo degli ascensori. Nella risposta è stato dichiarato che:
«per quanto riguarda la tratta nuova [Stesicoro-Nesima n.d.r.] nei primi mesi dell’anno prossimo […] daremo la possibilità a tutti quanti di utilizzare anche gli ascensori senza bisogno di chiamata, pagando col pagamento elettronico con l’app o direttamente con carta di credito»
riteniamo la soluzione insufficiente e discriminatoria, perché presuppone come requisito obbligatorio il possesso di un dispositivo e l’abbonamento a servizi terzi per poter accedere ad un servizio pubblico. E questo vale anche per tutti gli altri servizi: allargare la possibilità di accedervi anche tramite procedure digitali online è un utilissimo passo avanti, che però non può e non deve sottrarre la possibilità di utilizzare le procedure “tradizionali”, che sono le uniche disponibili sempre e comunque a tutti.
✔ La consigliera Ciancio ha reclamato la mancataestensionedell’orarioedell’aumentodelle frequenze nell’arco della giornata, come concordato per ottenere l’aumento del finanziamento annuo. In risposta è stato dichiarato che:
«Appena apriremo le nuove fermate di Fontana e Monte Po l’obiettivo è di portare l’orario di chiusura alle 23 come concordato. […] Per quanto riguarda le frequenze […] andare a 10 minuti anche nell’ora di morbida […] significherebbe veramente utilizzare le risorse pubbliche in maniera […] alle 21 i 15 minuti sono più che sufficienti perché gli utenti sono pochissimi»
C’è da dire che noi ricordiamo bene che era stata annunciata – e i comunicati diffusi a mezzo stampa ancora reperibili online lo confermano – l’estensione dell’orario dalle6alle24(e non le 23) tutti i giorni.
Per quanto riguarda le frequenze, riconosciamo senza problemi che dopo le 21 siamo in ora di morbida, il fatto è che la frequenza viene ridotta a partire dalle 15 in poi, abbracciando quindi un range temporale non certo interamente di morbida.
Per inciso: sostenere l’idoneità della frequenza attuale equivale a negare l’utilità dell’interramento e del raddoppio della ferrovia nella tratta urbana (figuriamoci quindi in quella extraurbana).
Suggeriamo intanto di ottimizzare le risorse rimodulando la frequenza tra le ore di punta e di morbida, anziché tra mattina e pomeriggio, ed estendere da subito l’orario.
E veniamo alle domande che non sono state ancora poste.
La frequenza suburbana, cioè a partire da Monte Po o al massimo Misterbianco, presumibilmente non supererà mai i 15/20 minuti, essendo prassi tanto consolidata quanto naturale, per le infrastrutture metropolitane, che non più di un treno ogni due si spinga oltre l’area urbana.
Considerato che, per stessa ammissione dell’attuale direttivo, è giàpossibileimplementareoggi sulla linea di superficie una frequenza di 20 minuti –per non dire che, considerando la possibilità di raddoppio parziale in sede ed upgrade tecnologico, sarebbe possibile anche inferiore ai 15 minuti -, non si capisce cosa impedisca di espletare il servizio metropolitano suburbano sull’infrastruttura esistente. Volendo, si fa ancora in tempo.
Nonostante le dichiarazioni sul valore del turismo come volano dell’economia, tutti i paesi del comprensorio pedemontano servito dalla Circumetnea sono stati privati dei servizi di trasporto proprio nelle giornate più consone, a cominciare dagli anni ‘90.
Non sarebbe più utile pensare di mettere due treni sul binario oggi, anziché rischiare di continuare a tenere due binari vuoti anche domani?
Il servizio ferroviario extraurbano è stato ridotto un anno dopo l’altro già a partire dagli anni ‘90, ma dopo il 2020 le coppie di treni da/per Randazzo sono passate repentinamente da 14 a 4 al giorno. Anche nella tratta suburbana fino a Paternò, proprio dove domani si dovrebbe realizzare una “metropolitana”, i treni sono stati recentemente ridotti al minimo storico di 10 al giorno.
Perché l’azienda non considera di ripristinare il servizio almeno ai livelli del recente passato, anziché “potenziare” l’infrastruttura quando non riesce neanche a sfruttare al meglio quella attuale?
Nel 2018, in seguito all’accantonamento dei 4 treni Vulcano – che per motivi mai adeguatamente giustificati è durato oltre tre anni – è stato soppresso il trasporto bici, nonostante siano in servizio 3 motrici ADe appositamente modificate. Ed oggi che sono tornati sui binari pure i 4 treni Vulcano, tuttipureadibiti al trasporto bici, questo servizio, che è sempre più richiesto, non è stato ancora ripristinato.
Possiamo sapere perché?
Le fermate “a richiesta” sono utili per incrementare la “capillarità” del servizio senza penalizzare eccessivamente la percorrenza. Nel caso della Circum alcune sono utilizzate dagli escursionisti per la corrispondenza con percorsi turistici. Dal 2021, senza spiegazione, tutte queste fermate (tra cui Ruvolita, Passo Zingaro, Quattro Miglia, Ruvolazzo, Tartaraci, Terremorte, S.Gerardo, Cutula, etc) sono state soppresse, generando un danno non indifferente sia al territorio, che alle attività economiche legate all’escursionismo. Come se non bastasse, dall’agosto 2023 persino la nuovissima stazione di Biancavilla Poggiorosso, inaugurata nel 2015, con tanto di parcheggio scambiatore, è stata già messa fuori esercizio.
Possiamo sapere il perché sono state chiuse nonché se e quando saranno riattivate?
La mancanza di adeguamenti alle normative vigenti rende la ferrovia artificiosamente “obsoleta”. Ad esempio tra Borgo e Randazzo sono presenti numerosi PL incustoditi e non segnalati all’incrocio con strade poderali / vicinali, dove il macchinista oggi è obbligato ad arrestareiltrenoe ripartire dafermo. Tra Riposto e Randazzo, per problemi analoghi, si può procedere solo con la “spola”, cioè un unico treno che fa avanti ed indietro tra i due capolinea.
Basterebbe installare la segnaletica acustico-luminosa ed altri modestissimi accorgimenti, per
risparmiareparecchiminutinella percorrenza.
Perché non è stato ancora fatto nulla, nonostante intere estati di fermo per lavori?
Negli anni trascorsi ben 4 gare consecutive per la fornitura di nuovi treni per la linea di superficie non sono state aggiudicate, e non ne sono state pubblicate altre, mentre tutte le altre ferrovie a scartamento ridotto hanno rinnovato i propri rotabili senza problemi: limitandosi esclusivamente all’Italia, solo negli ultimi tre anni sono stati aggiudicati una decina di appalti per la fornitura di decine di nuovi rotabili (gli ultimi, ad idrogeno, pochi mesi fa, in Sardegna),
Cos’hanno di diverso le gare di FCE da quelle di ARST, FAL, EAV, etc?
Anche le gare per la fornitura del nuovo sistema di controllo ERTMS, molto diffuso perché permette di aumentare frequenza, velocità e sicurezza dei treni, non ottengono risultati da anni.
Cosa c’è che non va anche in queste gare?
In contemporanea all’apertura della Galatea-Stesicoro, nel 2016, è stata chiusa la tratta Galatea-Porto, proprio quella che per prima è stata convertita in “metropolitana”, ed oggi versa in condizioni pietose. La stazione Porto attualmente viene usata esclusivamente come officina e per immettere in servizio i nuovi treni della metropolitana.
Ma davvero dovremmo credere che il Porto di Catania e tutti gli altri punti di attrazione limitrofi non generino una domanda sufficiente da giustificare il servizio?
A Lineri è presente una stazione che, qualora la linea di superficie venisse soppressa, andrà completamente persa. Lineri è frazione di Misterbianco, comune che in seguito allo sprawling di Catania non ha subito un aumento demografico in centro, ma ha visto crescere enormemente le sue frazioni di Lineri, Belsito e Montepalma, tutte facenti interamente parte dell’hinterland nord. Questa soppressione contribuirà inevitabilmente ad alimentare il già insostenibile afflusso di auto da nord.
Davvero si vuol far credere che un bus navetta possa ben sostituire un treno?
Per concludere
Il progetto non può neanche ritenersi completo, mancando del tutto la parte sulla lineadismessa: per farsi un’idea della devastante lacerazione urbana conseguente ad una dismissione non programmata, si vedano gli abitati di S. M. di Licodia, Biancavilla e Adrano, dove la Circum è stata interrata. E se qualcuno sta pensando che una ciclabile possa essere una soluzione congrua, per lunga esperienza diretta sul campo possiamo affermare che è completamente fuori strada.
Paradossale infine che, mentre si vincolano come bellezza d’insieme ferrovie secondarie dismesse decenni fa (e.g. Noto-Pachinoe Alcantara-Randazzo, già in fase di ripristino), venga dismessa l’unica ancora in esercizio ed indubbiamente la più pregevole.
Se Catania è diventata la città più motorizzata (801 auto ogni 1000 abitanti) e tra le più invivibili d’Italia non è certo per caso, ma proprio a causa di scelte nefaste come questa, con cui si persevera in stretta continuità (ricordiamo che i lavori della “metropolitana” sono iniziati 40annifa) e se non prenderà velocemente coscienza della propria responsabilità, questa sindacatura potrebbe essere l’ultima a vedere la Circumetnea attiva: un errore epocale paragonabile solo allo sventramento di San Berillo, e di cui parimenti pagheremo le conseguenze per generazioni.
Vi preghiamo di informarvi bene ed intervenire con piena consapevolezza in merito, e chiediamo con urgenza un incontro sui temi della mobilità sostenibile.
Per #SalvaiciclistiAttilio Pavone
Video della seduta: https://www.youtube.com/watch?v=CPN3D8VxK8Y&t=1771s
Per approfondire: drive.google.com/file/d/1YQdQDQJcuS5jQfCwtb3lMLkjRuwc_QHT Petizione online: change.org/salvalacircum.
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