“Libera la domenica”. No all’apertura indiscriminata domenicale dei negozi, al via la campagna promossa da Confesercenti e Cei

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di iena commercialeCommercianti delle piccole e medie imprese, vescovi e sacerdoti alleati per dire “no” all’apertura indiscriminata domenicale dei negozi. Anche Catania ha aderito alla campagna di raccolta firme nazionale “Libera la domenica”, promossa da Confesercenti e dalla Conferenza Episcopale Italiana a sostegno di una legge di iniziativa popolare che riporti alle Regioni il potere decisionale sulle aperture degli esercizi commerciali.“Il decreto Salva-Italia non ha per nulla aiutato l’economia – ha spiegato il direttore provinciale di Confesercenti, Salvatore Politino-. Anzi, dalla sua introduzione, solo a Catania, abbiamo registrato 1825 cessazioni di attivita’, a fronte di 800 iscrizioni, con un saldo negativo di 1025 imprese. Non siamo contrari in senso assoluto alle aperture domenicali – chiarisce Salvatore Politino – queste vanno confinate a situazione di eccezionalita’, in prossimita’ delle feste o in zone a forte vocazione turistica. Siamo l’unico paese d’Europa ad avere un sistema di liberalizzazioni ‘selvaggio’. Basti pensare che in Francia e in Germania vengono autorizzate soltanto dieci aperture domenicali l’anno”.Alle parole di Politino ha fatto eco il presidente dell’associazione dei commercianti, Enza Lombardo, insieme con il vice Filippo Guzzardi, che hanno spiegato come “diversi monitoraggi e studi specifici hanno dimostrato che la liberalizzazione non e’ servita a contrastare gli effetti della crisi. L’aumento dei costi a cui sono sottoposti i negozianti non e’ compensato da maggiori vendite. Questo provvedimento è servito solo ad agevolare la grande distribuzione penalizzando i tanti esercizi del centro storico che già subiscono la carenza di servizi. Piuttosto – ha osservato Enza Lombardo – se la volonta’ e’ di far crescere l’economia del paese, occorrerebbe rivedere la pressione fiscale che grava sulle piccole e medie imprese”.Forte il sostegno della CEI all’iniziativa che ha annunciato i banchetti sul sagrato delle chiese per la raccolta delle firme e denunciato: “L’attuale situazione e’ drammatica ma alla crisi economica non deve seguire una crisi di valori –e’ stato il monito di padre Piero Sapienza intervenuto alla conferenza stampa in rappresentanza dell’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina–. Occorre liberare la domenica dal lavoro, rispettare i tempi del riposo e della famiglia. Il lavoro e’ una dimensione fondamentale, ma non l’unica”. Il rischio, per padre Sapienza, e’ che “l’apertura indiscriminata incentivi il consumismo facendo dimenticare i veri valori e l’importanza delle relazioni sociali”.Anche i sindacati, presenti Fabio Granata dell’Ugl e Salvo Bonaventura della Uil, hanno mostrato pieno appoggio alla campagna: “Non sono aumentate le vendite, piuttosto si e’spostato il giorno degli acquisti al fine settimana. La conseguenza e’ che e’ cresciuto l’ ‘esercito’dei ‘weekendisti’, lavoratori con contratti solo per il sabato e la domenica. A testimoniare la difficolta’ del momento storico e le conseguenze del decreto Salva-Italia, anche alcuni commercianti del centro cittadino che hanno denunciato la “desertificazione di alcune zone di Catania e la difficolta’ a sopravvivere e a reggere la concorrenza dei centri commerciali”.

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Redazione Iene Siciliane

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