Liberta’ di stampa in Sicilia. Da Palermo a Sortino, ecco gli insulti alla nostra testata sul gruppo “Crocetta Presidente”

Editoria e critica, ienesicule: diritto di critica sempre. Con tutti. Abituatevi alla libertà, ne avete di bisogno. Una serie di insulti e “tesi complottistiche” attorno a questa testata, a me che ne sono il direttore e a Fabio Cantarella che ne è l’editore oltre che un coraggioso autore, a Massimo Malerba autore dell’articolo: il problema è nella testa di chi le produce…

di Marco Benanti, direttore responsabile di ienesicule

E’ una notizia che una “testata giornalistica fa incazzare”? Evidentemente, sì. E noi di “ienesicule” siamo contenti. Di fare il nostro lavoro. Che ci basta e avanza, in un contesto di teatranti e di politicanti. Di gente che strumentalizza tutto, perché non sa che dire e soprattutto non è abituata alla libertà. Ma alla sudditanza.

In una settimana questa testata ha fatto incazzare tre esponenti politici, da Pierpaolo Montalto a Orazio Licandro, per finire a Rosario Crocetta (che a dire il vero non è la prima volta che s’incazza con noi). Quest’ultimo, forse, è il “caso” più drammatico: non risponde nemmeno alle nostre domande e lo dice pubblicamente. “Premio D’Alema”. “O Berlusconi”. Fate voi. Gli altri due, invece, hanno avuto reazioni di fastidio: ma mentre nel primo caso è finita in una grande risata (perché fra persone intelligenti e, mi permetto di dire, di sinistra, qual siamo io e Montalto, ci si capisce al volo) nel secondo caso si è arrivati ad un linguaggio volgare, da “Terza Internazionale di provincia”. Le solite bassezze, che è un problema di chi le lancia queste accuse, non certo di chi le riceve. A fare da contorno, poi, il solito codazzo di fan, supporter e assortiti che ragiona più o meno come il tifoso di calcio: se il rigore è fasullo ma favorisce la propria squadra va bene, se favorisce gli avversari, allora no, l’arbitro è venduto. In mezzo una serie di “ipotesi complottistiche”, le più disparate (saremmo con la destra, con la sinistra, con quello, con quell’altro…) degne del “bar dello sport”.

Dopo il nostro scoop, sul possibile inciucio in atto tra Crocetta, Micciché e Lombardo, i sostenitori del primo ci attaccano, anzi ci insultano, sul gruppo Facebook “Crocetta Presidente”. A pubblicare il nostro articolo sul gruppo a sostegno di Crocetta è il signor Giuseppe Claudio Vitale che chiede: “Ma che succede?”. Un articolo delle ienesicule? Apriti cielo! Ad insultarci inizia Carmelo Spataro di Sortino, se andate sulla sua bacheca troverete subito la sua foto con Crocetta e tanti bei loghi del Pd. Ecco quel che scrive di noi il signor Spataro: “ienesicule non ne azzeccano una! dopo il sondaggio su Fava ora il fantomatico accordo tra Crocetta e Miccichè con la pia illusione di favorire Fava ma non sapendo, poveri sprovveduti, che il favore lo fanno a Berluscheci!”. A seguire il commento del signor Biagio Grimaldi, che tra le sue amicizie di Facebook vanta anche quelle di Gianfranco Miccichè e Beppe Lumia: “E’ più che assodato che questo giornaletto è asservito alla sinistra radicale e salottiera. Non gli si dovrebbe dare spazio né commentare questo genere di notizie messe in giro ad arte per creare disorientamento nelle persone indecise”. Non è finita, perché poi arriva il commento del palermitano Liborio Martorana Senior: “andate a vedere chi è l’autore dell’articolo!” Marco Benanti è l’autore, o meglio è Massimo Malerba e allora? Ma non è finita perché adesso viene il bello. Arriva il commento di un altro palermitano, Giancarlo Brucoli, al quale su Facebook piace ricevere gli aggiornamenti del concittadino Fabrizio Ferrandelli e dei leader nazionali Pier Luigi Bersani e Piero Fassino. Ecco quel che scrive di noi l’ “amico” Giancarlo Brucoli: “ma c’è pure un commento – scrive riferendosi al nostro articolo- di uno che fa un manifesto S Cateno De Luca, mi chi li prende sul serio !!! e poi in Sicilia non ci sono iene al massimo ‘cani i mannara’…”. Torna alla carica il signor Liborio Martorana Senior che ci mette il ‘carico’ con un nuovo commento: “Giancarlo Brucoli, oppure canazzi ri bancata”.

Siamo alle solite, al solito quadretto italiano, illiberale e fantozziano, con le “curve” che fanno da cornice al “Capo”. Che ha sempre ragione. Insomma, un quadretto dove la democrazia e la libertà sono espunte. Chi fa questo lavoro, di cronista, di giornalista, di polemista o come cavolo volete voi, sa bene che senza un contesto di condivisione della libertà e dello spirito critico (come dicono i professori “di sinistra”) non è possibile nulla o quasi. Non è sempre “chi paga e chi agisce di conseguenza”, non è sempre una questione di “compravendita”: chi lo pensa ha problemi personali irrisolti. Ha i suoi “demoni” interiori. Sappiamo bene e senza ipocrisia lo scriviamo che le testate hanno riferimenti economici o politici: certo, soprattutto, in Italia, le grandi testate. E, infatti, se ci badate bene i politici si guardano bene, nella grande maggioranza, dall’attaccarle. Guardate cosa succede a Catania: quanti politici hanno avuto il coraggio di denunciare pubblicamente lo scandalo del monopolio di Ciancio? Quanti? Pochi, noi ricordiamo solo Claudio Fava, che a chi scrive non è peraltro simpatico per quello che non fa per Catania e la Sicilia, in particolare, ma questo è altro discorso. Gli altri? E’ vigliacco, rivela una psicologia servile l’atteggiamento di chi reagisce alla critica attaccando in basso e tacendo dei forti. Ma questa è la cultura dominante nella “classe dirigente” sicula e dei supporter.

Comunque, andiamo avanti e da parte nostra confermiamo e rivendichiamo il diritto alla critica: insultateci pure, tanto “iene” siamo e a noi “non ci manda” nessuno: altro che “cani i’ mannara”! Piuttosto un consiglio: tenetevi il culo tutti!