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Licenziati Sac Service: lo “scandalo” si sgonfia. E un gruppo di lavoratori torna in servizio
Pubblicato il 13 Marzo 2012
Il presunto “caso” annunciato in pompa magna per combattere presunti “ammanchi” nei parcheggi. Ma in realtà ecco cosa sta accadendo…
Di Iena Aeroportuale, Marco Benanti
Quando si dice che coincidenza! All’aeroporto di Fontanarossa (nella foto) c’era, qualche anno fa, più di un problema: il 5 maggio 2009, la Sac Service, con il direttore generale Paolo Antonelli e il presidente Giuseppe Sciacca aveva parlato chiaro: “…nell’attività dei ‘parcheggi’ sono in esubero n. 13 posti nella mansione guardiano parcheggi…”. Ne aveva dato comunicazione ai sindacati di questo “problema”. E –magicamente- il “problema” – ma è solo una coincidenza, ne siamo sicuri- ha trovato una “soluzione” possibile: il licenziamento di 13 lavoratori addetti ai parcheggi. Tredici lettere di licenziamento in seguito a denunce presentate dall’azienda alla Procura della Repubblica nei confronti dei lavoratori. Accusati di cosa? Di furto, si aver sottratto somme alle casse dei parcheggi gestiti dalla società.
Il tutto, tramite un’indagine interna, delegata ad un’agenzia privata. Questa agenzia si occupa di differenze inventariali nell’ambito della grande distribuzione. Dai licenziati si contesta subito il provvedimento, ritenuto illegittimo e l’accusa, che viene respinta. Non c’è male, anche perché i lavoratori vengono a sapere di essere stato sospesi (saranno poi licenziati) a mezzo stampa. Eppure a loro era stato detto che sarebbe stata espletata un’indagine interna prima del licenziamento. Le cose non vanno così.
Oggi, a distanza di tempo, cinque di questi tredici lavoratori sono tornati a lavorare: il Tribunale del Lavoro ha dato loro ragione, in sede di provvedimento d’urgenza. Evidentemente, quel “repulisti” adottato oltre due anni fa non era tutto “oro colato”. Anzi, durante le udienze in Tribunale Lavoro, non sono mancate sorprese. Insomma, l’Accusa non era proprio “di ferro”. E le lacune sono venute fuori. Come nel caso di quel lavoratore a cui era stato contestato dall’azienda Sac service che non avrebbe registrato un pagamento di un parcheggio. Invece, in sede di perizia successiva del consulente tecnico d’ufficio, tutto è risultato regolare. Niente ammanchi. E di questi casi ce ne sono diversi.
O come quel dipendente che il giorno della contestazione era in un’altra città. Dono dell’ubiquità? E i mancati riconoscimenti in Tribunale degli investigatori ingaggiati dall’azienda? E i riconoscimenti dei lavoratori che ci sono in una fase processuale e non ci sono in altre? E che dire dei filmati poi smagnetizzati che avrebbero –secondo l’azienda- “inchiodato” i colpevoli? Insomma, lacune e non di poco conto, anche perché c’è di mezzo il pane delle persone, molti padri di famiglia. Che quando hanno chiesto l’aumento del loro stipendio ne hanno viste di tutti i colori, mentre ben altro accadeva, in termini di incarichi e retribuzioni, per i dirigenti aziendali.
Eppure, il 30 novembre 2009, il consigliere della Camera di Commercio di Catania e consigliere della Sac Service Carmelo Micalizzi aveva scritto in una comunicazione al presidente della Camera di Commercio di Catania, ai componenti della giunta camerale e ai consiglieri e al Presidente della Sac: “…il sottoscritto tiene a precisare che era assolutamente contrario al licenziamento dei tredici cassieri, i quali, da un’indagine della Sac, risultavano avere avuto dei comportamenti non legittimi…”.
Quindi, sembra, in generale, che l’azione aziendale abbia seguito un iter quasi di un “processo senza ma e senza se”. Peccato che ora una parte dei lavoratori licenziati sia stata tornata in servizio: come è stato possibile? Cosa c’è dietro questa storia? Indiscrezioni sembrano avvalorare la tesi di una possibile azione di “ostracismo politico” fondato su appartenenze precise. E non solo: a molti lavoratori rimasti ancora senza lavoro è stato promesso il rientro, ma per adesso si tratta solo di promesse. In generale, c’è da attendere, comunque, il merito delle cause di lavoro e la definizione del procedimento penale per trarre considerazioni definitive su tutta la vicenda.
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