Lo Monaco deferito alla Figc per aver ‘prelevato’ 450mila euro dalle disponibilità del Catania. Una storia che non ci convince nelle motivazioni


Pubblicato il 03 Luglio 2012

di iena sportiva

Noi di ienesicule siamo sempre stati pro Pietro Lo Monaco e non ne abbiamo mai fatto un mistero. A nostro avviso, è solo ed esclusivamente grazie a lui che il Calcio Catania ha potuto prima centrare la serie A e poi disputare campionati esaltanti mettendo sotto le squadre più importanti del campionato, dall’Inter campione d’Italia a tutte le altre big. Ed è solo grazie a lui che il Catania ha potuto vivere stagioni serene anche e soprattutto sotto l’aspetto economico e vogliamo vedere adesso che Lo Monaco se n’è andato chi si occuperà di individuare e acquistare giocatori a cifre irrisorie per poi dopo qualche anno rivenderli a 12 milioni di euro.

Si fa presto a scordare tutto questo e a dimenticare anche che Pietro Lo Monaco era colui che doveva farsi carico delle scelte più impopolari, tanto che chi non lo conosceva bene finiva per prenderlo in antipatia. Questo mentre qualcun altro magari prendeva i meriti del suo durissimo lavoro. Ma Catania è sempre stata la capitale dell’irriconoscenza. Certo, ci sono state vicende nelle quali abbiamo preso le distanze da lui, come quella che ha avuto per incolpevole protagonista il collega Alessio D’Urso della Gazzetta dello Sport al quale di fatto, come accertato con sentenza, venne impedito di svolgere il suo lavoro: ma dietro a questi fatti c’era solo Lo Monaco? O come al solito ha finito per pagare per tutti?

Certo però che a mantenere una squadra in serie A ai piedi dell’Etna non è cosa da poco e siamo molto curiosi di osservare come se la caveranno i nuovi amministratori e dirigenti dei rossazzurri arrivati proprio per sostituire Lo Monaco che, aggiungiamo, ricopriva diversi ruoli tanto che per sostituirlo ci sono volute tre persone. Quindi la stima che Pulvirenti nutriva nei suoi confronti doveva essere smisurata per affidargli tanti delicati incarichi tutti insieme. Una stima decennale può capovolgersi in pochi mesi?

Fatta questa che per noi era una doverosa premessa, adesso vi pubblichiamo un articolo di Repubblica nel quale si accusa proprio Lo Monaco di “essersi procurato in modo non regolare la disponibilità personale di somme di denaro provenienti dalle risorse economiche della società Calcio Catania…”. Non entriamo nei fatti, spetterà al procuratore Palazzi far luce sull’intera vicenda, ma evidenziamo che secondo l’Accusa (forse sarà arrivata qualche denuncia?) la somma che Lo Monaco avrebbe ‘sottratto’ alle casse del Catania si aggirerebbe intorno ai 450mila euro. Una cifra irrisoria per uno che per anni ha sempre lavorato sodo senza guardare orari e festivi: no, Lo Monaco non aveva motivo di fare questo con dolo, per il lavoraccio che faceva poteva benissimo chiederli quei soldi e nessuno glieli avrebbe mai negati. C’è qualcosa che non ci convince, come il tempismo di questa brutta storia.

Comunque ecco il pezzo di Repubblica, ripreso da blogsicilia.it

Lo Monaco è stato deferito da parte della Procura Federale della Figc. L’ex amministratore delegato del Catania – come si legge nel comunicato ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio del 21 giugno – viene accusato dal procuratore Stefano Palazzi di “essersi procurato in modo non regolare la disponibilità personale di somme di denaro provenienti dalle risorse economiche della società Calcio Catania, così minando l’equilibrio economico-finanziario di tale società sportiva e violando, fra l’altro, il principio della corretta gestione cui le società di calcio sono assoggettate e distogliendo le corrispondenti risorse dall’utilizzo nell’interesse della società medesima.

Risultato ottenuto attraverso la consapevole predisposizione di un contratto fittizio con la Fibet (“società cartiera”) in assenza, in ogni caso, di sinallagma contrattuale in favore della società dallo stesso presieduta e mediante il pagamento effettuate in data 12 e 13 dicembre 2005 da parte della società Calcio Catania del complessivo importo di 450 mila euro a fronte dell’emissione, da parte della Fibet, di fatture per operazioni inesistenti”.


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