Lo strano caso di San Giovanni La Punta. L’uscente stravince, ma 2 puntesi su 3 non lo hanno votato. L’opposizione soccombe, ma una lista civica è il primo partito per numero di preferenze e piazza tre consiglieri


Pubblicato il 06 Ottobre 2020

Alla vigilia del voto c’era grande preoccupazione, tant’è che il sindaco uscente è stato puntellato da ben 10 liste, 160 candidati al consiglio comunale. E per “reclutare” candidati si erano scomodati anche autorevoli esponenti politici. Nel paese c’era grande malcontento e voglia di cambiare, ma evidentemente gran parte di quelli che si lamentavano sono rimasti a casa.

Gli aventi diritto al voto erano 19.728, ma sono andati a votare solo 12.589 elettori. Quasi il 40% dei puntesi è rimasto a casa. Il sindaco uscente, Nino Bellia, ha avuto 6781 preferenze, circa 700 in meno rispetto alle liste che lo appoggiavano.

L’altro “favorito” in questa competizione, Santo Trovato, ha ottenuto oltre 3000 preferenze, in questo caso 700 in più delle liste che lo sostenevano. Giusy Rannone del Movimento 5 stelle, nonostante le tante battaglie utili, si è fermata sotto i 1000 voti e la lista non sarà presente in consiglio comunale non avendo superato il 5%. L’altro candidato sindaco, Lorenzo Seminerio, appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia, si è fermato a 1400 preferenze.

La Lega è stata addirittura doppiata da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, pur avendo preso un seggio, ha deluso, e di molto, le aspettative. Exploit invece per la lista Trovato sindaco, la più votata: 1610 preferenze. E’ il primo partito in consiglio comunale.

Altri dati su cui riflettere: 2 puntesi su 3 non hanno votato il sindaco uscente. I numeri non mentono. Infine: alcuni candidati al consiglio comunale avrebbero lamentato la “sparizione” di voti.


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