L’on. Adolfo Urso querela “SUD” per il video sulla stradella adiacente la sua abitazione


Pubblicato il 24 Luglio 2011

urso3“Una storia del tutto infondata”: Adolfo Urso (nella foto con Fabio Fatuzzo), proprio in queste ore, sta presentando una querela contro “Sud” che ha pubblicato un video su un presunto caso legato alla strada adiacente la sua abitazione estiva, ad Aci Catena. 

Urso ne ha parlato a margine, non senza un sorriso quasi divertito, nel corso della conferenza stampa convocata sabato scorso, proprio nella sua tenuta ad Acicatena. Il politico, uscito da poco da Fli, ha parlato di cose molto serie, del futuro politico italiano, della necessità di un progetto politico serio per il rilancio del Mezzogiorno d’Italia.

Poi, a fine conferenza stampa, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, l’on. Urso ha anticipato, tra l’altro, che il suo legale, l’avv. Stefano Arcifa ha scritto al sito qualche giorno fa, ma il sito non aveva ancora pubblicato nulla (in effetti la rettifica è stata poi messa online domenica pomeriggio allorché “SUD” è tornato alla carica con un nuovo video sul “caso” presunto tale).

Adolfo Urso ha spiegato che la chiusura della stradella risale a circa venti anni fa, perché diroccata nella parta alta, nel contempo in quanto era stato lì lasciato, all’angolo della strada, un cadavere, un omicidio nell’ambito di una guerra di mafia. Pertanto, motivi di sicurezza e ordine pubblico.”Quindi per motivi di sicurezza fu chiusa dando le chiavi a tutti coloro che avevano i poderi”-ha aggiunto. Urso ha precisato, non senza quasi una punta di buon umore: “tutti sanno che la sbarra c’è da venti anni e c’è per questo motivo!”.

L’avv. Arcifa ha dichiarato, in esclusiva per “ienesicule”, quanto segue in ordine al video pubblicato da “SUD”:
“Lì si paventa che l’on. Urso avrebbe –come dire- utilizzato, fatto sì che venisse approvato un progetto finanziato con fondi Fas per il restauro di questa strada, che per altro poi è una strada risalente all’epoca romana sottoposta a vincolo della Sovrintendenza. E’ una strada pubblica, questa è strada comunale, tra Acireale ed Acicatena, infatti è divisa tra i due comuni, a suo tempo –circa venti anni fa- fu chiusa sia per motivi di ordine pubblico sia perché ci fu uno smottamento a circa cinquecento metri dall’ingresso, per cui la strada non è più agibile ad un certo punto e fu data la chiave a tutti i proprietari dei fondi frontistanti e delle case che ci sono.
A parte che è una scomodità ogni volta andare a chiudere e aprire il cancello, ma fu fatta per questo motivo la chiusura della strada. Nell’articolo si paventa che l’on. Urso avrebbe addirittura messo lui il cancello e il lucchetto e che una volta ripristinata la strada –dice con il punto interrogativo –la giornalista dice vediamo se l’on. Urso è ancora lì a mettere il lucchetto una volta che viene completata la strada. I profili diffamatori sono evidentissimi. Tra l’altro, dico, la qualità dell’informazione è tanta bassa dal momento che si qualifica ancora viceministro l’on. Urso che non lo è dal novembre del 2010″. 

Qui di seguito vi consegnamo anche la richiesta di rettifica inviata dall’avvocato Arcifa alla testata “SUD” pubblicata domenica pomeriggio.

“In data 20 luglio veniva pubblicato sulla vostra pagina web un servizio audio/video dal titolo “Cantiere lavoro a casa del Vice Ministro Adolfo Urso” il cui contenuto è totalmente falso e gravemente diffamatorio. Un pur minimo, doveroso, scrupolo professionale avrebbe dovuto indurre la giornalista alle necessarie verifiche prima di propalare infondate quanto gravi accuse nei confronti dell’On. Urso.

Questa la verità dei fatti: 1) La via Brinzio è una pubblica via che veniva chiusa, mediante la realizzazione di una sbarra mobile, per disposizione dell’Autorità Comunale circa 20 anni fa, a causa dello smottamento della sede stradale che la rese (e la rende ancora) inagibile alla circolazione veicolare. L’On. Urso, quindi – o chi per lui – non ha mai apposto alcun lucchetto alla sbarra di ingresso che ne impedisce il transito agli autoveicoli. 2) Il tratto di via Brinzio ancora percorribile serve decine di fondi agricoli e alcune abitazioni: le chiavi del lucchetto sono in possesso di tutti i proprietari frontistanti che da li hanno accesso ed è cura di ognuno di loro aprire e richiudere, dopo il passaggio, la sbarra in questione per ragioni di sicurezza. 3) L’ingresso principale dell’abitazione dell’On. Urso (rectius, dei suoi familiari) è su Via Delle Terme Romane, trattandosi di ingresso secondario quello prospiciente la via Brinzio. 4) Da otto mesi l’On. Urso non è più Vice Ministro, avendo rassegnato le dimissioni dall carica il 15 novembre 2010. Si segnala il dato solo a riprova della totale assenza di corretta informazione.

Per i gravi contenuti diffamatori contenuti nella pagina web in questione, che falsamente descrivono l’On. Adolfo Urso fruitore e suggeritore interessato di una realizzazione pubblica, sarà nei prossimi giorni depositata querela per il reato di diffamazione aggravata presso la competente Autorità Giudiziaria.
Vorrete pubblicare, per il doveroso obbligo di rettifica delle false circostanze affermate, il contenuto di questa email. Avv. Stefano Arcifa”


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