Luciano Cantone (M5s): “inaccettabile il ritardo di Regione siciliana sulle istanze di Cassa in deroga, sostegno atteso da centinaia di migliaia di siciliani”

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“Ci sono centinaia di migliaia di siciliani che attendono speranzosi il sostegno garantito dallo Stato: molti autonomi e professionisti stanno ricevendo ancora oggi il bonus di 600 euro, in un tempo record dall’istituzione della misura. L’Inps sta lavorando senza sosta per garantire la lavorazione in tempi accettabili delle istanze di cassa integrazione ordinaria e, da ieri, di Fondo integrativo salariale attraverso una procedura più snella.

Ma – sottolinea Luciano Cantone, portavoce M5S alla Camera dei Deputati – è davvero inaccettabile che ci si sia ancora chi non è neanche partito con la valutazione delle pratiche di cassa integrazione in deroga, affidate alle Regioni attraverso i centri per l’impiego. La politica non può certo andare in quarantena, abbiamo dovuto tutti reagire a una situazione straordinaria senza tirarci indietro, e la giunta regionale siciliana cosa fa? Dorme sugli allori, lasciando giacenti per giorni le istanze di cassa in deroga, lasciando tanti lavoratori nell’incognita di poter essere supportati dalle istituzioni. Sono più di 130 mila le pratiche di Cigd arrivate alla Regione siciliana, quando si decideranno a iniziare la valutazione? I lavoratori avevano bisogno “ieri” di ricevere il supporto, la burocrazia e la poca organizzazione non possono fermare una procedura decisa in emergenza, come tutte le altre del resto. Il ritardo registrato è inaccettabile e dimostra, se ci fosse ancora bisogno, l’inadeguatezza dei Centri per l’impiego siciliani, nonostante alla Regione fosse stato dato tutto il tempo, e i fondi, per potenziarli sia a livello di mezzi che di personale.

Soprattutto in fase di emergenza sanitaria e economica come quella attuale non è più possibile assistere alla “melina” politica per assecondare atavici orticelli di interesse, serve un urgente bando a titoli, che valuti l’effettiva preparazione di personale, per dare uno slancio alla macchina burocratica. Se l’attesa significa trovare il modo per privilegiare i “soliti noti” o i raccomandati, noi non ci stiamo. Questo tipo di gestione politica è finita, e da tempo. Solo in Sicilia non se ne erano ancora resi conto”.  

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Benanti

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