Pene anche superiori a quanto richiesto dalla Pubblica Accusa.di iena giudiziaria
Condanne pesanti e poche assoluzioni al processo cosiddetto “Cherubino”, che ipotizzava una serie di reati, a vario titolo, dall’associazione mafiosa all’illecita concorrenza, nell’ambito dell’attività del “caro estinto”, in cui sarebbe protagonista la famiglia D’Emanuele.
Da poco è stato reso noto il dispositivo di sentenza da parte della prima sezione penale del Tribunale di Catania (Presidente Alfredo Cavallaro, a latere De Pasquale e Corrao). 21 anni sono stati inflitti al boss Natale D’Emanuale, attualmente detenuto. Tredici per il figlio incensurato Andrea più di quanto aveva chiesto la Pubblica Accusa (con il Pm Iole Boscarino), come accaduto anche per altre posizioni. Ecco le altre condanne:
due anni di reclusione ed euro 1,000,00 di multa per Angelo Antonello Agosta.Un anno e sei mesi per Salvatore Massimiliano Cannizzaro, Nunzio Cordaro, Filippo D’Angelo, Antonino Mazzarino, Nunzio Morales, Sergio Parisi, Domenico Scalia ed Ercole Tringale.Due anni e otto mesi di reclusione per Antonino Salvatore D’Arrigo e Filippo Torrisi. Cinque anni e quattro mesi di reclusione per Francesco Pennisi, Sebastiano Murabito e Carmelo Giuseppe Raimondo.Tre anni di reclusione per Orazio Zuccaro; tre anni di reclusione per Salvatore Giuliano e Pietro Santangelo;sette anni e quattro mesi per Rosario Romeo, sei mesi per Giuseppe Scaccianoce, dodici anni per Francesco Spinale, sette anni per Massimo Vecchio.
Il Tribunale ha altresì disposto che la esecuzione delle pene principali e accessorie inflitte a Salvatore Massimiliano Cannizzaro, Nunzio Cordaro, Filippo D’Angelo, Antonino Mazzarino, Nunzio Morales, Sergio Parisi, Giuseppe Scaccianoce, Domenico Scalia ed Ercole Tringale e la esecuzione della sola pena detentiva inflitta ad Angelo Antonello Agosta siano sospese alle condizioni di legge per la durata di cinque anni.Assolti: Angelo Aiello, Caterina Blanco e Giuseppe Murabito (perché il fatto non costituisce reato).Assolto per il reato a lui contestato (perché il fatto non sussiste) Orazio Massimiliano Leotta.Assolti per un capo d’imputazione (perchè il fatto non sussiste) Massimiliano Salvatore Cannizzaro e Sergio Parisi e Natale D’Emanuele (per non avere commesso il fatto).Il Tribunale ha altresì disposto al confisca di tutte le quote della Geiba srl, del 50% delle quote della Blanco Pesca srl, di tutte le quote della Edil Immobiliare srl, nonché dei beni riconducibili alla azienda individuale denominata “EMMGI” di Murabito Giuseppe, “Affarissimi Firme” e “Outlet” con sede in Paternò e della quota della Atof di pertinenza di Di Mauro Angela. Disposta inoltre la confisca della quota del 50% di pertinenza di Andrea D’Emanuele di un immobile ubicato a Catania, della quota del 50% della società D.&D. Servizi Globali srl con sede in Misterbianco, nonché di un’autovettura, di un furgone e di un motoveicolo. Disposto anche il dissequestro delle quote della Icof srl e la restituzione agli aventi diritto.
Fra novanta giorni le motivazioni.
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