Mafia e il bussiness dei rifiuti: ecco i dettagli dell’operazione “Nuova Ionia”

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Stamane, conferenza stampa, alla Dia di Catania, alla presenza del direttore della Dia Arturo De Felice, il Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi, il sostituto procuratore della Dda Giovannella Scaminaci e Angelo Bellomo, capocentro della Dia di Catania (nella foto).

Ecco il comunicato della Dia:

“Nelle prime ore del 10 c.m., personale in servizio presso il Centro Operativo D.I.A. di Catania in esecuzione dell’O.C.C. nr.¬ 9563/08 RGNR – 6338/09 R.G. GIP (operazione “Nuova Ionia”), emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, che ha accolto le risultanze investigative acquisite da questo Centro Operativo, ha tratto in arresto le sotto elencate persone, indagate a vario titolo:

– per il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso:• Russo Roberto, cl. 1965, già responsabile tecno-operativo della Aimeri Ambiente ; allo stato detenuto per delitti di mafia ed elemento di spicco del clan mafioso dei Cintorino, correlato al noto clan dei Cursoti, a sua volta gruppo gravitante nell’orbita del potente clan dei “Cappello/Bonaccorsi” di Catania;• Tancona Salvatore, cl. 1966, commerciante, detenuto, elemento di spicco del clan mafioso dei Cintorino, correlato al noto clan dei Cursoti, a sua volta, gravitante nell’orbita del potente clan dei “Cappello/Bonaccorsi” di Catania;• Spinella Gianluca, cl. 1973, già detenuto agli arresti domiciliari per delitti di mafia, sorvegliante della Aimeri Ambiente per il comune di Catalabiano (CT) ed elemento di spicco del clan mafioso dei Cintorino di Calatabiano;• Spinella Carmelo, cl.1971, detenuto per delitti di mafia ed elemento di spicco del clan mafioso dei Cintorino di Calatabiano;

– per i delitti di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e traffico di sostanze stupefacenti• Russo Roberto, cl. 1965;• Tancona Salvatore, cl. 1966;• Tancona Alfio, cl. 1960, detenuto, pregiudicato ed elemento di spicco del clan mafioso dei Cintorino, correlato al noto clan dei Cursoti, a sua volta, gruppo gravitante nell’orbita del potente clan dei “Cappello/Bonaccorsi” di Catania;• Tancona Carmelo cl. 1986, commerciante, figlio di Salvatore, contiguo al clan Cintorino;• Benedetto Nico Mariano, cl. 1983, attualmente agli arresti domiciliari per fatti di droga;• Cristaldi Santo, cl. 1967, pregiudicato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti;• Ingegneri Arianna, cl. 1984;• Mangano Alessandro, cl. 1987, pregiudicato per reati contro il patrimonio;• Mangano Francesco, cl. 1979, già sorvegliato speciale di P.S. pregiudicato per reati in materia di stupefacenti;• Miceli Mauro, cl. 1980, pregiudicato;• Musumeci Salvo, cl. 1983, pregiudicato;• Sciacca Giuseppe, cl. 1978;• Vitale Sebastiano, cl. 1988;

– per i delitti di traffico di sostanze stupefacenti;• Zappalà Girolamo, cl. 1960, pregiudicato;• La Spina Antonino, cl. 1957, pregiudicato;- per il delitto di detenzione illecita di armi da fuoco aggravata dal metodo mafioso;• Russo Roberto, cl. 1965;• Tancona Salvatore, cl. 1966;- per il delitto di detenzione illecita di armi da fuoco aggravata dal metodo mafioso;• Russo Roberto, cl. 1965;• Grioli Antonino, cl. 1986;- per il delitto di alterazione di armi da fuoco aggravata dal metodo mafioso;• Russo Roberto; cl. 1965;• Grioli Antonino; cl. 1986;- per il delitto di detenzione illecita di armi da fuoco aggravata dal metodo mafioso;• Tancona Carmelo cl.86, figlio di Salvatore;• Varrica Michele; cl. 1971;• Tancona Carmelo cl.88, figlio di Alfio;- per il delitto di associazione per delinquere;• Russo Roberto; cl. 1965;• Aquino Alfio cl. 1954, dipedente della Aimeri Ambiente• Spinella Gianluca cl. 1973;- per il delitto di truffa aggravata e continuata;• Russo Roberto; cl. 1965;• Aquino Alfio cl. 1954;• Spinella Gianluca cl. 1973;- per il delitto di furto aggravato in concorso;• Vecchio Maurizio cl. 1973, pregiudicato, dipendente della Aimeri Ambiente, sottoposto agli arresti domiciliari;

– per il delitto di associazione per delinquere;• Agrifoglio Alfio cl. 19654, già direttore dell’Aimeri Ambiente per la Sicilia orientale;• Russo Roberto cl. 1965,• Palumbo Roberto cl. 1960, ingegnere, responsabile tecnico della discarica gestita dalla Sicilia Ambiente spa di Enna , sita in Val Dittaino (EN);• La Spina Gaetano cl. 1969, coordinatore della discarica, sito di compostaggio, gestito dalla Sicilia Ambiente spa di Enna, sita in Val Dittaino (EN);• Caruso Francesco cl. 1965, dipendente Aimeri Ambiente, sottoposto agli arresti domiciliari;• Grasso Giuseppe, con precedenti penali per gioco d’azzardo, dipednete del Comune di Fiumefreddo di Sicilia e già dipendente della ATO CT1 Joniambiente di Giarre, sottoposto agli arresti domiciliari;

– per il delitto di truffa aggravata;• Agrifoglio Alfio cl. 1954,• Russo Roberto cl. 1965,• Palumbo Roberto cl. 1960, sottoposto agli arresti domiciliari;• La Spina Gaetano cl. 1969, sottoposto agli arresti domiciliari;• Caruso Francesco cl. 1965, sottoposto agli arresti domiciliari;• Grasso Giuseppe cl. 1971,- per il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti;• Agrifoglio Alfio cl. 1954,• Russo Roberto cl. 1965,• Palumbo Roberto cl. 1960,• La Spina Gaetano cl. 1969,• Caruso Francesco cl. 1965,• Grasso Giuseppe cl. 1971,Inoltre, sarà fissata udienza riguardo alla contestazione della responsabilità amministrativa da reato a carico delle persona giuridiche (L. 231/2001):- AIMERI AMBIENTE srl;- SICILIAMBIENTE;- ALKANTARA 2001;Allo stato è in corso ulteriore attività di perquisizione nei confronti di altri 16 soggetti indagati, anch’essi a vario titolo, nell’ambito della stessa attività d’indagine; inoltre è in corso l’accesso presso tutti i Comuni ricadenti nell’ATO CT1 joniambiente per acquisire tutta la documentazione afferente gli appalti conferiti alle società investigate.

L’articolata indagine è stata avviata con l’obiettivo di individuare e contrastare l’infiltrazione di associazioni di tipo mafioso nel settore della gestione integrata dei rifiuti solidi/urbani e differenziati attiva nell’ambito dell’ATO CT1 Jioniambiente, con sede in Giarre, che ha competenza nel comprensorio dell’alto jonio etneo e confinante con l’area pedemontana (comuni di: Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Mascali, Milo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto e Sant’Alfio).La complessa attività investigativa compiuta (consistente in intercettazioni telefoniche e ambientali, corredate da attività di riscontro sul territorio) ha permesso di ipotizzare l’infiltrazione di elementi di spicco della criminalità organizzata, attiva nel comprensorio dell’alto jonio etneo (Fiumefreddo, Giarre, Riposto, Mascali, Calatabiano ecc, con propaggini nei comuni limitrofi di Taormina e Giardini Naxos) nell’attività di gestione dei rifiuti, facente capo alla AIMERI AMBIENTE s.r.l., operante nel ciclo dei rifiuti nel area ionica-etnea, quale aggiudicataria dell’appalto bandito dalla ATO CT1 JONIAMBIENTE.Tale condotta è stata attuata da soggetti di vertice della cosca mafiosa dei Cintorino di Calatabiano, a sua volta consorziata con il gruppo dei “cursoti catanesi” ed entrambi federati al potente clan dei “Cappello”, nonché voluta e agevolata sia dai dirigenti della predetta impresa sia da funzionari/amministratori della stessa Joniambiente.In tale scenario, è emerso il ruolo di primo piano, svolto dai fratelli Alfio e Salvatore TANCONA e Roberto RUSSO di Fiumefreddo di Sicilia, che della suddetta compagine mafiosa costituivano il direttorio, ciò in ragione: sia della loro caratura criminale, sia per il fatto di essere direttamente correlati al vertice del clan dei cursoti, vale a dire con Giuseppe GAROZZO, inteso Pippu u maritatu, e con il cognato di quest’ultimo, Nicola LO FARO che, in assenza del congiunto, reggeva le sorti del sodalizio mafioso in questione, finché non rimaneva vittima di agguato mafioso compiuto in Catania il 04.05.2009.Aspetto di particolare rilievo riguarda il documentato traffico di rifiuti e le numerose irregolarità riscontrate nell’esecuzione dei servizi di igiene pubblica che consentivano all’organizzazione di lucrare rilevanti vantaggi di natura economica, provocando, di contro, evidenti quanto gravi disservizi a scapito della collettività. In particolare, si rilevavano:- la falsificazione dei formulari correlati alla raccolta e al conferimento in discarica dell’umido e della differenziata, al fine di dissimulare una efficienza del servizio che in realtà non c’era;- il ricorso alla procedura di somma urgenza, come ad esempio nella eliminazione di micro discariche, pulizia di caditoie e pulitura dei margini stradali, in favore di ditte riconducibili alla organizzazione mafiosa in argomento, nonostante fossero già contemplate nel capitolato speciale d’appalto a carico della ditta appaltarice; ma vi è più, laddove, alcuni di questi interventi, benché affidati e remunerati alle suddette imprese (Alkantara 2001), di fatto, venivano eseguiti con mezzi e personale della Aimeri Ambiente;Altro aspetto significativo riguarda l’inerzia di talune pubbliche amministrazioni (comuni e la stessa Joniambiente), nell’assenza di controlli sostanziali, che avvenivano solo formalmente e con debito preavviso nei tempi e nei modi; tale situazione aggravata dal fatto che in più circostanze, laddove venivano individuate delle circostanziate irregolarità, le autorità competente, evitavano la contestazione degli addebiti, rivolgendosi all’intervento per la risoluzione del problema al Russo Roberto, responsabile tecnico-operativo della Aimeri per quel comprensorio ma al tempo stesso esponente di spicco del clan mafioso.

Sono oggetto di ulteriori indagini le condotte dei pubblici amministratori e la disponibilità manifestata dalla Aimeri, attraverso il direttore Agrifoglio Alfio e il citato Russo Roberto, sia nel favorire eventuali interventi di pulitura, sia nelle cadenzate assunzioni, soprattutto a tempo determinato, di personale da questi segnalati.Ancora, nel contesto delle indagini, è anche stato individuato una sorta di poligono di tiro, sito nell’agro di Fiumefreddo di Sicilia, dove i membri dell’organizzazione erano soliti esercitarsi nell’utilizzo delle armi da fuoco; infatti, in una circostanza è stata registrata l’esplosione dei colpi di pistola con i relativi commenti sull’esito dell’esercitazione e la funzionalità dell’arma.Inoltre, sono stati acquisiti significative fonti di prova che riconducono a un consistente traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione e porto di armi, attività criminali capeggiate dalla famiglia TANCONA e RUSSO Roberto, i quali si avvalevano di fitta rete di giovani spacciatori; nello specifico, il traffico di droga è stato documentato il 16.07.2009, allorché i militari della Stazione Carabinieri di Fiumefreddo di Sicilia, su specifica indicazione di questo C.O., che aveva in atto mirato servizio di osservazione, controllo e pedinamento, traevano in arresto CRISTALDI Santo, poiché trovato in possesso di Kg. 2,275 (circa 7100 pasticche) di ecstasy (per un valore di circa € 150Mila), destinati al mercato del distretto turistico dell’alto jonio etneo e taorminese.

In conclusione, dalle modalità illecite di trattamento e smaltimento dei rifiuti nel Consorzio è risultato un danno significativo alla collettività.

Gli arrestati, adempiute le formalità di rito saranno associati presso le Case Circondariali di Catania Bicocca e Piazza Lanza, a disposizione della A.G. procedente.” 

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Redazione Iene Siciliane

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