Mafia e informazione. Questo il tema del quarto incontro dei seminari di Ateneo “Territorio, ambiente e mafie” giunto alla decima edizione. Nell’auditorium del Monastero dei Benedettini focus incentrato sul ruolo di fondamentale importanza dell’informazione nel contrasto al sistema mafioso. I relatori hanno affrontato le diverse sfaccettature del tema, dalle omissioni e coperture offerte da alcune testate alle tragiche vicende di giornalisti che hanno perso la vita per mano della mafia. Da Pippo Fava a Peppino Impastato e tanti altri. Nomi che evocano pagine buie del nostro passato, e ci impongono la costruzione di un presente fatto di giustizia, libertà d’espressione e verità. A coordinare l’incontro, che ha visto numerosi studenti presenti ma anche collegati online, la sociologa della comunicazione Graziella Priulla, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Catania per molti anni. Tra i relatori il giornalista professionista Antonio Ortoleva, che ha raccontato l’esperienza del quotidiano L’Ora di Palermo. Già docente a contratto del corso di Giornalismo per uffici stampa UniPa, Ortoleva è stato freelance a Milano e corrispondente per il quotidiano il Giornale del Sud, diretto da Pippo Fava. A Palermo, Ortoleva ha lavorato per il Giornale di Sicilia, inoltre, dopo le stragi del 1992, ha cofondato la testata antimafia delle borgate “Il Quartiere nuovo”, con l’allora parroco dell’Acquasanta, Gregorio Porcaro, già vice di don Pino Puglisi. A seguire l’intervento di Matteo Iannitti, 34 anni, catanese, giornalista e attivista delle battaglie contro la mafia, i diritti e i beni comuni. Iannitti è caporedattore del giornale diretto da Riccardo Orioles, “I Siciliani giovani”, che segue le orme del mensile diretto da Giuseppe Fava. Dirigente dell’Arci Sicilia, Matteo Iannitti dal 2017 coordina il progetto del Giardino di Scidà, un bene confiscato al boss Nitto Santapaola, mandante dell’omicidio di Pippo Fava, e oggi trasformato in una “casa memoria” della lotta alla mafia. Da remoto un’altra importante testimonianza, quella del giornalista catanese Antonio Roccuzzo, che cominciò a lavorare come cronista nel 1980 per il quotidiano “Il Giornale del Sud” diretto da Pippo Fava. Nel 1982 fu uno dei giovani che seguì Fava nella fondazione del mensile I Siciliani. Roccuzzo attualmente è caporedattore del telegiornale La 7. Il dibattito si è aperto con l’intervento della dottoressa Graziella Proto, già stretta collaboratrice di Pippo Fava e poi fondatrice della rivista “Le Siciliane Casablanca”. A seguire i numerosi interventi degli studenti, sia da remoto sia presenti in aula, e dei rappresentati delle associazioni cittadine.   

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Iene Sicule

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