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Mafia: la Dia sequestra beni per oltre 2,5 milioni
Pubblicato il 28 Gennaio 2013
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro di beni emesso ai sensi delle vigenti disposizioni antimafia dal locale Tribunale – Sez. Penale M.P (misure prevenzione). -, in accoglimento della proposta avanzata dal Direttore della D.I.A. nei confronti di Giuseppe Finocchiaro, 50enne ritenuto appartenente al clan Laudani. Con il decreto è stato disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale di 2 società di capitali operanti nel settore del commercio di auto usate, con sedi nella provincia etnea, 8 unità immobiliari e numerosi rapporti bancari.
Le indagini patrimoniali espletate dalla D.I.A, scaturite dall’utilizzazione degli strumenti di analisi dei flussi finanziari in possesso della struttura antimafia a contrasto del riciclaggio di denaro, avevano evidenziato oltre che ingenti anomali movimenti bancari, anche profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal soggetto e dal suo nucleo familiare, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita acquisizione patrimoniale.
Finocchiaro, ha già scontato una condanna – ormai passata in giudicato – per i delitti di estorsione e ricettazione aggravati e tentata estorsione aggravata e continuata. Le indagini espletate dal Centro Operativo DIA di Catania hanno consentito secondo gli investigatori, di riscontrare in capo a Finocchiaro, oltre che la frequentazione di personaggi di particolare spessore criminale, l’attuale sua contiguità con l’associazione mafiosa Laudani, circostanze queste che hanno determinato, assieme alla rilevata sproporzione tra redditi e patrimonio, l’emissione da parte del Tribunale di Catania – Sezione M.P. – della misura di prevenzione antimafia del sequestro anticipato dei beni.
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